Home / Destinazioni / Civitella Messer Raimondo
Destinazione

Civitella Messer Raimondo

Piccolo grande “feudo” ai piedi della Maiella

Data:
Tempo di lettura:

3 min

Argomenti
  • Comuni d’Abruzzo
Civitella Messer Raimondo, Ph. Zitumassin CC BY-SA 3.0

Panoramica

Descrizione lunga

Se vi trovate a percorrere il Cammino d’Abruzzo che inizia da Pescara per rientrare nei paesi dell’area vestina fino alla costa, fate lungo il percorso una sosta a Civitella Messer Raimondo, una piccola comunità ai piedi della Maiella, abitata sin dalla preistoria.
Le sue case in pietra s’innalzano su una crosta rocciosa, con i fiumi Verde e Aventino che le lambiscono e uno spicchio del lago di Casoli, detto anche Sant’Angelo, bacino artificiale del Comune di Casoli in prossimità del confine con i territori di Civitella Messer Raimondo e Gessopalena.

L’antichissimo insediamento abitativo è testimoniato da pitture rupestri del 3000 a.C. rinvenute nella grotta “La Capraia”, in montagna, di tombe munite di un ricco corredo di suppellettili in bronzo, in contrada Fonte Liberatori, e di un edificio termale di epoca romana, ornato di mosaici, sulla collina della “Il Piano”.  
Vi starete chiedendo: “Ma chi era Messer Raimondo?” Un nobile condottiero e luogotenente, tale Raimondo da Anichino, che governò il paese alla fine del Quattrocento.

Entrate nel borghetto, che ogni giorno fa rivivere il suo antico feudatario, e visitate la chiesa del SS. Salvatore, di origini duecentesche, ma rimaneggiata: l’interno a tre navate coperte da volte a botte, conserva un prezioso organo, unico esemplare dell’opera di Quirino Cipollone e figlio, una famiglia lancianese di celebri artigiani organari. 
Visitate il Castello o Palazzo dei conti Baglioni, i quali intorno al 1800 iniziarono nel paese la loro Signoria insediandosi nel monumentale edificio, che si erge in piazza Roma, nella zona più alta del centro storico. 
Non se ne conosce con precisione la data di edificazione, ma la presenza di mura bastionate ne lascia supporre una fondazione medievale. La facciata principale è inserita fra cantonali in pietra e si sviluppa su tre livelli. Sul lato destro è posta una torretta angolare con funzione difensiva.

Accedete al castello attraverso un imponente portale, in pietra della Maiella, sovrastato da un balcone su mensole, anch’esse in pietra, su cui affacciano tre aperture. Nella corte interna presenzia una torre fortemente rimaneggiata che aveva funzioni di avvistamento. 
Bello anche l’ottocentesco Palazzo Gattone, che raggiungete da un vicolo di corso Umberto I: l’ingresso principale è caratterizzato da un portale in conci di pietra, con le sale dei piani superiori che ospitano le opere pittoriche e scultoree dei protagonisti di una manifestazione estiva dedicata all’arte.

Ed ora un po’ di sport. 
Sul fiume Aventino se ne siete appassionati, potete praticare il torrentismo, mentre trekking e bagni di natura li potete sperimentare nella riserva naturale di Fara San Martino, a pochi chilometri, con le sorgenti del fiume Verde, il cui nome deriva dalla presenza di alghe color smeraldo sul fondo. 
Tra i piatti da gustare, non perdete gli gnocchi al sugo, il “cif ciaf di maiale”, la “chitarrina con pallotte” e la “campanella”, una salsiccia dall’impasto di polpa di spalla, pancetta e prosciutto, speziata con peperone piccante tritato e legata a mano come usavano i contadini del borgo. Il suo nome deriva dalla sua forma e dal sistema di stagionatura: il prodotto veniva appeso alle travi delle case e l’apertura della porta ne provocava il dondolio, appunto, a campanella. 
Un altro prodotto tipico del territorio che dovete assaggiare è la Torta di Mandorle Civitellese, la cui antica ricetta è custodita e tramandata di generazione in generazione dalle famiglie locali. 

Etichetta

  • Borghi
  • Comuni

Posizione della Destinazione

Geolocalizzazione

42.089312102742, 14.21632886657

Ultimo aggiornamento

13/09/2023, 13:14

Pubblicato da AbruzzoTurismo