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Destinazione

Prata d'Ansidonia

Un insolito viaggio nella memoria delle pietre

Data:
Tempo di lettura:

3 min

Argomenti
  • Comuni d’Abruzzo
Prata d'Ansidonia Ph. RaBoe, CC BY 3.0

Panoramica

Descrizione lunga

Benvenuti a Prata d’Ansidonia, antica e riservata, con una storia ancestrale che si dipana con altri centri su un lungo territorio della provincia dell’Aquila, incorniciato a nord dal massiccio del Gran Sasso e a sud dal gruppo del Sirente-Velino.


Il luogo in cui vi trovate, silenzioso e poco abitato, un tempo era un importante punto di commercio nella rete viaria della transumanza e sede della città Vestina (e poi romana) di Peltuinum, fondata fra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. su un pianoro sopraelevato rispetto all'Altopiano di Navelli, tra la valle dell’Aterno e quella del Tirino


Per conoscere meglio questa storia antica, andate a osservare il sito archeologico dove potete entrare liberamente, a circa 2 km da Prata d’Ansidonia e condiviso con il comune di San Pio delle Camere.
Qui, nonostante i furti, gli atti vandalici e la costruzione di varie infrastrutture che si sono succeduti nel tempo, Soprintendenza e Università hanno cercato con ripetute campagne di scavo di salvare le vestigia e individuarne altre. 


Potete ammirare i resti del Teatro, da attribuirsi al periodo di Augusto, di cui rimangono parti dei muri di sostruzione con rivestimento in opera reticolata, brani delle gradinate per gli spettatori e del sistema di smaltimento delle acque meteoriche, mentre dell’Anfiteatro potete vedere solo la cavità del terreno su cui poggiava la cavea. 


La città fu distrutta in epoca non certa (forse nel IV secolo, a causa di un terremoto) risorgendo in altre forme all’epoca dei Normanni, probabilmente con il nome di Civita Sedonia, da un tale Sedonio, feudatario locale. 
E così, le antiche pietre di Peltuinum, con frammenti di decorazioni architettoniche, capitelli, colonne, grandi blocchi calcarei, cominciarono a “viaggiare” nel territorio per essere riutilizzate nelle chiese e nei castelli medievali della vallata, in particolare nelle chiese di San Paolo a Peltuinum, attualmente inagibile, Prata d'Ansidonia e Bominaco.


Nel centro storico, visitate la chiesa di San Nicola, restaurata e riaperta ai fedeli, che custodisce un bel coro ligneo dell’artista pratese Sabatino Tarquini; fuori l’abitato, nella piana di Prata, incontrate Castel Camponeschi, un borgo fortificato costruito intorno al XIII secolo e rimaneggiato nel XV secolo, che rappresentava l’originale castrum del paese.
Attualmente è ancora oggetto di recupero.


Non perdete un giro nella frazione di Tussio, situata su un colle chiamato "Croco", che mostra ancora intatto il suo impianto medievale con la torre dell’antico castello, i vicoli e le case strette una all’altra.


Le emozioni che il passato riserva sono forti e mettono anche appetito.
Assaggiate quindi la buona cucina del territorio, con un’overture di maccheroni alla chitarra, “sagne e fagioli” e poi arrosticini e agnello al forno.
Anch’essi piatti antichi come le pietre, ma morbidi ed estremamente deliziosi.
E non dimenticate di acquistare uno o più barattolini da un grammo di zafferano, tra i più fragranti d’Italia. Siete infatti nella zona d’eccellenza di produzione della spezia, che il resto del mondo ci invidia.
 

Etichetta

  • Borghi
  • Comuni

Posizione della Destinazione

Geolocalizzazione

42.277229391789, 13.611052036285

Ultimo aggiornamento

19/06/2023, 10:28

Pubblicato da AbruzzoTurismo