Panoramica
La riserva naturale guidata Monte Genzana e Alto Gizio, è la Riserva Naturale più grande d’Abruzzo.
La Riserva Naturale Monte Genzana Alto Gizio con un'estensione di 3164 ettari, rappresenta un corridoio di collegamento per gli scambi faunistici tra il Parco Nazionale d'Abruzzo e il Parco Nazionale della Majella. La Riserva è delimitata dal monte Genzana (m. 2170) ad ovest, dal monte Mattone (m. 1515) a nord e dalla cima di Toppe Vurgo a sud, il lato est è costituito dalla lunga valle che collega la conca di Sulmona col Piano delle Cinquemiglia. Nella Riserva sono presenti quasi tutti i mammiferi della fauna appenninica come il cervo, il capriolo, il cinghiale, la volpe, la faina, il tasso, la martora, il ghiro, la lepre e lo scoiattolo con due delle specie indicate di interesse comunitario: l'orso e il lupo. Tra gli uccelli vi abitano l’aquila, il falco pellegrino, il falco pecchiaiolo, il lodolaio, l’astore, la poiana e la coturnice. Il suo territorio, compreso tra i 530 m s.l.m. del fiume Gizio ed i 2170 m s.l.m. del Monte Genzana, è costituito da ambienti naturali assai diversi che custodiscono un elevato patrimonio floristico e faunistico.
Ha una particolarità che ne fa un caso unico nel panorama complessivo delle aree protette: la presenza del nucleo storico di Pettorano sul Gizio, uno dei Borghi più belli d'Italia all'interno del perimetro dell'area tutelata.
E' connotata da ambienti naturali diversi: dagli habitat fluviali adiacenti al fiume Gizio, ai boschi di roverelle e carpini che macchiano le altitudini collinari, fino alle imponenti faggete del monte Genzana e le praterie sulle sue sommità. Di grande interesse il patrimonio floristico: nel 2020 è riapparsa nella Riserva la Ghost Orchid, è questo il nome in lingua inglese dell'Epipogium aphyllum, una piccola rarissima orchidea che fiorisce tra Giugno e Agosto, specie protetta tutelata dalla Convenzione di Washington. Il suo nome deriva dal greco ""senza foglie" per la caratteristica del fusto. Può scomparire per anni o anche decenni ed è considerata rarissima. L'habitat tipico di queste piante sono i boschi piuttosto fitti di faggete o abetine, e terreno ricco di humus e altre sostanze nutrizionali. Si possono trovare dai 400 fino ai 1900 m s.l.m in zone montane o subalpine.
La Riserva nel 2020 è stata premiata con l’Oscar Ecoturismo per l’impegno nello sviluppo dell’ospitalità sul modello “dell’albergo diffuso” e per la valorizzazione turistica del suo patrimonio ambientale, con interventi mirati a migliorarne l’inclusività e l’accessibilità, attraverso: la realizzazione di una rete di ciclovie, l’implementazione delle dotazioni delle foresterie e la gestione dei rifugi montani.