Panoramica
Il territorio di Schiavi apparteneva al municipio romano Terventum, odierna Trivento, nel Sannio Pentro. I primi rinvenimenti effettuati nel territorio di Schiavi d'Abruzzo risalgono al 1936 anno in cui furono portate alla luce due fasi edilizie distinte, una del III secolo a.C., alla quale appartiene il tempio più grande, ed una del I secolo a.C. Si trattava molto probabilmente di un luogo di culto di divinità forse salutari. Gli edifici sacri sono posti su un'area terrazzata, con un podio e una gradinata frontale incassata nella struttura, sostenuta da un muraglione. Il tempio maggiore occupa lo spazio mediano. L'edificio presenta nel podio modanature a gola rovescia, enormi blocchi lavorati con grande accuratezza e capitelli ionici. Nel tempio più piccolo il pavimento della cella presenta decorazioni a tessere bianche disposte a losanghe entro tre riquadri che, a guisa di tappeti, delimitano uno spazio riservato ad un basamento di statua, di cui resta il nucleo in muratura. L'uso di questo tempietto si protrae nel tempo, tanto che vengono apportate delle modifiche strutturali nei periodi successivi, sebbene la frequentazione del luogo sacro diminuisca in concomitanza con la costruzione e l'ascesa del tempio di Pietrabbondante. Il santuario, dunque, con il tempio minore, continuò ad operare nei confronti delle comunità rurali rivestendo un ruolo di notevole valore.