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No Man's Land: tra i noceti nei luoghi del contemporaneo

"È un luogo del contemporaneo uno spazio pubblico contraddistinto dalla presenza di un'opera d'arte liberamente fruibile"

Data:

04 novembre 2020

Tempo di lettura:

6 min

Argomenti
  • Musei
ph Gino Di Paolo

Descrizione

Come nel bosco i singoli alberi, attraverso complesse relazioni, creano un equilibrio costante tra loro, così a No Man’s Land, le installazioni artistiche coesistono le une accanto alle altre, in questa “terra di immaginazione aperta a tutti." (Yona Friedman)

Per il MIBACT "Luogo del Contemporaneo è qualunque spazio, pubblico o privato, istituzionale o indipendente, con identità  strutturata di luogo dedicato alla promozione, esposizione e valorizzazione dell'arte contemporanea. Non ha scopo commerciale e può possedere una collezione o essere un semplice spazio espositivo. Svolge regolare attività  e garantisce la fruizione mediante l'apertura al pubblico. È anche luogo del contemporaneo uno spazio pubblico contraddistinto dalla presenza di un'opera d'arte liberamente fruibile"

L'arte negli spazi pubblici in terra d'Abruzzo è un patrimonio sempre più diffuso. Ne abbiamo emozionanti esempi in opere come "Il giardino incantato" di Franco Summa a Pescara, una serie di elementi verticali, con i colori primari dell'arcobaleno, disposti in filari di quattro a delimitare un'area quadrata che dialoga con l'architettura del luogo, i "Gran Sassi" a Teramo, di Paolo Icaro collocata presso l'uscita del Lotto Zero della Statale 80, tre grosse pietre bianche a formare una porta, alludendo alla porta della città che guarda al Gran Sasso, l'"Amphisculpture"  di Beverly Pepper, teatro all'aperto installato sul declivio naturale del Parco del Sole a L'Aquila, l'area verde che circonda la basilica di Santa Maria di Collemaggio, realizzato utilizzando pietra calcarea locale bianca e rossa che richiama i colori della basilica.

Titolo del Paragrafo
Un dizionario inciso su oltre 200 alberi di noci
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ph Gino Di Paolo
Descrizione Paragrafo

No Man’s Land, in Contrada Rotacesta a Loreto Aprutino (Pe) è la più grande installazione mai realizzata da Yona Friedman,  artista e architetto franco-ungherese, faro della cultura contemporanea e l'artista Jean-Baptiste Decavèle. 

Nasce dalla significativa collaborazione tra artisti, Mario Pieroni, che ha donato il terreno su cui è stata realizzata l'installazione, l'Associazione Zerynthia ,la Fondazione ARIA e l'art director Cecilia Casorati. La realizzazione del progetto  ha visto la partecipazione attiva degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma, della Facoltà di Architettura di Pescara e delle Scuole d’arte del territorio diventando, così, luogo privilegiato per il rinnovamento dei processi di formazione e divulgazione della cultura.

"No Man’s Land è un luogo vissuto con un senso di rispetto, questo dà un riconoscimento al nostro impegno. Mai un gesto sgarbato da parte dei visitatori, non solo persone adulte ma anche tanti giovani dalle scuole di Loreto e non solo, anche dalle Accademie di Belle Arti e dalle Università italiane e straniere. Questo è  straordinario.  Le  persone capiscono  e  apprezzano; solo gli animali – cinghiali, talpe e volpi – stentano a capire, ma penso che anche loro presto si renderanno conto che non stiamo facendo qualcosa contro di loro". (Mario Pieroni)

Loreto Aprutino è tra luoghi del contemporaneo mappati, in tutta Italia, dalla nuova piattaforma online della Direzione generale creatività contemporanea Mibact: due ettari di terra nella campagna che accolgono geoglifi di sassi bianchi di fiume, una struttura di 1000 canne di bambù e un dizionario inciso su oltre 200 alberi di noci, opere realizzate nel 2016 da Yona Friedman e l'artista Jean-Baptiste Decavèle. 

Pian de Pian Piano for No Man's Land Foundation, è opera di Alvin Curran, compositore statunitense, realizzata nel 2017, che la descrive come "Un pianoforte in mezzo a un bosco di noci… “…un prodotto assolutamente biologico nel quale il suono e la natura si fondono in armonia totale, come fosse un pianoforte a coda caduto per puro caso dal cielo nel bel mezzo di No Man’s Land. Atterra e riprende a suonare un concerto per pianoforte e bosco sinfonico … una melodia senza inizio e senza fine”. Nel 2018 nasce sull'erba "Il rifugio di tutti", una nuova tipologia di tenda che non chiude, non è buia o ancorata al terreno, ma partecipa alla vita intorno e la vita intorno entra in essa, un luogo per stare insieme, creativo perché nasce grazie all'energia di chi è presente. Punto di partenza  è la considerazione che "il mondo è già troppo costruito e che l'architettura va quindi ripensata. Non si tratta di costruire nuove strutture ma piuttosto di costruire nuove immagini" . Sempre del 2018 la performance di Gianfranco Baruchello Adozione della pecora, Lezione N.1, che ha visto il coinvolgimento delle scuole. Del 2019 è l'opera Solid Ground dell’artista nativo americano Jimmie Durham, insignito del Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia, un terreno sul quale poggia un’antica porta a due ante che apre sul centro del nostro pianeta.

 

Titolo del Paragrafo
La voce dei poeti
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Il 31 ottobre 2020 sono state inaugurate tre nuove installazioni: Gardening with John 1.1  di Alvin Curran, dedicato all’amico John Cage utilizzando registrazioni fatte nel loft newyorkese dell’artista e campionature delle sue ben note risate. La voce dei poeti, di Donatella Spaziani, che su quattro alberi di noce ha posizionato altrettante casette per gli uccelli, dalle quali risuonano le voci dei poeti contemporanei: Annelisa Alleva, Daniela Attanasio, Daniele Pieroni e Valentino Zeichen e la targa "tutti i passi che ho fatto nella mia vita mi hanno portato qui, ora" del Maestro Alberto Garutti, una lastra di pietra della Majella inserita nel prato, sulla quale è incisa la frase che ognuno può far propria. 

Titolo del Paragrafo
Loreto Aprutino: scrigno d'arte e natura
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Loreto Aprutino
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Loreto Aprutino sorge sulla collina, immersa tra gli oliveti, abitata da epoche remote come testimoniano le necropoli italiche di Colle Fiorano e Farina-Cardito.

Al nucleo più antico appartengono parte delle possenti costruzioni in pietra databili fra XV e XVI secolo. Le abitazioni si estendono su file sovrapposte. Il centro storico ha un caratteristico aspetto medievale tra porte d’accesso, vicoli, strade pittoresche, case e palazzi signorili. Molte sono le abitazioni e gli antichi palazzi con interessanti particolari medioevali, rinascimentali e barocchi. Intorno si sviluppa una vegetazione rigogliosa caratterizzata da immensi oliveti. Premiata con il titolo di città dell'olio, la cittadina ha una storia molto antica, riconducibile al popolo dei Vestini.  

Il lunedì di Pentecoste il borgo attrae molti visitatori per i  festeggiamenti in onore di S. Zopito con il tradizionale "miracolo del bue". 

Numerose le occorrenze culturali e paesaggistiche tra le quali:

  • La Chiesa di Santa Maria in Piano, monumento nazionale che conserva straordinari cicli di affreschi è di epoca antichissima (864 è l'anno di datazione secondo alcune fonti); subì un incendio nel 1168, restaurata nel 1280 con l'artistico portale del 1559 e il campanile del tipo "atriano", in laterizio. Notevole il grande affresco il "Giudizio particolare" di originale concezione: nella zona inferiore la prova delle anime, in quella superiore il premio eterno e la gloria di Cristo, ai suoi piedi i simboli della passione, tre Santi in ginocchio: S. Domenico, S. Francesco, S. Agostino. Altri affreschi si riferiscono ad episodi della vita di S. Tommaso.
  • La Chiesa San Pietro Apostolo  antica abbazia esistente già nel 1066 rappresenta il luogo di culto più importante da cui si gode di uno splendido affaccio sui tetti del centro storico da eleganti trifore con colonnine in pietra;
  • il Museo Acerbo delle Ceramiche di Castelli  allestito nel 1957 dal barone Giacomo Acerbo che raccoglie maioliche di inestimabile valore dei più prestigiosi artisti abruzzesi dal '400 all'800;
  • il  Museo dell'Olio  allestito nell’antico e innovativo oleificio di Raffaele Baldini Palladini, situato nel Castelletto Amorotti, dove sono conservati, tra gli altri, anche documenti firmati attestanti i riconoscimenti di Barbella, D’Annunzio, Michetti ed altri illustri estimatori dell' olio loretese;
  • Il Castello Chiola del IX sec., che nel corso del Quattrocento, fu teatro delle vicende belliche tra Angioini ed Aragonesi, è stato radicalmente trasformato in palazzo residenziale dalle linee classiche per lo più rinascimentali. Sul pilastro destro del cancello d'ingresso una formella in ceramica policroma, stemma gentilizio e la scritta "Castello Chiola-secolo IX";
  • la Chiesa di S. Francesco del XIV sec., artistico portale in pietra finemente scolpito; tipico campanile "atriano". Interno completamente trasformato nel 1601; unica navata, cappelle laterali barocche: ornamenti scultorei dell'arte secentesca; altare maggiore in legno intagliato riccamente scolpito. Interessante il quattrocentesco Crocifisso in legno;
  • Il Parco dei Ligustri, giardino tra i più belli d'Italia.

 

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  • Arte
  • Arte contemporanea
  • Luoghi della cultura
  • Museo
  • Natura

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Ultimo aggiornamento

11/01/2024, 16:52

Pubblicato da Laura Toppeta