Overview
Il Castello è posto ai margini dell'abitato di Ortona (CH) in una posizione spettacolare a strapiombo sul mare.
Aveva originariamente pianta di forma trapezoidale e quattro torri cilindriche angolari, con scarsi elementi decorativi, secondo una tipologia molto frequente nelle fortificazioni del XV secolo. Attualmente rimangono in piedi solo tre delle quattro torri che mostrano i caratteri tipici dell'architettura militare. Di particolare pregio le belle finestre a sesto acuto o a pieno sesto delle torri nord-ovest, sud-est e del prospetto sud. L'unico ingresso al castello è è accessibile tramite una passerella in pietra poggiante su tre ampie arcate cieche. All'interno non vi è più nulla tranne un giardino. Dalla torre est è possibile godere di uno straordinario panorama sul mare che abbraccia un lungo tratto della “Costa dei Trabocchi”.
Il castello ha un'origine quattrocentesca (1452) legata alla dominazione aragonese nel territorio abruzzese. La famiglia aragonese lo costruì sopra la vecchia struttura dei Caldora del XIV secolo. Nel 1700 fu costruito un palazzo gentilizio all'interno delle sue mura, ad uso residenziale. Nel XIX secolo la costruzione cadde in disuso e, abbandonata, venne a lungo utilizzata come polveriera. Questo fino alla Seconda Guerra Mondiale, quando nella tristemente famosa Battaglia di Ortona il castello venne bombardato. Le armi e le munizioni custodite nel palazzo all'interno esplosero e la struttura rimase irrimediabilmente compromessa. Nel 1946, proprio a causa di questo indebolimento, la parte più arroccata sulla collina franò e il fortilizio perse una delle sue quattro torri. Grazie ai lavori avviati nel 2001 dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio dell'Aquila è tornato agibile e riaperto al pubblico nel 2009.
Attorno alle vicende del Castello alita la "leggenda della Ritorna" secondo la quale un ricco mercante fu accolto alla corte del re e conobbe la sua bellissima figlia, innamorandosene perdutamente. Il Re era tormentato da quella richiesta, non volendo concedere sua figlia in sposa ad un "lupo di mare", perciò ebbe un'idea, promise al mercante di concedergli la mano di sua figlia purché gli avesse portato in dono qualcosa di unico e straordinario. Passarono mesi, il mercante non faceva ritorno e la principessa lo invocava a gran voce gridando: "Ritorna, ritorna, ritorna!" finché il mare in tempesta, mossosi a compassione la ricondusse dal suo amato sul fondo del mare. Al mattino sulla spiaggia di Ortona apparvero frutti sconosciuti, verdi e tondi chiamati "cervelli di scimmia" e conosciuti come "More degli Osagi", dei quali ancora si trovano alberi ad Ortona. Ancora oggi nei pressi del Castello i pescatori nelle notti di burrasca raccontano di udire i lamenti della bella principessa.
Un comodo percorso che parte dal Castello conduce alla pista ciclabile che corre lungo il litorale di Ortona; da visitare il Museo della Battaglia, la Pinacoteca Basilio e Michele Cascella, Museo Musicale, Riserva Naturale Regionale Ripari di Giobbe, Cimitero canadese, Cattedrale di San Tommaso Apostolo.
E’ presente una pedana con elevatore per l'ingresso degli utenti in carozzella.