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Astemi di tutto il mondo, se venite in visita a Torano Nuovo, in provincia di Teramo, fate un’eccezione al vostro stile alimentare: nella capitale del Montepulciano d’Abruzzo, iscritta all’Associazione Città del vino, non potete non bere un goccetto del celebre vino, conosciuto fin dall’antichità. Addirittura, secondo Plinio, Annibale, reduce dalla battaglia del Trasimeno, lo utilizzò come medicamento per curare i suoi cavalli malati di scabbia.
I vigneti che producono le etichette Doc di Montepulciano; Trebbiano, Controguerra e Colline Teramane (Docg) rotolano intorno a voi, arrampicati fra valli, poggi e casolari, che impreziosiscono il panorama della collina su cui Torano allunga il collo.
Se volete immergervi nel folto dei loro segreti, potete percorrere, a piedi o in bicicletta, i Sentieri del gusto, ricavati nel territorio su terreni comunali solcati da tratti sterrati e strade bianche. Qui, aiutati da una buona segnaletica, potete seguire un suggestivo percorso di circa 17 chilometri immerso tra i vigneti, che tocca alcune delle principali aziende vitivinicole del territorio oltre che salumifici e caseifici, di cui il paese si fregia.
Il borgo, nato dalla civiltà romana che come in tutta la Val Vibrata, portò ricchezza e benessere, in seguito fu una fortificazione posta a confine tra lo Stato Pontificio e il Regno di Napoli: vale una bella esplorazione fra la Porta Castellana, la fonte Vecchia e la fonte Varano, il giardino panoramico, la chiesa parrocchiale della Madonna delle Grazie, seicentesca, e il Museo di arte sacra, con opere d’arte, tra arredi e oreficeria dal ‘400 fino ai giorni nostri, di proprietà della chiesa locale.
Nella frazione di Villa Torri trovate la chiesa di San Martino di Torri, mentre in località Varano, ammirate la chiesa di San Massimo, edificata intorno al X-XI sec. (viene elencata già dal 1066 tra i beni soggetti alla giurisdizione di Montecassino). L'edificio è un tipico esempio del romanticismo abruzzese e presenta sulla facciata ad ovest un bel portale sopra il quale doveva trovarsi uno stemma di Montecassino o gentilizio di epoca più recente.
Una volta a tavola, oltre al vino, potete gustare le meravigliose pietanze che il teramano propone tutto l’anno, a cominciare dal "timballo con pallottine" di carne e verdure.