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Denominato in origine Museo della Cattedrale, si trova presso la Cattedrale di San Tommaso Apostolo e raccoglie importanti reperti artistici scampati alla distruzione dei bombardamenti dovuti alla seconda guerra mondiale. La prima esposizione fu inaugurata il 3 maggio 1988 in quattro sale sul lato sinistro del Duomo, che nei secoli passati avevano ospitato altrettante cappelle. Riallestito venne aperto al pubblico nel dicembre 2003, collocandosi tra i più importanti musei d’arte sacra della regione ed è un vero scrigno di opere d’arte. Continua ad occupare le ampie sale attigue alla Cattedrale di San Tommaso Apostolo, edificio di origine paleocristiana ristrutturato nei secoli XIX e XX.
Da non perdere: nel museo hanno trovato collocazione notevoli testimonianze di secoli di storia della chiesa ortonese: dipinti, sculture, oreficerie, paramenti sacri, ex voto e arredi lignei provenienti dalla Cattedrale e da chiese della città. Assai significativo è il nucleo dei dipinti, con capolavori quali “Il Volto Santo di Lucca-La leggenda del giullare” della metà del Quattrocento, e la quasi coeva “Madonna col puer dolorosus” riferibile ad un ignoto maestro vicino alla bottega del Balletta. Non meno importante è il settore degli argenti che presenta un prezioso calice del 1608, una croce d’altare, realizzata dall’argentiere napoletano Filippo del Giudice nel 1756 e le cartegloria, conservate in pregevoli cornici d’argento.
Il museo conserva inoltre una cospicua raccolta numismatica composta da oltre duecento pezzi dei quali centosettantacinque, coniati lungo un ampio arco temporale che va dal Tardo Impero all’Unità d'Italia, sono esposti al pubblico in una bacheca dell’ultima sala. Il nucleo principale del complesso si caratterizza per la corposa presenza di monetazione medievale battuta dalla zecca di Ancona, benché non manchino emissioni di altre zecche del medio Adriatico a documentare una composizione monetaria in linea con i mercati praticati dagli Ortonesi nel medioevo. Particolare risalto è stato assicurato a due esemplari di esimia rarità battuti nella zecca di Ortona e giunti nelle collezioni del museo per donazione privata: un denaro in mistura (gr 0,47) a nome di Renato d’Angiò, moneta circolata con molta parsimonia, e un bolognino in argento (gr 0,57) a nome di Giovanna II di Durazzo, lievemente tosato.
Informazioni: Piazza San Tommaso, Ortona (CH) | sito www.museodiocesanoortona.it | mail museo@diocesilanciano.it | tel. 333 8641734 - 349 4653948 | Direttore: Don Domenico Di Salvatore.