Panoramica
Il fortilizio di Rocca Calascio, situato a 1460 metri d'altezza, è tra le fortificazioni più alte d'Italia e domina da tale altura la valle del Tirino e della piana di Navelli. Il suo impianto fu di uso esclusivamente militare e si caratterizza per la capacità con la quale riesce a fondersi con l'impervio territorio circostante, dal quale non risulta affatto condizionato; è evidente come la sua sia una posizione assolutamente favorevole dal punto di vista difensivo. La struttura, in pietra bianchissima, ha una pianta quadrata: presenta agli angoli quattro torri cilindriche considerevolmente scarpate e un mastio quadrato al centro, il quale costituisce il più interno corpo militare di difesa del castello. Alla rocca si accedeva mediante un ingresso posto sul lato est, a circa 5 metri di altezza, raggiungibile dalla corte esterna sottostante mediante una scala lignea retrattile che veniva poggiata su due mensole in pietra tuttora visibili al di sotto della soglia di ingresso. Efficacissimo punto di osservazione militare, permetteva di comunicare con gli altri castelli, fino alla costa adriatica, mediante l'ausilio di torce durante la notte e di specchi nelle ore diurne. Ai piedi della rocca sono presenti anche i ruderi dell'antico borgo, al quale essa è collegata con un ponte di legno.
La prima citazione di Rocca Calascio si ha in un documento del 1380, dove viene descritta come torre di avvistamento isolata, la cui originaria costruzione è da collocarsi però intorno all'anno Mille. L'aspetto attuale è riconducibile alla fine del XV secolo quando, sotto il dominio dei Piccolomini, sono state realizzate le ultime più importanti modifiche, consistenti nel potenziamento della fortificazione con l'aggiunta della corte e delle torri angolari attorno al mastio centrale. Nel 1579 la famiglia Medici acquistò la rocca ed il vicino borgo di Santo Stefano di Sessanio per sfruttare il commercio della lana. Nel 1703 un disastroso terremoto ha danneggiato sia la rocca che il borgo. Gli interventi di risanamento hanno permesso all'intera area di essere oggi discretamente conservata e visitabile. Rocca Calascio è anche famosa per aver ospitato, in più occasioni, grandi set cinematografici ("Lady Hawke" , "Il viaggio della Sposa", "Padre Pio", "Il nome della rosa", "L'orizzonte degli eventi"). Per la bellezza di questi luoghi, l'industria cinematografica ha nominato tutta la zona da Rocca Calascio a Santo Stefano di Sessanio, "set per eccellenza".
Sulla rocca alita la leggenda della sfida tra il re Marrone, signore di Rocca Calascio e il re delle Corone, signore della Piana di San Marco che arrivarono a farsi guerra per una diatriba sui confini. Scontri e violenze logoravano la popolazione e la riducevano alla fame, finché dopo una dura battaglia re Marrone fu costretto a rifugiarsi tra le sue mura, subendo per dieci lunghi anni l'assedio da parte delle truppe rivali. Il popolo era allo stremo quando un anziano contadino propose di fare un enorme caciotta raccogliendo il latte di tutti gli animali e anche delle puerpere da regalare al re delle Corone per fargli credere che la rocca era strapiena di provviste. L'avversario, credendo dunque che sarebbe stato inutile continuare ancora l'assedio si accordò col suo nemico e la pace tornò a regnare.
Da visitare nei dintorni la piccola Chiesa di Santa Maria della Pietà (XIV secolo) particolarmente suggestiva, il borgo di Calascio, Santo Stefano di Sessanio. La visita al castello è inserita negli itinerari nel Parco Nazionale del Gran Sasso-Laga.