Panoramica
Questo splendido borgo in provincia di Pescara vanta un primato: è il comune con il nome più lungo d’Italia, composto esattamente da 34 lettere. Un nome che suggerisce con fierezza la sua collocazione in un territorio che, a seguito del ritrovamento di pitture rupestri all’interno della “Grotta dei Callerelli” (attuale geosito UNESCO), si suppone abitato sin dalla preistoria.
Sulla strada per raggiungere San Valentino in Abruzzo Citeriore alzate lo sguardo: lo troverete abbracciato dalla Maiella, la Montagna Madre che, imbiancata in inverno o verdeggiante in primavera, vigila dall’alto su uno dei simboli più importanti del paese: il Duomo, edificato nel XII secolo presumibilmente per accogliere le spoglie dei martiri Valentino e Damiano: da qui l’attuale denominazione del paese originariamente chiamato Castel di Pietra.
A darvi il benvenuto su largo San Nicola la fontana della Venere Giulia Farnese, un’elegante colonna in ghisa coronata dalla statua di una ninfa e arricchita da una vasca in pietra, punto di partenza per iniziare il tuo viaggio. Procedete dirigendovi verso il Duomo, di impianto settecentesco e caratterizzato da una doppia torre campanaria di cui una con orologio. Fu edificato nel punto più elevato del centro storico, sul luogo in cui sorgeva già una chiesa in epoca trecentesca. Al suo interno una profonda abside accoglie un monumentale organo degli inizi del Settecento.
Prima di proseguire la vostra visita dissetatevi alla fontana di Sansone alla quale un tempo erano fissati con catenelle in metallo dei bicchieri ad uso comune, un sorso d’acqua fresca direttamente dal cuore della Maiella. Ma è passeggiando tra i suoi vicoli e stradine che salgono e scendono per la collina intrecciando il borgo che potrete assaporarne la storia, ammirando i diversi palazzi gentilizi dell’800 tra cui spicca per bellezza Palazzo Trojani. Costruito come dimora signorile, ha la particolarità di essere collegato ai resti delle antiche mura di cinta del paese e della torre perimetrale utilizzata per avvistare eventuali nemici che arrivavano dalla vallata.
Addentratevi nelle vie centrali, passando davanti ad un edificio in pietra viva, un tempo monte frumentario della città, successivamente carcere borbonico, e raggiungete la zona nota come Largo di Porta Grande. La vostra visita può concludersi tornando nei pressi del punto di partenza e raggiungendo Villa Delfina Oliveri De Cambacérès, un lungo edificio ricavato nel monastero degli agostiniani, risalente alla fine del Cinquecento, che dopo la soppressione napoleonica degli ordini divenne un palazzo aristocratico. Dal 2004 sede del Museo dei fossili e delle ambre, riconosciuto geo-museo UNESCO, raccoglie numerosi fossili provenienti direttamente dalla Maiella, come denti di squalo, conchiglie, alghe, scheletri di coralli e una serie di reperti che raccontano l’evoluzione dell’uomo, oltre ad una ricca collezione di ambre provenienti da tutto il mondo.
Nel paese custode di diverse tradizioni, tra cui la suggestiva processione del Venerdì Santo e la festa dedicata a Sant'Antonio Abate, caratterizzata da riti popolari e 'lu sbannimènde', ecco cos’altro visitare:
- la Chiesa di San Nicola da Tolentino: risalente al 1595 è direttamente collegata al monastero agostiniano oggi Museo delle ambre e dei fossili
- la Chiesa di San Rocco: risalente al Cinquecento, è il classico esempio di chiesa di campagna, custode di un prezioso dipinto seicentesco raffigurante la Madonna di Costantinopoli
- la Chiesa di Sant’Antonio Abate: dallo stile barocco, al suo interno custodisce un tabernacolo in legno e un organo a canne risalenti al Settecento
- la Chiesa di San Donato: tra le chiese più antiche del borgo risale al 1324
- Piazza Cesarone: situata nella parte più bassa del centro vi si accede attraverso una lunga e suggestiva scalinata
- Palazzo Farnese: dalla struttura complessa, comprende i resti dell’antico castello
- Palazzo Bottari: un tempo luogo di aggregazione, al suo interno dopo la guerra, era stato istituito un piccolo cinema
- Palazzo Bajocco: un singolare edificio composto da due corpi collegati tra loro attraverso un’ala centrale caratterizzata da colonne
- Il Monumento ai Caduti
- Il Belvedere San Nicola
- Il Belvedere Stella
E dopo tanto salire e scendere per le vie del borgo, ritemprate corpo e spirito deliziandovi con i dolci della tradizione: i famosi Torroncini, i Ritagliati e le Morette.