Descrizione
Nella Magnifica Citade aprirà il Museo della Perdonanza, omaggio all'eremita del Morrone e ai riti solenni del perdono, patrimonio dell'umanità.
La speranza è che giunga Papa Francesco per presenziare all'anno giubilare: questo renderebbe ancor più sacro e prezioso il grande impegno della città dell'Aquila che si prepara, come ogni anno, al rito solenne della perdonanza da 727 anni si rinnova nella superba Basilica di Collemaggio.
La Casa Museo della Perdonanza disporrà di 340 mq di spazi espostivi con sette stanze tematiche ad altissima tecnologia, con ambientazioni immersive che proietteranno il visitatore nei momenti più importanti dell'evento, dall'accensione del braciere del Corteo della bolla fino all'apertura della Porta Santa di Collemaggio, un itinerario mistico e culturale nel cuore del centro storico, in via Sassa, che racconterà delle storie più affascinanti d'Abruzzo attraverso laboratori, visite guidate, mostre con particolare attenzione al tema "accessibilità". Sulla facciata saranno proiettati gli inserti policromi della basilica.
L'apertura della Casa Museo rappresenterà un traguardo a chiusura dei tanti eventi, degli incontri, delle manifestazioni che si svolgono in attesa del rito solenne.
Già da marzo sono cominciati gli incontri "Verso la Perdonanza": “Dante, Silone e la Perdonanza” , “La Basilica di Collemaggio”, “Il riconoscimento Unesco della Perdonanza”, “Il Significato religioso della Perdonanza”, la proiezione del docufilm su Celestino V “Siate Pronti”, organizzati dal Cai Sezione dell'Aquila con il patrocinio dell'Amministrazione comunale con due uscite agli splendidi eremi celestiniani di Santo Spirito a Maiella e San Bartolomeo in Legio.
Il 18 maggio avranno inizio i festeggiamenti dedicati a Celestino V, nella Basilica di Collemaggio, alle ore 17.00. Si parlerà della sua prigionia, del transito e della canonizzazione e dopo la nomina del "Cavaliere di Celestino" si procederà con la benedizione solenne. Il 19 maggio la cerimonia del "Dono del Cero" che partirà da Piazza Duomo con un corteo composto dai rappresentanti dei gruppi storici, sbandieratori, tamburini e rappresentanti dei Quattro Quarti che trasporteranno il cero da donare al Mausoleo del Santo. All'arrivo alla basilica, dopo la solenne celebrazione, sarà distribuito il pane benedetto di Celestino.
Il 16 agosto si aprirà ufficialmente la Perdonanza 2022 con il "Fuoco del Morrone" che ripercorre il tracciato del "Magnifico Corteo" che nel 1294 accompagnò l'eremita Pietro Angelerio da Sulmona all'Aquila per divenire Papa Celestino V. Una staffetta raccoglie in oltre 30 località dell'Abruzzo interno il testimone di questo cammino ormai tradizionale, che accende di luce tutte le comunità attraversate. La fiaccola ogni anno accende simbolicamente il braciere sul tripode aquilano che tiene viva la fiamma durante tutta la Festa della Perdonanza Celestiniana. Al tramonto del sole i tedofori della Fiaccola del Fuoco si avviano dall' Eremo celestiniano di Sant'Onofrio al Morrone, noto per la spettacolare posizione, arroccato su una immane parete rocciosa, dove Pietro Angelerio si stabilì nel 1293 ma vi rimase solo un anno, fino al giorno in cui tra queste mura, mentre osservava il digiuno penitenziale in onore della Vergine Assunta e di San Pietro, frà Pietro fu raggiunto dalla notizia della sua elezione al papato.
Il rito solenne della perdonanza si rinnova all'Aquila ogni anno il 28 e 29 agosto. L'importanza straordinaria del rito della Perdonanza del'Aquila risiede nel messaggio di pace, solidarietà e riconciliazione che diffonde tra gli uomini. Nel 2019 l'Unesco ha dichiarato La Perdonanza Celestiniana Patrimonio culturale immateriale dell'Umanità che "costituisce un simbolo di riconciliazione, coesione sociale e integrazione. Riflette l'atto di perdono tra le comunità locali, promuovendo i valori di condivisione, ospitalità e fraternità. Inoltre, rafforza la comunicazione e le relazioni tra le generazioni creando un intenso coinvolgimento emotivo e culturale”.(D. Franceschini)
Pietro Angelerio, anacoreta, scortato da re Carlo II d’Angiò e suo figlio Carlo Martello, abbandonò l'eremo di Sant’Onofrio al Morrone per essere incoronato Papa col nome di Celestino V il 29 agosto del 1924. La stessa sera concesse l'indulgenza plenaria ai fedeli. Da allora, il 28 e il 29 agosto di ogni anno a L’Aquila si rinnova il rito solenne della Perdonanza grazie al quale quanti confessati e sinceramente pentiti, dai vespri del 28 agosto fino ai vespri del giorno 29, festa di san Giovanni Battista, avessero visitato devotamente la basilica di Collemaggio, avrebbero ricevuto contemporaneamente la remissione dei peccati e l’assoluzione dalla pena, concessione riservata fino ad allora solo ai più ricchi in cambio di consistenti elemosine o ai crociati in procinto di partire per la Terra Santa.
L'indulgenza concessa da Papa Celestino V fu formalizzata in una bolla concessa alla Città dell'Aquila, a seguito della quale viene aperta la Porta Santa della Basilica il 29 agosto di ogni anno. La pergamena è conservata nella cappella blindata della Torre del Palazzo Civico e viene esposta per un intero giorno in occasione della Perdonanza. Nel 1327 la cerimonia divenne ancora più sentita con la traslazione delle spoglie del Papa eremita nella Basilica di Collemaggio, fatta edificare, secondo la tradizione, dall'eremita Pietro Angelerio da Morrone, che qui fu incoronato papa il 29 agosto del 1294 con il nome di Celestino V. Il santo monaco avrebbe ricevuto la richiesta di innalzare sul posto una chiesa in onore della Vergine Maria dalla Vergine stessa, apparsagli in una sosta sul luogo detto "Collemadio", nel 1275, mentre il frate si recava al Concilio di Lione in Francia. Collemaggio è il monumento simbolo del capoluogo abruzzese, dalla straordinaria facciata interamente rivestita in pietra locale bianca e rosa e il raffinatissimo rosone con i trafori di foglie d'acanto che ricordano le trine del tombolo abruzzese.
Il corteo della Bolla ogni 28 agosto accompagna il trasferimento della Bolla da Palazzo Margherita, sede del Comune, alla basilica di Santa Maria di Collemaggio. E' formato da autorità civili e religiose, dame e cavalieri in costume d’epoca, circa mille figuranti, dei rappresentanti dei castelli che contribuirono alla fondazione della città, ciascuno con il proprio gonfalone di riconoscimento, dei Quarti e di gruppi legati alla storia medievale aquilana. La Dama della Bolla regge il cuscino su cui è posato il fodero che fino al 1997, conservava la pergamena con l’indulgenza, il Giovin Signore reca in mano un ramo di ulivo con cui, il Cardinale designato dalla Santa Sede batte per tre volte sul portale dando il via alla celebrazione, la Dama della Croce, reca una croce adagiata su un cuscino omaggio della Città al Cardinale designato. La sera del 29 agosto, dopo la chiusura della Porta Santa, la bolla torna al Palazzo Civico accompagnata da un corteo.