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Destinazione

Morino

Tra boschi fatati e sport adrenalinici

Data:

22 giugno 2023

Tempo di lettura:

2 min

Argomenti
  • Borghi autentici
  • Comuni d’Abruzzo
  • Località montane
Morino, Ph. Marica Massaro, CC BY-SA 4.0

Panoramica

Descrizione lunga

Il nome di Morino è legato all’affascinante paesaggio della Riserva di Zompo lo Schioppo, fiore all’occhiello della Valle Roveto, cuore del borgo. Il nome deriva da una spettacolare cascata con un salto ("zompo", appunto) di 80 metri, la più alta dell’Appennino tra quelle naturali.

A fare da cornice alla cascata, una infinita distesa di boschi, in particolare di faggi plurisecolari, che coprono quasi per intero i 1025 ettari della riserva. Anche in questo ambiente si possono incontrare rivoli e ruscelli, che confluiscono tutti nel torrente Lo Schioppo. Tra i rami dei faggi volano picchi muratori, balie dal collare, rampichini, luì verdi e ogni tanto si può vedere sfrecciare uno sparviero. Man mano che si sale verso le quote più alte, le foreste cedono il passo prima agli arbusteti, poi alle praterie. I percorsi suggestivi della Riserva di Zompo Lo Schioppo sono i luoghi ideali per chi ama lo sport a contatto con la natura: trekking, mountain biking, passeggiate a cavallo. In inverno è possibile praticare escursioni con gli sci nella Valle dell’Inferno, uno degli angoli più intatti e solitari della Valle Roveto.

Su un colle, si trovano i pochi ruderi dell’antico nucleo urbano, forse di origine romana, come sembrano testimoniare alcuni rinvenimenti archeologici. Per respirare appieno l'atmosfera suggestiva del passato, vi invitiamo a raggiungere la frazione di Rendinara, posta sul pendio di uno sperone del monte Pizzo Deta.

Di particolare splendore sono due piccole chiese del borgo: la Chiesa eremitica di Santa Maria del Pertuso o dei Cauto, immersa proprio nella faggeta della Riserva di Zompo Lo Schioppo.  Edificata nel XII secolo a circa 1000 metri di altitudine, vicino alla cascata, la chiesa è addossata alla roccia quasi fosse una grotta. All’interno si sono conservati preziosi affreschi duecenteschi; e la Chiesa di San Pietro, in località Brecciose di Morino, il cui nome appare per la prima volta tra il 1060 e il 1063, quando venne donata a Montecassino da alcuni nobili di Civita d’Antino, di cui rimangono pochi ruderi.

Nel mese di ottobre nella frazione di Grancia si organizza la sagra della castagna "roscetta", e in primavera, una caratteristica sagra del formaggio, con assaggio di pecorino locale prodotto secondo le tecniche antiche. In queste occasioni potreste assaggiare anche altre prelibatezze della tradizione locale, come le sagne "pelose" al sugo o “tagliarini" in brodo di fagioli e cotiche di maiale, zuppa di “Ranati” con grano, granoturco, fagioli, ceci, polenta, o la pizza "roscia "con farina di granturco.

Fa parte dei Borghi autentici d’Italia

Etichetta

  • Borghi
  • borghi montani
  • Comuni

Posizione della Destinazione

Geolocalizzazione

41.866301067883, 13.450462818146

Ultimo aggiornamento

24/01/2024, 10:34

Pubblicato da AbruzzoTurismo