Panoramica
Tra alture e boschi verdissimi, vi saluta Palena con la voce gorgheggiante di cascatelle e di piccoli bacini d’acqua originati dal fiume Aventino, che l’attraversa con splendidi giochi di luce.
Subito vi cattura l’atmosfera di pace e di benessere che emana il borgo, incastonato nel Parco Nazionale della Maiella, tra l’alta Valle dell’Aventino, i Monti Pizzi e il Monte Porrara, a dominio dell’abitato.
In questo scenario quasi magico da contemplare in silenzio, fate la conoscenza con la sua storia, che incontrate in centro sotto forma del castello dell’XI secolo, appartenuto al duca di Caramanico, rovinato da un bombardamento (Palena si trovò durante la Seconda guerra mondiale sulla linea di combattimento tra settembre e novembre 1943) e ricostruito nel 1950.
Dalla sua loggia belvedere potete godere di tutto il fascino della vallata della Maiella orientale.
Ma c’è un altro punto di osservazione, è il Belvedere Morriconi, piccolo terrazzo sul fiume Aventino, che fa scorrere il vostro sguardo fra la pineta di Colleveduta e l’area boschiva a perdita d’occhio fino a Lettopalena e oltre. E non vorrete andare più via.
Raggiungete la piazza con gli ingressi ad arco delle vecchie botteghe artigiane e con la fontana pubblica, e visitate, nei pressi, la chiesa della Madonna del Rosario con preziose opere d’arte al suo interno, come la statua lignea policroma del ‘400 raffigurante una Madonna col Bambino, e un bellissimo organo del 1660, intagliato e dorato.
Merita una sosta anche il Teatro Aventino, inaugurato nel 1847, uno dei più piccoli teatri italiani e in assoluto il più piccolo d’Abruzzo, con soli 99 posti a sedere, distribuiti fra la platea, i due ordini di palchetti e il loggione superiore.
Nel rione Sant’Antonio, altrimenti detto “Aia dei Cordoni” (e dove trovate il centro informazioni del Parco nazionale della Maiella), vi imbattete nel convento dedicato al Santo di Padova, edificato nel 1539, con un bel porticato lastricato in pietra, la chiesa a navata unica, il campanile a vela, gli ambienti adibiti alla vita dei monaci e il chiostro.
Qui, in un’ala dell’edificio, potete visitare il “MOM”, il Museo dell’Orso marsicano (visitabile in autonomia), piccola realtà incentrata sulla figura del plantigrado “Ursus arctos marsicanus”, compreso nella fauna protetta italiana e simbolo dell'Abruzzo montano.
Il percorso museale è articolato in sei sezioni, su due piani, che illustrano diverse tematiche legate all’orso bruno. Vi incuriosiranno di sicuro la riproduzione di una foresta di notte e una parete interattiva, che vi racconta i segreti del grosso mammifero, caro ai bambini.
A pranzo, ordinate le “sagne stracciate”, primo piatto tipico dei contadini di Palena. La pasta, “strappata” dalla sfoglia, è condita con pancetta di maiale soffritta e con formaggio pecorino. La sua semplicità ne ha fatto in passato il “piatto dei poveri”.
Oggi è un manicaretto da re.
Cos’altro vedere:
La chiesa di San Falco e di S. Antonino martire
Area faunistica dell’orso
Eremo celestiniano della Madonna dell’Altare
Museo Geopaleontologico Alto Aventino
Riserva Naturale Orientata Quarto Santa Chiara