Panoramica
In uno dei lembi più frastagliati della provincia di Teramo, vive il borgo di Rocca Santa Maria, uno dei piccoli centri del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga.
Un soggiorno da queste parte vuol dire verdi pascoli negli occhi, alture boscose come tetti, sorgenti di acque limpide dei torrenti Tordino e Castellano, che cantano al ritmo dei vostri passi, frutti di bosco da raccogliere e da gustare a km zero, funghi come ombrelli, che impreziosiscono le ricette locali, aria frizzante e fresca anche d’estate, che “costringe” di notte a dormire con la copertina.
Ma anche storie di vita da ascoltare e da leggere, come quella del Bosco Martese (secondo la leggenda consacrato al dio Marte e attraversato anche da Annibale): scenario della resistenza borbonica alle istanze unitarie e in seguito del cruento scontro che, nel 1943, vide opporsi partigiani e tedeschi.
La splendida vegetazione del bosco, oggi, è tutta da penetrare e da scoprire.
In pace.
Provate a raggiungere con una bella sgambata la zona del Ceppo, frazione di Rocca Santa Maria, a 1300 metri di altitudine: una tradizione meta per turisti, visitatori e locali, dove raccogliere nelle stagioni giuste fragole e funghi, al suono delle numerose sorgenti che prima di raggiungere il Fiume Castellano disegnano una meravigliosa scenografia di cascate e giochi d’acqua.
Fuori del borgo, sono i ruderi della chiesa di San Flaviano, probabilmente sorta nell'ultimo trentennio del 1200, che sorge su una cresta in posizione dominante e di vedetta rispetto al paese.
E se siete appassionati del “turismo dell’abbandono”, cioè di luoghi dismessi e dimenticati, visitate i borghi “fantasma” di Serra, Martese, Tavolero, tre dei numerosi nuclei della regione, abbandonati nel corso dei secoli per questioni economiche e sociali.
L’appuntamento con i manicaretti del territorio è alfine giunto e prima di assaggiare i piatti della tradizione della provincia, date spazio alle tagliatelle ai funghi porcini, che parlano con maestria la lingua locale.
Date seguito alle danze con i maccheroni alla chitarra, leader della regione, che si prestano a qualsiasi tipo di condimento, anche se tra i più utilizzati in Abruzzo sono il classico sugo alle pallottine di carne, alle tre carni, con pomodoro e basilico, oppure con funghi e tartufi e persino ai frutti di mare.
Non dimenticate di assaggiare gli arrosticini, altra pietanza iconica della regione, le polpette cacio e uovo, lo spezzatino di cinghiale, l’agnello al forno con contorno di porcini fritti e arrosto.
Cos’altro vedere:
- La chiesa di Sant'Egidio ad Acquaratola
- I Mulini ad acqua