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Destinazione

Civitella del Tronto

Il borgo e la sua fortezza, imperdibile avamposto di storia

Data:

09 maggio 2023

Tempo di lettura:

3 min

Argomenti
  • Borghi più belli d’Italia
  • Comuni d’Abruzzo
Di Interminatispazi - Opera propria, CC BY-SA 4.0

Panoramica

Descrizione lunga

Non potete lasciare l’Abruzzo se prima non avete visitato Civitella del Tronto, uno dei più scenografici “balconi” della provincia teramana e di tutta la regione, a circa 600 metri di altitudine, in prossimità del confine marchigiano.
Se venite da Teramo lungo la strada statale 81 Piceno Aprutina, la vedete, dopo una curva, aggrappata a una rupe di travertino da cui si aprono la vallata del Tronto, il massiccio del Gran Sasso d’Italia e il mare Adriatico. Una funzione strategica naturale per la sua fortezza posta più in alto, di cui si hanno notizie sin dal 1225: l’ultimo baluardo borbonico prima dell’Unità d’Italia.

Dovete sapere che qui correva il confine tra il Regno di Napoli e lo Stato Pontificio, e Civitella del Tronto era l’ingresso non solo per entrare in Abruzzo, ma per conquistare tutta l’Italia.
Dunque, vi trovate a percorrere un libro di storia, iscritto al club dei borghi più belli d’Italia, “firmato” prima dagli Angioini e poi gli Aragonesi, che ne avevano fatto un’elegante cittadella rinascimentale, con una rocca rettangolare e lunghe mura che abbracciavano il borgo sottostante. 
Il fitto reticolo di vicoli e stradine - tra cui la “Ruetta, d’Italia la via più stretta” - e le case in pietra abbellite da portali magistralmente cesellati e attaccate l’una all’altra con muri in comune, vi danno la sensazione di penetrare in un tessuto a maglie fitte, che segue l’andamento del colle, come una serie di linee difensive, che gli abitanti potevano abbandonare in caso di attacco per raggiungere le postazioni più in alto.

La fortezza borbonica, sentinella del Regno dopo la caduta di Gaeta, rappresentò l’ultimo baluardo di resistenza (insieme a Messina) opponendo tra il novembre 1860 e il 20 marzo 1861 una valorosa difesa contro l’esercito piemontese. Pensate che gli irriducibili della guarnigione su cui i Borbone avevano affidato le loro speranze di restaurazione, continuarono a combattere anche dopo che la città aveva ratificato l’annessione. 
Esplorate il capolavoro di ingegneria militare, con i suoi 25.000 metri quadrati di superficie, che ne fanno la seconda fortezza più grande d’Europa, con il Museo storico e la sua ricca collezione di armi antiche, mappe e documenti, con le sue tre piazze d’armi, i possenti bastioni e i camminamenti di ronda, le cisterne, i resti del Palazzo del Governatore, la Chiesa di San Giacomo e le caserme dei soldati, tutto perfettamente conservato dopo un lungo intervento di restauro curato dalla Sovrintendenza dell’Aquila. Vi sembrerà di rivivere i giorni dell’assedio, quei quattro mesi di ferro e fuoco, che si spensero con la fine di un’epoca, dando vita a un nuovo corso degli eventi.

Se siete in zona nel periodo invernale, potete raggiungere gli impianti sciistici di Monte Piselli, a poca distanza, e quindi tornare in uno dei ristoranti del borgo per una scorpacciata di piatti locali, come le “ceppe”, una sorta di maccheroni ottenuti in origine con un impasto di acqua e farina (nel tempo si sono aggiunte le uova), lavorato a mano. Il nome fa riferimento al bastoncino di legno (la “ceppa”, appunto), oggi sostituito da un ferro in genere di calza, attorno al quale si avvolgono piccole porzioni di impasto per poi sfilarle in forma di maccheroni. Il condimento classico è con il ragù di tre carni, ma è notevole anche quello con porcini e tartufi. 
Tra i secondi piatti, non potevano mancare l'evocativo “filetto alla Borbonica”, che prevede una fetta di pane e una spessa fetta di carne, con mozzarella e acciughe, il tutto insaporito con un goccio di marsala, e lo spezzatino di agnello (o di pollo) alla Franceschiello, con salsa di pomodoro, sottaceti e vino bianco.

Cos’altro vedere:
La chiesa di San Lorenzo
La chiesa di San Francesco
Il santuario Santa Maria dei Lumi
Il Museo Nina
L’abbazia di Montesanto
Le Gole del Salinello

Etichetta

  • Borghi
  • borghi più belli d’Italia
  • Comuni
  • Cultura
  • Fortezza

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Posizione della Destinazione

Geolocalizzazione

42.773194358631, 13.666341767211

Costi

Contatti

Ultimo aggiornamento

30/10/2023, 08:44

Pubblicato da AbruzzoTurismo