Descrizione
"Prese allora la risoluzione di non negar mai ad alcuno, per quanto era in suo potere, qualunque cosa gli fosse domandata in nome di Dio." (Tommaso da Celano, Vita prima di San Francesco)
Celano, una delle cittadine più importanti e note d'Abruzzo, sviluppatasi intorno alla mole del Castello Piccolomini, uno dei più visitati della Regione è celebre per essere la città di Tommaso primo biografo di San Francesco d'Assisi.
Ed è proprio da Celano che si muovono gli ultimi e definitivi passi per l'inserimento nella rete ufficiale della Regione Abruzzo del Cammino di Francesco e Tommaso con l'individuazione puntuale delle tappe e l'apposizione delle segnaletiche per rendere il cammino operativo e fruibile.
Le tappe abruzzesi toccheranno i comuni di Sante Marie, nei cui pressi si trovano i resti di quello che, probabilmente era il Monastero delle Clarisse di San Giovanni in Barri, situato su un monte della val de' Varri dove Il Beato Tommaso visse gli ultimi anni della sua come direttore spirituale e dove morì attorno al 1265, quindi la Chiesa e Convento di San Francesco a Tagliacozzo, dove è presente una minuziosa descrizione della vita di San Francesco d'Assisi che ospita la tomba del beato Tommaso da Celano, la Chiesa di San Francesco con le reliquie di Fra Tommaso, il Monumento a San Francesco, in bronzo, che mostra alcune scene della vita del Santo, il Monumento a Fra’ Tommaso da Celano e la Chiesa di Santa Maria Valleverde a Celano dove sarà consegnata la carta del pelligrino. A Gagliano Aterno le tappe saranno rappresentate dal complesso monastico di Santa Chiara e dalla Piana di Baullo dove S. Francesco apparve in sogno a certa Maria da Gagliano facendo sorgere una fonte dalla semplice estrazione dal suolo di una felce che le restituì la piena capacità di vedere. A Castelvecchio Subequo la tappa prevista è presso la Chiesa di San Francesco e l’annesso convento di Castelvecchio Subequo, esempio della tipologia detta "mendicante" che, secondo la tradizione, attesta la prima presenza francescana nella Valle Subequana. L'edificio è custode non solo di preziose testimonianze di arte sacra, come gli affreschi trecenteschi che ne ornano l'interno, ma anche di una straordinaria reliquia francescana, contenente il sangue di San Francesco. Alla famiglia dei Conti di Celano fu donata una fialetta di sangue uscito dalle piaghe delle sacre stimmate del Santo di Assisi. Nel secolo XIV i Conti di Celano ne fecero dono al Convento di Castelvecchio. L’ampolla è attualmente conservata in un reliquiario del trecento, formato da un tubo ottagonale di cristallo di rocca, poggiato ed allacciato sopra due piedistalli di argento e ornato lateralmente da finissimi smalti, raffiguranti angeli e gli stemmi dei Conti di Celano.
Nato tra il 1190 e il 1200 Tommaso entrò nell'Ordine Francescano nel 1215 e fu il Santo Poverello a santificarne la vestizione. Entusiasta e partecipe del francescanesimo allora agli inizi, si recò in Germania per promuoverne la conoscenza. Tornato in patria assistette, il 3 ottobre 1226, alla morte di San Francesco e dopo due anni alla sua santificazione.
Su sollecitazione di Papa Gregorio IX, iniziò a scrivere la biografia del Santo, la Vita o Legenda prima (Vita prima S. Francisci) scritta tra il 1228 e il 1230 che destò perplessità nell'Ordine perché ritenuta incompleta e una seconda opera, tra il 1246 e il 1247, la Vita o Legenda secunda (Vita secunda S. Francisci) redatta con l'aiuto e il contributo dei frati più vicini a Francesco: Rufino, Leone ed Angelo. Compose il Trattato dei Miracoli (Tractatus de miraculis S. Francisci) sugli eventi prodigiosi compiuti in vita da San Francesco. I manoscritti delle Vite di Tommaso da Celano furono recuperati nel 1786 e nel 1806 e il Trattato dei Miracoli nel 1899 in diversi monasteri dove erano rimasti lontani dall'operazione di eliminazione ad opera degli stessi francescani che vollero sostituire l'opera di Tommaso con la Legenda Maior di Bonaventura da Bagnoregio. Tommaso da Celano scrisse anche la Vita sanctae Clarae virginis, La vita di santa Chiara vergine e la sequenza Dies irae, memorabili versi della poesia latina medievale. L'incarico di direttore spirituale del Convento delle Clarisse a Tagliacozzo rappresentò la fase ultima della sua vita nel 1260. Fu proprio a Tagliacozzo che Tommaso morì circa cinque anni dopo e fu sepolto nella Chiesa di San Giovanni Val dei Varri annessa al monastero. È venerato come beato nell'Ordine francescano, a Celano e a Tagliacozzo, dove se ne conservano le spoglie.