Descrizione
Il Faggio del Pontone nel Parco Nazionale d'Abruzzo è uno dei 22000 alberi secolari italiani dichiarati monumenti protetti in Italia.
Sul National Geographic è stato pubblicato il reportage di Jonathan Moens ed Elisabetta Zavoli che hanno viaggiato alla scoperta degli alberi monumentali italiani. Tra questi il Faggio del Pontone, un albero di 750 anni, 21 metri di altezza e 8 metri di circonferenza, che si trova nei pressi di Passo Godi. di cui raccontano l'emozionante presenza:
"In cima a una piccola collina ondulata nelle vaste foreste italiane in Abruzzo, si trova un albero grande e tozzo: il faggio di Pontone. Questo faggio, tuttavia, è ingannevole: non è uno ma fino a sette faggi coesistenti fusi insieme attraverso la loro corteccia che formano una base ampia e rigonfia. I suoi spessi rami simili a tentacoli raggiungono quasi 70 piedi nel cielo; la sua fitta rete di radici si intreccia dentro e fuori dal suolo, intrecciata con quelle di innumerevoli altri giovani faggi che la circondano. "Questo è il 'faggio madre'", dice Romano Visci, guardia forestale del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. "Fornisce i semi per la crescita di altri faggi". Il guardiaparco Alberto Cocuzzi osserva che nel faggio di Pontone, che appartiene alla specie Fagus sylvatica, le cortecce degli alberi si sono fuse nel corso dei secoli.
Splendide le immagini che ritraggono il faggio in tutta la sua maestosità o come protagonista dello sfondo di un gregge "Le pecore pascolano a Passo Godi, tra il comune di Scanno e Villetta Barrea, all'interno del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Il faggio di Pontone, dietro le pecore, cresce da circa 750 anni."
"Per secoli, i faggi in questa zona del parco sono stati abbattuti principalmente per la legna da ardere, per aiutare gli abitanti dei villaggi a sopportare i rigidi mesi invernali quando le temperature possono raggiungere meno 5 gradi Fahrenheit. Il faggio di Pontone, invece, è stato mantenuto intatto dalla gente del posto per disseminarne i semi, permettendogli di crescere fino alla sua attuale statura - dice Romano Visci - mentre l'età dell'albero è ancora controversa, la gente del posto dice che potrebbe avere fino a 750 anni; è diventato un simbolo iconico del parco."
"Quando lo vidi per la prima volta 40 anni fa - racconta Alberto Cocuzzi, un altro guardiaparco, "non avrei mai potuto immaginare che potesse esistere un albero di questo tipo".
L'Abruzzo è una regione che vanta alberi monumentali di incredibile bellezza il cui elenco, aggiornato al 2022, è consultabile a questo link . Tra i più noti l'Acerone del Monte Tranquillo, nel Parco Nazionale d'Abruzzo, un acero secolare alto 30 metri e una circonferenza di circa otto metri alla base. Per questo "gigante" della montagna si è scelto l'appellativo di "acerone", membro della famiglia dei "Grandi alberi d'Italia". A pochi passi "dall'acerone" è possibile visitare la "Grotta dei Briganti", dove si nascondeva la "Banda Cedrone" (1861- 1870), per quasi un decennio, in aperta ribellione contro l'esercito piemontese.
Delle 13 faggete vetuste riconosciute dall'UNESCO come patrimonio mondiale che fanno parte del sito seriale transnazionale delle “Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa", che comprende ben 94 aree distribuite in 18 paesi europei, fanno parte la Valle Cervara, Selva Moricento, Coppo del Morto, Coppo del Principe e Val Fondillo nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.
Oggi, 21 novembre, ricorre la “Giornata Nazionale degli Alberi”, riconosciuta ai sensi dell’art. 1 della Legge n. 10 del 14/01/2013, con l’obiettivo, attraverso la valorizzazione e la tutela dell’ambiente e del patrimonio arboreo e dei boschi, di promuovere politiche di riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell’aria, la valorizzazione delle tradizioni legate all'albero nella cultura italiana e la vivibilità degli insediamenti urbani. Gli alberi rappresentano, infatti, da sempre un valore inestimabile per l’umanità sono custodi della nostra memoria e fonte di risorse preziose. Essi sono elementi fondamentali dell’ecosistema, contribuiscono significativamente a contrastare l’inquinamento ambientale e a migliorare la qualità della nostra vita, sono simbolo di un millenario rapporto tra l’uomo e la natura, fatto di rispetto e armonia. É un'occasione preziosa per il WWF Abruzzo, che, grazie alle sue sezioni locali, il 21 novembre e nei giorni a seguire, sarà presente in varie città e istituzioni scolastiche.
Il WWF Teramo, insieme alle Guide della Riserva Borsacchio, organizzerà a Roseto degli Abruzzi (TE), la messa a dimora di alberi autoctoni nelle scuole e presso la villa comunale, dove si terrà l’evento principale a partire dalle 11:30. Vicino a ogni albero verrà posizionata una targa in legno con la dicitura: "Dalla giornata dell'albero alla città degli alberi", proprio per sottolineare l’importanza che riveste il verde urbano per la qualità della vita di ognuno di noi.
Sempre il WWF Teramo a Roseto degli Abruzzi, in collaborazione con l'Oasi WWF e Riserva Naturale Regionale “Calanchi di Atri”, sarà impegnato con la Scuola Primaria “Maria Schiazza”, dove il direttore dell’Oasi incontrerà gli alunni e insieme rifletteranno sull’importanza degli alberi negli ecosistemi naturali, anche quando sono caduti a terra e marcescenti.
Il WWF Chieti-Pescara sarà impegnato a Chieti, in collaborazione con i Carabinieri Forestali, il 25 novembre, a partire dalle 10:00, presso l’area verde sita in via Casalbordino. L’evento sarà l’occasione per riqualificare e restituire alla città uno spazio a cui sarà dato il nome di “Giardino del Sole”.
Il WWF Chieti-Pescara organizzerà due incontri con i bambini e le bambine delle scuole dell’infanzia pubbliche e private e i ragazzi e le ragazze della scuola secondaria di primo grado, presso la quercia di Colleromano a Penne (PE). La quercia è una maestosa Roverella (Quercus pubescens) alta più di 25 metri, con una circonferenza di 5,30 m. Sotto le sue fronde, i bambini celebreranno la Festa dell’Albero onorandolo con musica, canti, drammatizzazioni, disegni con i colori naturali, giochi, risate… e si stringeranno intorno al suo fusto con un girotondo simbolico che consentirà loro di abbracciarlo. Il primo incontro si terrà martedì 22 novembre e vedrà la partecipazione dei bambini e delle bambine della ludoteca “La Matrioska” che partecipa al progetto "Infanzia: liberi di crescere", e del Nido delle Nitticore, una scuola parentale che ha sede presso l’Oasi WWF e Riserva Naturale del Lago di Penne. Il secondo evento, giovedì 25 novembre, coinvolgerà 120 bambini e bambine della scuola dell’infanzia dell’Istituto Comprensivo Paratore dei plessi di Penne e Montebello di Bertona.