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Inserita tra le iniziative organizzate dal MuNDA Museo Nazionale d'Abruzzo in occasione delle GEP - Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days), sabato 28 settembre, alle ore 19.30 (con orario di apertura prolungato occasionalmente fino alle 23 e ingresso al costo simbolico di € 1), verrà inaugurata la mostra Tra forma e figura. Fulvio Muzi e la sperimentazione pittorica negli anni Sessanta, a cura di Federica Zalabra e Paolo Muzi,
A quarant'anni dalla scomparsa dell'artista aquilano (1915-1984), il MuNDA vuole così rendere un omaggio doveroso e sentito a un autentico protagonista della scena artistica e culturale abruzzese del Novecento, presentando al pubblico opere poco o per nulla conosciute che aiutano a comprenderne il percorso personale negli anni Sessanta, ricordando le sue stesse parole: «il quadro è energia, la migliore dell'uomo».
Nato nel 1915, Muzi ha attraversato con la sua passione politica e artistica le intemperie e il clima culturale del suo tempo. Solo per citare qualche passaggio della sua formazione, dalla Resistenza greca del 1944 agli anni del dopoguerra membro del Gruppo Artisti Aquilani, espositore nella Quadriennale Nazionale d’Arte a Roma, poi nella mostra al Castello cinquecentesco Aspetti dell’Arte Contemporanea (a cura di Antonio Bandera ed Enrico Crispolti) dove, per la prima volta in Europa, furono presentate le nuove correnti artistiche del New Dada e della Pop art di 13 pittori americani; infine, l’indimenticabile Rassegna Alternative Attuali.
Il nucleo centrale dell’esposizione realizzata in collaborazione con l’associazione ArteImmagine Fulvio Muzi è dunque rappresentato dalla sua attività degli anni Sessanta, con tre dipinti presenti nelle collezioni del museo messe in dialogo con opere e documenti inediti concessi in prestito dagli eredi.
Il visitatore si troverà al cospetto di due sezioni completamente diverse nella resa estetica, ma cronologicamente contigue, legate da un evidente filo rosso: la figura umana al centro dell’universo artistico del pittore Figure sulla spiaggia, Figura, Figure distese. Si vuole, così, porre l’attenzione su un decennio di dura e cupa riflessione politica e sociale, particolarmente fervido nel percorso del pittore caratterizzato da interessanti sperimentazioni nell’ambito dell’Informale e della Pop art, che poi lascerà spazio negli anni Settanta a una fase di realismo visionario con la rappresentazione di figure sospese nel vuoto, corpi nudi in caduta e a un filone di ricerca legato al paesaggio locale, che esprimerà il rapporto viscerale del pittore con la montagna abruzzese
Nel 1999 a Fulvio Muzi venne intitolato l’Istituto d’Arte dove aveva insegnato molti anni.
In occasione della giornata inaugurale della mostra il catalogo sarà in vendita al prezzo speciale di € 10.