Panoramica
In posizione dominante tra la valle del Tirino e la piana di Navelli in provincia dell’Aquila, Collepietro è la porta d’ingresso che vi conduce sia verso la Maiella sia verso Campo Imperatore, tra i luoghi più suggestivi della regione.
Perché visitarlo? Tanti sono i motivi che vi convinceranno a fare tappa nel borgo: gli antichi beni culturali e religiosi che ancora sopravvivono dopo circa mille anni, gli struggenti panorami sulla Conca Peligna, che sembrano docu-film girati in 3D, il patrimonio gastronomico, che esalta gli straordinari prodotti locali.
Le sue origini sono molto antiche. Le prime notizie sull’antica Collis Petri, che rientrava nel castaldato valvense, risalgono all’XI secolo. Il borgo si sviluppò soprattutto nel Medioevo, che il piccolo centro storico racconta attraverso il suo impianto originario fortificato, con alcune caratteristiche case-torri e una rete di viuzze che convergono sulla piazza principale.
Ammirate la torre, alta circa 10 metri e costruita nel XI secolo come presidio di avvistamento e difesa perimetrale. Realizzata con conci in pietra calcarea locale piuttosto irregolari e blocchi squadrati di rinforzo agli spigoli, rappresenta uno dei piccoli gioielli del paese.
Straordinario il panorama che si apre sul variopinto territorio della piana di Navelli e dalla Conca Peligna, a circa 500 metri di quota, che si estende per un centinaio di chilometri e caratterizzata dalla presenza di estesi mandorleti. Se vi trovate in zona nel periodo della loro fioritura, venite ad ammirare i loro colori spettacolari.
Nelle vicinanze del paese, potete individuare le tracce dell’antico Tratturo Magno, riorganizzato per conto del re di Napoli insieme a una fitta rete di tratturi, già esistenti in epoca protostorica, utili a rafforzare le vie della transumanza, oggi considerate dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità. Quello che vedete spuntare in mezzo all’erba, detto anche Tratturo del re, era il più grande e con i suoi circa 250 chilometri collegava L’Aquila a Foggia.
Visitate la chiesa di San Giovanni Battista, edificata intorno all’anno Mille e ristrutturata nel 1539 in stile tardo-rinascimentale. Presenta due campanili laterali gemelli, la facciata barocca con il portale di stampo romanico e l’interno a tre navate.
È inagibile, invece, a causa dei danni subiti dal terremoto, la chiesa della Madonna del Buon Consiglio, del XV secolo. Tornerete a visitarla in seguito, quando sarà di nuovo splendente, a testimoniare con la sua architettura il periodo della transumanza,
Assaggiate ora i piatti della tradizione, a base di lenticchie, ceci e fagioli, ideali per zuppe e minestre. Non mancate di gustare altre specialità come la polenta e i vari tagli di pasta, ottenute da farine eccellenti a chilometro zero, come quelle del grano Solina. Tra arrosticini, pecorino, ricotta, salumi e mandorle, ricordatevi che il sovrano del territorio è lo zafferano, la cui produzione nella piana di Navelli è una delle più pregiate al mondo.