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Destinazione

Sant'Eusanio del Sangro

Un inaspettato cenacolo di cultura amato dal Vate

Data:
Tempo di lettura:

3 min

Argomenti
  • Comuni d’Abruzzo
Sant'Eusanio del Sangro Ph. Antoniodalfonso Opera propria, Pubblico dominio

Panoramica

Descrizione lunga

Sapevate che il minuscolo Sant’Eusanio del Sangro oltre cento anni fa era un centro culturale di prim’ordine? E che Gabriele d’Annunzio passeggiava spesso per le sue vie insieme al filosofo Giovanni Gentile
Se vi sembra troppo intellettuale la motivazione della visita al borgo abruzzese in provincia di Chieti, venite di persona a vivere la tranquillità e la dolcezza del luogo, incorniciato a sud dallo scorrere del fiume Sangro, che lo divide dai paesi di Altino e di Atessa


Vi trovate su un territorio molto antico, che già nel 165 aveva un ruolo importante nelle fiere di Lanciano con il nome di Euxanum (e prima ancora Monteclo). Testimonianze più sicure compaiono intorno alla metà del 1100, in cui il paese diviene “Sanctum Eusanium”. Fu in seguito colonizzato dai benedettini, quindi feudo dell’Abbazia di San Giovanni in Venere, e poi sotto la giurisdizione dei padri filippini di Roma. 

All’inizio del corso Regina Margherita, trovate la casa-museo del poeta e letterato Cesare De Titta, il cittadino più illustre del paese, che vi nacque nel 1862. 
È qui, in questo edificio in stile liberty da lui rinominato “Cenacolo di Fiorinvalle”, che De Titta ospitava artisti, scrittori e pensatori dell’epoca, come appunto il Vate - per cui lo studioso tradusse in dialetto la sua opera, “La figlia di Iorio” – il pittore abruzzese Francesco Paolo Michetti e, tra gli altri, persino il Premio Nobel Luigi Pirandello.


Nella Casa-museo, con una biblioteca e con un archivio storico, potete ammirare gli arredi originali della dimora, gli oggetti appartenuti al poeta, e poi cartoline, foto d’epoca e un busto che lo ritrae. 


Alla fine del corso, trovate la fontana a muro, in mattoni e con due cannelle, risalente alla fine dell’800 e cantata nelle poesie di De Titta. 
Sempre nei pressi, ammirate il profilo di Palazzo Auriti, in stile neoclassico, realizzato con ciottoli lavorati e arenaria, mentre in piazza Monteclo trovate Palazzo Finamore, del XIX secolo, con un giardino all’italiana e un orto sul retro.


Se siete stanchi di beni culturali, vi proponiamo una sgambata nell’Oasi WWF di Serranella condivisa con i comuni di Altino e Casoli alle porte di contrada Castellata-Tori, lungo il percorso da contrada Brecciaio verso Casoli (per la visita serve la prenotazione): vi trovate davanti un piacevole lago artificiale ricavato dalla confluenza dei fiumi Sangro e Aventino, diventato in breve tempo un’area umida ricca di biodiversità, molto importante per la sosta degli uccelli migratori. 


Maccheroni alla chitarra, baccalà, sagne "a pezze" e pizze e "ffojje", vi aspettano al varco, rinnovando con i loro sapori la tradizione culinaria della provincia e suggellando con voi un patto di sangue: la promessa che torniate da queste parti.

Cos’altro vedere:

  • La chiesa della Madonna di Fatima
  • La chiesa di S. Maria Assunta
  • La chiesa di Santa Croce
     

Etichetta

  • Borghi
  • Comuni

Posizione della Destinazione

Geolocalizzazione

42.16814297998, 14.331257343292

Ultimo aggiornamento

14/06/2023, 15:58

Pubblicato da AbruzzoTurismo