Panoramica
Siete appassionati di golf?
Dovete assolutamente “provare” le buche del percorso che si snoda tra uliveti e vigneti a Miglianico, un green che più green non si può.
L’area, progettata da uno dei più famosi architetti americani del golf, intervallata da laghi artificiali, vi colpirà al cuore per la sua bellezza e per le sue 18 buche impegnative e divertenti nello stesso tempo.
E poi, volete mettere il contesto in cui vi trovate? Siete sulle dolci colline del Chietino, “incastrati” tra mare, campagna e montagna, in un clima fantastico e in una delle zone più importanti della regione per la coltivazione di uva e per la produzione di vino – prevalentemente Montepulciano d’Abruzzo, Sangiovese, Trebbiano e Chardonnay – con i vigneti che coprono la stragrande maggioranza del territorio circostante e un borgo con una storica cantina sociale e numerose altre private.
Ma c’è un elemento in più che di sicuro rallegrerà la vostra anima. Miglianico con il suo concorso “PoetaMi”, è il “Borgo della poesia”, con un appuntamento annuale incentrato su questa forma di letteratura, dalla parola scritta a quella recitata, che prevede appuntamenti culturali fra le vie.
Giocare a golf, ascoltare poesie e bere vino. Non è affatto male come soggiorno alternativo alla solita vacanza.
Che ne dite?
E poi c’è la storia.
Regalatevi una passeggiata nel centro storico, le cui origini sono incerte, ma è attendibile l’ipotesi di un presidio romano sul territorio e che il borgo successivamente si sia sviluppato intorno alla rocca, sorta in epoca Altomedioevale. A testimonianza di quel periodo, sono i resti di conci monumentali del castello (riferibili ai secoli X-XI), gravemente danneggiato nell’ultimo conflitto mondiale. Oggi lo vedete ben restaurato e adibito a dimora storica privata.
Visitate anche la chiesa di San Michele Arcangelo conosciuta come Santuario di San Pantaleone, patrono del borgo, immortalato dal pittore Francesco Paolo Michetti e da Gabriele d’Annunzio nella sua raccolta le “Novelle della Pescara”. L’edificio originario risale al XVIII secolo, mentre l’attuale struttura fu ricostruita a seguito del terremoto del 1703. Le tre porte artistiche che potete ammirare sono state inaugurate nel 2018.
La festa che il paese dedica al “suo” Santo l’ultima domenica di ottobre è un grandioso evento di pellegrini e di fedeli, i quali affluiscono nel santuario da ogni parte della provincia. Se siete in zona vi consigliamo di partecipare, anche se non siete credenti: è un modo diverso per vivere e per condividere il “sentire” locale.
Non vi resta infine che “annegare” la malinconia della partenza in un calice di vino, tra quelli che il borgo, iscritto all’associazione Città del vino, produce con successo internazionale.
Ma, bando alla nostalgia, tornate presto, Miglianico vi aspetta.