Beschreibung
La storica Fiera della Capra si tiene ogni anno nel borgo medievale di Beffi di Acciano (AQ).
Anticamente si svolgeva lungo la strada che costeggia il paese e richiamava tutta la gente della Valle, soprattutto contadini, che, dopo le raccolte, avevano qualche sommetta in più per sopperire ai bisogni che sarebbero occorsi nel lungo inverno come scarpe, abiti pesanti, attrezzi da lavoro, prodotti agricoli, vestiti, provviste per l'inverno, strumenti e attrezzi di uso quotidiano.
L'evento un tempo era collaterale ai festeggiamenti della Madonna del Rifugio organizzati dalla Confraternita della Madonna di Loreto nella chiesa settecentesca locale, poi divenne nota come Fiera della capra, a motivo del fatto che le capre erano gli animali maggiormente venduti e scambiati.
Sotto l'ombra del Castello la seconda domenica di novembre decine di bancarelle occupano la piazza dove si offrono i prodotti della terra, gli animali, ospitati nel giardino del Castello, i manufatti artigianali come le ceramiche, le stoffe, l'oggettistica. Gli stand gastronomici e i casari locali propongono squisite prelibatezze per la storica Fiera, mercato e occasione di scambio, commercio e convivialità. Non mancano le attività di animazione e laboratori didattici per bambini ed adulti come l' asineggio (maneggio fatto con l’asino per gruppi di ragazzi) e la falconeria, le mostre, le visite alla Torre da cui si gode di una spettacolare vista panoramica sul massiccio del Sirente
e la Valle.
Il mestiere del maniscalco è ormai quasi scomparso dai nostri paesi dove era abbastanza diffuso fino alla prima metà del ’900. Era un lavoro umile e mal retribuito, strettamente legato alla vita contadina che un tempo utilizzava animali domestici da trasporto e da tiro, cavalli, asini e muli, per svariati lavori agricoli. L'arte del maniscalco, che in passato si sovrapponeva in parte a quella del fabbro, era molto importante per la salute dell'animale perché i ferri venivano infatti forgiati al momento, e su misura, secondo le necessità dei cavalli.
La ferratura, ovvero l'applicazione del ferro allo zoccolo del cavallo, è operazione necessaria perché il cavallo possa affrontare vari tipi di lavoro e di terreni, movimenti e sforzi delle zampe, mentre per il cavallo brado o a riposo, la ferratura non solo risulta superflua ma può anche danneggiarlo molto, perciò lo zoccolo si lascia scalzo. Gli arnesi più utilizzati dal maniscalco di un tempo erano: un fornello alimentato da un mantice; un'incudine; una vasca d'acqua, il coltellaccio, le tenaglie, le lime, i chiodi, un incastro tagliente, un incastrino, puntoni metallici, pinza e martello. Il maniscalco prima fissava provvisoriamente un chiodo centrale sul ferro e poi gli altri sette gradatamente, infine conficcava gli otto chiodi con il martello tagliando le punte con le tenaglia e ribattendole sull'unghia. Quando il ferro non calzava bene doveva arroventarlo per poterlo foggiare nella forma desiderata. Il maniscalco doveva recarsi personalmente in campagna a ferrare i numerosi animali che un tempo popolavano le campagne o partecipare alle fiere che si tenevano ad ogni stagione.
In Abruzzo la mascalcia, l'arte della ferratura degli zoccoli di equini e bovini conta esperti in tutte le province come il Franco Brisighella di Bussi sul Tirino (PE) che mostra e racconta le tecniche di questa antica arte fabbrile e conduce affascinanti laboratori di forgiatura del ferro.
Dalla Torre di Beffi si controllava il territorio della media-bassa Valle dell'Aterno e della Valle Subequana.
I resti del Castello (XI -XII secolo d.C.), visitabile all'interno, si trovano ai piedi del paese odierno posti sul pendio roccioso che scende verso il Fiume Aterno, dove esistono testimonianze di epoca romana tra cui il Ponte. La torre in pietra è principale elemento di difesa collocato in posizione elevata, cui si allacciava il resto della cinta muraria che diveniva una trappola per l’assalitore. Tale tipologia viene definita castello-recinto o castello di pendio poiché tendeva, come nel caso di Beffi, a sfruttare le pendenze naturali delle alture montane
Nel 1294, Pietro da Morrone nel suo cammino per ricevere l'incoronazione con il nome di Celestino V, passò per Acciano e Beffi. Si narra di un miracolo compiuto dal Santo presso la Chiesa della Madonna della Sanità. L'area è ricompresa infatti nel Cammino del Perdono di Celestino.
L'edizione 2023 della storica fiera si svolgerà domenica 12 Novembre dalle ore 9 alle 15 nei pressi della Chiesa di San Michele Arcangelo e del Castello Medievale.