Destinazione

Sito archeologico di Amiternum - L'Aquila

Il più antico insediamento sabino secondo Catone

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Argomenti
  • Siti archeologici
Regione Abruzzo

Panoramica

Descrizione lunga

Amiternum era una nota città Sabina, seconda per importanza solo a Rieti. Corrisponde all'odierna frazione di San Vittorino, a circa dieci chilometri a nord-est da L'Aquila. Il nome deriva dal fiume Aterno che scorre vicino. Secondo Catone "il più antico insediamento sabino, Testruna, sarebbe stato in prossimità di Amiterno".  L'oppidum venne occupato dai romani nel 293 a.C. durante la terza guerra sannitica. Nel 290, con il definitivo assoggettamento della Sabina il centro entrò a far parte dello stato romano. Fino ad Augusto la città restò semplice prefettura. La città diede i natali al celebre storico Sallustio nell'86 a.C.

Tra i più noti culti locali ricordiamo quelli di Ferocia (Feronia), di Ercole e di Fortuna il cui tempio fu ricostruito dopo un incendio come ci attesta un'iscrizione di epoca imperiale. La città conservò importanza anche in epoca medievale e sede episcopale nella metà del XIII sec., trasferitasi in un secondo momento a L'Aquila che sancì l'abbandono definitivo dell'antico centro. L'oppidum primitivo conquistato dai romani nel 293 occupava la sommità del colle San Vittorino e nel corso della tarda repubblica e l'inizio dell'impero, con la progressiva urbanizzazione dell'abitato, il centro si spostò ai piedi del colle verso l'Aterno, dove evidenti sono i resti archeologici (teatro e anfiteatro). Il perimetro privo di mura non doveva superare i 3 chilometri, definibili a ovest dalla Salaria per Cermone e a sud dalla  necropoli in località Torroncino. Il foro era probabilmente situato a sud dell'Aterno, tra il teatro e l'attuale strada statale che collega la provincia a Teramo, da qui proviene il famoso calendario conservato al Museo dell'Aquila.

La città presentava anche un impianto termale sulla destra del fiume, alimentato da un acquedotto databile tra la fine della repubblica e Augusto. Un secondo acquedotto, molto più lungo del precedente, alimentava la zona centrale della città, posto a sinistra del fiume, ma aveva origine dalle sorgenti del Rio Grande, nell'odierna villa Raiolo a Pizzoli e terminava nella località Ara di Saturno, vicino il teatro. 

Il teatro di Amiternum, scavato a partire dal 1878, situato al centro della città in località Ara di Saturno poteva contenere 2000 spettatori ed è databile all'epoca di Augusto, abbandonato dopo il IV secolo d.C. e  usato nella tarda antichità come necropoli. L'anfiteatro si trova al margine della città, a destra del fiume, all'incrocio della strada tra Teramo e Preturo. L'arena, del I secolo d.C, doveva ospitare 6000 spettatori. 

Vaste e ricche necropoli dovevano circondare l'abitato: vennero riportate alla luce, in due riprese, tombe tardo-repubblicane, con letti funebri ellenistici in bronzo, oggi conservati uno al Museo di Chieti e l'altro al Museo dei Conservatori a Roma. Sotto la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo vi è una piccola catacomba legata alla memoria del martire locale (San Vittorino). In un'edicola eretta nel V secolo sono rappresentati due apostoli e un defunto presentato a Cristo da Vittorino. L' importante tempio di età repubblicana, che le iscrizioni permettono di attribuire a Feronia, riportava capitelli corinzi e parti di fregio con eroti e ghirlande, in pietra calcarea locale datati all'inizio del I secolo a.C. e conservati nel Museo Archeologico di Chieti.

Etichetta

  • Luoghi della storia

Posizione della Destinazione

Geolocalizzazione

42.403786651284, 13.3098949

Ultimo aggiornamento

02/05/2024, 13:25

Pubblicato da Laura Toppeta