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Destinazione

Grotta a Male

La grotta più estesa del massiccio del Gran Sasso

Data:
Tempo di lettura:

3 min

Argomenti
  • Grotte
Grotta a male, ph Upix fotografia ipogea

Panoramica

Descrizione lunga

La Grotta a Male, conosciuta in passato come Grotta Amare, è una cavità situata nella Valle del Vasto, vicino Assergi in provincia dell’Aquila e ricompresa all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Si sviluppa per circa 500 metri, ad una profondità massima di 84 metri ed è la grotta più estesa del massiccio del Gran Sasso. Il suo nome deriva dall’essere situata sulla parte estrema della cima delle Malecoste, ma potrebbe essere stato in origine anche “amare”, voce dialettale del termine “amaro” , quasi a sottolineare la difficoltà nell’accedervi.

Grotta a Male viene considerata la prima grotta  in Italia ad essere esplorata nel senso speleologico del termine; l’esploratore fu Francesco de Marchi, il 20 agosto 1573, il giorno dopo la sua ascensione al Corno Grande del Gran Sasso. La descrizione della grotta la si può trovare sul trattato scritto da De Marchi: Trattato di Architettura Militare. Il giorno seguente 20 agosto 1573, trovandosi ancora a Sercio  (l’attuale Assergi), insieme con molte persone dotate di torce "a vento", si avventurò all’interno di una Grotta già conosciuta dall’uomo preistorico, ma mai documentata.

«In questa oscurissima Grotta precipitosa si vede figure d’huomeni fatti dalla natura, altre d’animali, et altri di serpenti, ma Colone, Candele, e Torcie, e lastroni infiniti. Et questo procede dall’acque che colano di continuo.»   (Francesco De Marchi)

Nel XX secolo la grotta è stata oggetto di numerosi scavi archeologici che hanno portato alla luce stratigrafie e reperti risalenti al Neolitico, all’Eneolitico ed all’Età del Bronzo. Dai vari studi è emerso che in epoca preistorica veniva utilizzata come luogo di culto e sepoltura, mentre più tardi come fornace atta alla lavorazione dei metalli, al suo interno sono stati rinvenuti i resti di un forno per la fusione del bronzo.

Dalla campagna archeologica effettuata dal prof. Sergio Pannuti presso Grotta A Male con il ritrovamento di molti reperti archeologici costituiti da frammenti di vasellame, manufatti litici, resti umani delle sepolture, etc. e negli appassionati del tempo si fece spazio l’idea di realizzare una mostra dedicata a Grotta A Male e alla speleologia in generale. Questa idea e la disponibilità di migliaia di reperti affidati al Gruppo Speleologico Aquilano portò alla creazione del Museo di SPELEOLOGIA “V. Rivera”.

La temperatura interna  della grotta è di circa 12 °C mentre l’umidità relativa è superiore al 90%. La temperatura media dell’acqua” del lago De Marchi “ è di circa 7 °C. All’interno della grotta, oltre l’androne d’ingresso, si sviluppa un ambiente chiamato Sala del Tronco, da cui partono diversi cunicoli. Uno di questi, dopo un tortuoso percorso a chiocciola, permette di accedere nell’ambiente più grande dell’intera grotta, la Sala dei Colossi, la cui lunghezza supera i 55 metri. Discendendo questa sala lungo la parete inferiore sinistra, si arriva sull’orlo di un pozzo che, con un salto di 15 metri, permette l’accesso ad un’altra sala da cui partono il Ramo delle Pannocchie e quello dei Laghi, dove è presente anche una sorgente attiva. Percorrendo invece la Sala dei Colossi lungo la parete inferiore destra, si accede nella Sala della Croce, dove De Marchi incise una croce. Da qui, si prosegue per arrivare nella Sala De Marchi da cui è facilmente visibile il lago omonimo. Il lago è stato esplorato con tecniche speleo subacquee fino alla profondità di circa trenta metri e le esplorazioni si sono interrotte a causa delle dimensioni ridotte dei passaggi subacquei. Nell’androne iniziale il Gruppo Speleologico Aquilano ha disostruito, negli anni ‘90, uno stretto passaggio che permette l’accesso al Ramo del morto così chiamato perchè qui fu rinvenuto uno scheletro umano successivamente recuperato per la Soprintendenza Archeologica dell’Abruzzo.

Il percorso può essere effettuato solo accompagnati da una guida speleologica o da personale autorizzato. L’ultima parte della grotta che porta direttamente sul fondo attraverso “pozzi” è accessibile solo attraverso tecniche speleologiche.

 

Etichetta

  • Vacanza attiva
  • wild

Posizione della Destinazione

Geolocalizzazione

42.430099000027, 13.48383515

Ultimo aggiornamento

11/07/2023, 13:02

Pubblicato da Laura Toppeta