Descrizione
Santa Claus, Nikolaus o Father Christmas: sono tanti i nomi attribuiti al caro vecchietto che reca doni nel giorno di Natale, nato dal culto di San Nicola, vescovo di Myra (Demre Turchia), di cui si racconta che ritrovò e riportò in vita tre fanciulli, rapiti ed uccisi da un oste, e che per questo era considerato il Protettore dei bimbi. Si racconta ancora che per impedire che le figlie di un povero nobile decaduto cadessero nell'abisso della prostituzione, regalò al povero padre tre monete o tre palle d'oro, sempre presenti nell'iconografia del Santo.
San Nicola è patrono di marinai, mercanti, arcieri, bambini, prostitute, venditori ambulanti, farmacisti, avvocati, prestatori di pegno, detenuti.
In Abruzzo sono molti i borghi nei quali sono presenti chiese dedicate al Santo, soprattutto lungo le vie della transumanza. Secondo Emiliano Giancristofaro, il culto di San Nicola fu diffuso in Abruzzo dai pastori transumanti in Puglia. Le mamme pollutresi cantano ancora ai bambini un'antica ninna nanna invocando il Santo perché faccia addormentare i più piccoli. Una grande quercia dedicata al Santo ricopre con la sua ombra i devoti del borgo, in un luogo considerato sacro.
Nella notte del 5 dicembre a Pollutri, grazioso borgo della provincia di Chieti, situato su di un colle ai margini del tratturo Magno, si ripete un antico rito legato al culto di San Nicola: la tradizionale cottura delle fave e la distribuzione con il pane, secondo un'antichissima consuetudine.
Nella mattina alla vigilia della festa, presso la sede della confraternita di San Nicola che rappresenta la "Casa di San Nicola" a Pollutri, mentre gli uomini si dedicano alla questua, si provvede alla preparazione dei panetti sacri, a forma di uova schiacciate e di cavallo (“pupatte” e “cavalle”) impressi con il sigillo del santo patrono e impastati con la farina ottenuta dal grano offerto dai compaesani nei giorni precedenti. Nel pomeriggio, seguendo i rintocchi del campanile, sulla piazza principale, vengono accese le fascine per cuocere le “fave di San Nicola” in sette differenti caldaie, ognuna rappresenta un rione e quella che per prima raggiungerà l’ebollizione verrà premiata.
L'antica tradizione pollutrese risale al 1600 e rievoca un miracolo che San Nicola operò in tempi di carestia per sfamare il popolo. Tutti i presenti, al termine della cottura, in un’atmosfera di grande calore ed entusiasmo, gustano le fave accompagnandole con un buon bicchiere di vino. Il giorno dopo, il sacerdote impartirà la benedizione alla minestra di fave con i panetti che verranno distribuiti per le famiglie del paese, quindi si rientrerà in chiesa percorrendo in ginocchio la navata in onore del Santo.
"il paese è così legato al Santo che gli dedica due feste all’anno: a maggio, tra il giorno 1 ed il 7, per ricordare l’arrivo delle sue reliquie sul suolo italiano; a dicembre, il giorno 6, per celebrare la sua andata in cielo. Il Santo viene dall’Oriente; infatti San Nicola era vescovo di Myra in Lycia (oggi Turchia) nel IV secolo ed il suo culto arrivò sulla nostra penisola portato da quei gruppi di monaci dell’ordine di San Basilio che per evitare le persecuzioni erano fuggiti dall’Impero Bizantino. Infatti nell’aprile dell’anno 1087, avendo appreso che Veneziani e Genovesi stavano organizzandosi per effettuare quel “sacro furto”, 62 cittadini di Bari di ceto diverso, dopo aver armato tre vascelli, si diressero al porto di Myra e con uno stratagemma rubarono l’intero corpo di San Nicola; poi a vele spiegate rientrarono a Bari: era il 9 maggio 1087. La città di Bari scelse quindi il 9 maggio come data per festeggiare San Nicola. Questo fatto induce la maggior parte delle persone a ritiene che il culto per questo Santo provenga esclusivamente da Bari. Ma non è così. Pollutri, per esempio, detiene un primato su Bari. Infatti mentre gli abitanti di questa città iniziavano a costruire la chiesa del Santo nell’anno 1087, i Pollutresi già possedevano da quasi un ventennio la chiesa di San Nicola nel territorio di “Ilice”, identificabile con un vasto territorio comprendente le attuali contrade Civita, Martina e gran parte della piana del Sinello. Iniziarono subito i lavori per costruire una chiesa e dopo due anni, nel 1089, la cripta fu completata e in essa furono deposte le sacre reliquie. Il documento che lo riferisce è una Bolla papale scritta tra il 1061 ed 1073." ( Prof. Vittorio Aruffo, nel suo libro il libro "San Nicola e la supremazia sconosciuta di Pollutri" )
Nella chiesa di San Salvatore a Pollutri è conservato un reliquiario con angeli che reggono gli attributi di San Nicola di Bari del 1776.
Tra storia e leggenda i festeggiamenti per San Nicola riempiono di calore e colore Pollutri e rappresentano una delle celebrazioni più caratteristiche d'Abruzzo.
𝗙𝗘𝗦𝗧𝗘𝗚𝗚𝗜𝗔𝗠𝗘𝗡𝗧𝗜 𝗜𝗡 𝗢𝗡𝗢𝗥𝗘 𝗗𝗜 𝗦𝗔𝗡 𝗡𝗜𝗖𝗢𝗟𝗔 𝗗𝗜 𝗕𝗔𝗥𝗜
Parrocchia SS. Salvatore - Pollutri
𝙙𝙤𝙢𝙚𝙣𝙞𝙘𝙖 24 𝙣𝙤𝙫𝙚𝙢𝙗𝙧𝙚
ore 12.00 𝗦𝗳𝗶𝗹𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗦𝗼𝗺𝗲, partenza dal Centro Polifunzionale Paolo Pepe
a seguire 𝗧𝗮𝘃𝗼𝗹𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗦𝗼𝗺𝗲
𝙢𝙖𝙧𝙩𝙚𝙙ì 26 𝙣𝙤𝙫𝙚𝙢𝙗𝙧𝙚
Inizio Novena di San Nicola
ore 17.45 Prelievo del Busto d'Argento
ore 18.00 Santa Messa con Novena
𝙜𝙞𝙤𝙫𝙚𝙙ì 5 𝙙𝙞𝙘𝙚𝙢𝙗𝙧𝙚
ore 18.00 Santa Messa
ore 19.00 𝗖𝗼𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗙𝗮𝘃𝗲 nel piazzale antistante la Chiesa del SS. Salvatore
Diretta streaming della cottura delle fave dedicata in particolare agli anziani e a tutti quelli impossibilitati a partecipare
I link per poterla seguire:
Facebook https://facebook.com/events/s/cottura-delle-fave-un-culto-se/2015092175599149/
YouTube https://www.youtube.com/live/15P26Dq87to?si=tL9lVgssdeVU_0Y4
𝙫𝙚𝙣𝙚𝙧𝙙ì 6 𝙙𝙞𝙘𝙚𝙢𝙗𝙧𝙚
ore 8.30 Santa Messa e consegna della 𝗗𝗲𝘃𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 per il paese, accompagnata dal Complesso bandistico Città Di Monteodorisio
ore 11.00 Santa Messa, a seguire Solenne Processione e fuochi pirotecnici al rientro in Chiesa
ore 18.00 Santa Messa, a seguire riposizione del Busto d'Argento