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Trippa alla pennese

Una preparazione tipica del territorio vestino

Data:

10 aprile 2024

Tempo di lettura:

2 min

Argomenti
  • Ricette della tradizione

Descrizione

La trippa alla pennese si diffonde in periodo di forte povertà: si narra che nel XVIII secolo il popolo era solito radunarsi nei pressi dei fondaci dei numerosi palazzi baronali dove, a fine settimana, venivano mattati i vitelli. I signori del posto, destinatari della carne pregiata, ordinavano ai garzoni di lasciare la trippa a coloro che ne avrebbe fatto il principale alimento settimanale.

É tipico del comune di Penne (PE) e dell'area Vestina.

Titolo del Paragrafo
Il piatto più popolare di Penne
Immagine Paragrafo
 Palazzo Castiglione, cartolina viaggiata del secondo decennio del 1900
Credits Immagine Paragrafo
Luciano Gelsumino, Palazzo Castiglione, cartolina viaggiata del secondo decennio del 1900
Descrizione Paragrafo

La trippa, cucinata oggi in una salsa densa e succulenta, è il piatto più popolare di Penne anche se nella città vestina si possono gustare tante altre specialità”... scriveva  Luigi Braccili nel 1978 nel suo libro Abruzzo in cucina.

La trippa di vitello va preparata lavandola accuratamente almeno cinque volte, tre in acqua calda e due in acqua fredda. Successivamente deve essere tagliata a striscioline e fatta soffriggere in poco olio con il sedano e la cipolla tritati. Quando è ben rosolata, si aggiungono gli aromi, prezzemolo, alloro, mentuccia, maggiorana, erba pepe e peperoncino (sistemati in un lembo di tela di lino ben legato perché ne fuoriescano solo gli umori), il pomodoro e si diluisce con un po’ d’acqua per cuocere a fuoco lento per circa due ore.

É un piatto unico da servire caldo con pecorino o con parmigiano grattugiato, accompagnato da pane fresco o abbrustolito e un bicchiere di buon Montepulciano o Cerasuolo d’Abruzzo DOC.

Fa parte dei Prodotti agroalimentari Tradizionali (PAT).

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Ultimo aggiornamento

23/05/2024, 12:56

Pubblicato da Laura Toppeta