Ari
Dove si trova: Ari (CH) è un piccolo borgo medievale posto in una posizione unica nel cuore delle colline teatine. Immerso in verdi e selvaggi boschi a pari distanza dal mare Adriatico e dai ripidi pendii nord orientali della Majella, il territorio comunale è composto attualmente di 5 contrade (Foro, S. Maria, Turri, Ari capoluogo, S. Antonio e S. Pietro), confinando a nord con i comuni di Villamagna e Miglianico, a Sud con Filetto e Orsogna, a Ovest con Vacri e ad Est con Canosa Sannita e Giuliano Teatino.
Perché visitarlo: nel primo ventennio del '900, grazie al barone Mario Nolli ed alla sua nobile consorte Francie Picton Walow che utilizzano la propria dimora come pensione anglo italiana, Ari si trasforma in un piccolo cenacolo letterario capace di attrarre non solo artisti inglesi ed olandesi che amavano riprodurre su tela i pittoreschi paesaggi a cui il castello faceva da sfondo, ma anche personalità di spicco della letteratura e dell’arte italiana come Gabriele d'Annunzio e Luigi Pirandello. Quest'ultimo, probabilmente ospite nel palazzo, in una sua novella cita sia il paese, sia la cosiddetta "pensione inglese" descrivendola romanticamente come "…un castello in cima al colle".
Ari si caratterizza anche come paese della memoria per la sua vocazione a non dimenticare il passato e soprattutto il sacrificio e l’esempio di tanti magistrati, tutori dell’ordine e semplici cittadini, tragicamente caduti nell’adempimento dei propri doveri morali e istituzionali. Proprio per ricordare degnamente queste figure, da oltre cinque anni nel periodo estivo vengono realizzate sculture in pietra bianca della Maiella intitolate ognuna ad un personaggio diverso, dislocate tra le vie e le piazze del paese come a costituire una “valle della memoria”. Tra le varie opere vi sono un bassorilievo che ricorda Emanuela Loi, la poliziotta perita nella strage di Via D'Amelio a Palermo; la sala consiliare celebra il ricordo del commissario di Polizia Luigi Calabresi e del funzionario del Sismi Nicola Calipari; una grande fontana in marmo di Carrara, ubicata nella principale piazza cittadina, ricorda i Caduti di Nassiriya. Alla memoria si affianca infine la vocazione naturalistica di Ari che può vantare numerosi spunti per rilassanti passeggiate a tu per tu con la natura, tra folti e variegati boschi.
Cosa vedere:
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il Palazzo baronale Nolli, oggi adibito prevalentemente a funzione abitativa, in passato ha accolto anche varie attività economiche. Da una minuziosa descrizione di metà ‘800, infatti, si è appreso che oltre alla pensione inglese qui erano collocate anche una “caldara” per la macerazione del mosto, numerose cantine ed un frantoio;
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la Chiesa di Santa Maria della Misericordia, piccolo gioiello architettonico ad impianto ottagonale sormontato da un cupolino. Documentata nel 1661 assieme alla presenza di un eremita, che facilmente promosse la costruzione stessa, sull’altare al suo interno è collocata una tela di S. Maria della Misericordia, opera anonima ottocentesca;
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i ruderi della Chiesa di S. Pietro in Campis, chiesa dell’omonimo monastero benedettino abbattuta nel corso del 1700 perché pericolante;
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itinerario della Memoria tra i numerosi monumenti in pietra bianca della Maiella sparsi sul territorio comunale, addobbati da luci e rose rosse ed intitolati a magistrati, tutori dell’ordine, giornalisti e semplici cittadini caduti per difendere la libertà, la giustizia e la democrazia.
Cosa mangiare:
in questo territorio fortemente vocato all’agricoltura, con uno stretto legame tra i prodotti naturali e la sua gente, la cucina risulta umile ed agreste. Durante la principale festa del paese, la Madonna delle Grazie, vengono serviti il brodo con pane dorato (un brodo di gallina in cui viene versato del pane secco tagliato a quadratini precedentemente bagnato nell’uovo e poi passato in padella) e bucatini al sugo di agnello.
Tra i secondi piatti spiccano il coniglio con le patate sotto il coppo, il baccalà con le patate, le pallotte cac'e'ove seguite dalle rivotiche, tipiche frittelle fatte di farina ed acqua. Un piatto molto particolare, d’antica tradizione, è la papparella ovvero un miscuglio di verdure di campo, fagioli, peperoni rossi secchi, aglio, peperoncino piccante, con l’aggiunta di farina di mais e sarde, fino alla tradizionale porchetta.
Tra i dolci frutti della terra, infine, oltre all’uva si trovano pesche, albicocche, fichi e soprattutto ciliege i cui alberi costituiscono un prelibato corollario al paesaggio arese.
Sito web:
http://www.comune.ari.ch.it/c069003/hh/index.php
Foto Alessandro Mariani - CC BY-SA 3.0
FC (14/04/2020)
Provincia: Chieti
CAP: 66010
Prefisso: 0871
Altitudine: 289m
POSIZIONE GEOGRAFICA