Descrizione
Dallo scenografico portale della cattedrale di Teramo, ricco di fregi e e sculture, si avvia l'antichissima Processione antelucana "Desolata" che si svolge il Venerdì Santo a Teramo ed è il rito più sentito dalla popolazione.
La processione attraversa la città toccando le principali parrocchie fino a giungere al Convento di Madonna delle Grazie, da dove torna indietro e rientrare nelle prime luci del giorno da dove era partita. All’arrivo presso ogni chiesa, è la sola statua della Madonna che entra, mentre il popolo aspetta fuori. Sarà solo nell’ultima, la SS. Annunziata, che Maria troverà suo figlio disteso sul letto di morte.
Persone di ogni età e ceto sociale seguono la pietosa ricerca della Madonna, incuranti del freddo, della stanchezza (la processione si scioglie alle 7 del mattino) e del sonno e delle forze che non potranno essere recuperate, perché tra qualche ora Gesù sarà morto e si uscirà di nuovo in processione per seguire la sua bara. Nell'immaginario dei devoti essa rappresenta l'angoscioso peregrinare della madre di Cristo alla ricerca del figlio condannato a morte. Questa processione, unica in tutto l'Abruzzo, è una delle prime rappresentazioni sacre nate in Abruzzo. La sua origine si deve alla Confraternita della Madonna della Cintola. Essa nacque verso il 1260 ed ebbe inizialmente sede nella chiesa, oggi scomparsa, di San Giacomo, da cui poi, alla fine del secolo, essi si trasferirono nella vicina chiesa di Sant'Agostino, dove ancora oggi ha sede. É proprio durante questo spostamento, quindi verso il 1290, che nacque la Processione della Desolata.
Questo particolare rito, semplice e commovente, rappresenta il disperato cammino della Madonna alla ricerca di Gesù condannato a morte e perciò anche il dolore di tutte le madri che hanno perso il proprio figlio. Fin dalle tre del mattino iniziano a girare in città alcune persone che suonano le troccole, visto che le campane sono ''legate'', per annunciare l'imminente uscita della processione. Alle quattro, dalla Cattedrale parte il doloroso cammino di Maria. Non c'è la banda, solo un gruppo di donne velate di nero che cantano alcuni canti della Passione tipicamente teramani. Sono sempre le donne che, scortate dagli uomini della Confraternita, portano a spalla la statua lignea della Madonna, che percorre lentamente le strade ancora deserte della città e seguita dai fedeli con fiaccole in mano. La processione si ferma in sette chiese della città.