Panoramica
Sarà l’aria pura che si respira a Torricella Peligna, in provincia di Chieti, a quasi mille metri d’altezza, ad aver fomentato la vena artistica, impressa nel Dna di molti suoi paesani.
Siete infatti nel borgo, che ha dato i natali a Vincenzo Bellini Senior, il nonno dell’omonimo musicista catanese, celebre in tutto il mondo, a Silvio D’Amico, fondatore dell’Accademia d’arte drammatica di Roma, e Nick Fante, padre del famoso scrittore italo-americano John Fante, secondo Bukowski il narratore maledetto d’America, a cui ogni anno è dedicato il Festival Letterario “Il Dio di mio Padre”.
Se volete conoscere più a fondo la sua produzione letteraria, visitate la Mediateca comunale a lui intitolata: una struttura polifunzionale aperta al pubblico dove potete consultare tutti i romanzi e i racconti di John Fante, in lingua originale, italiano e altre lingue, oltre ai film da lui sceneggiati e i testi critici a lui dedicati.
In una sala a parte è il piccolo Museo civico, con un’interessante raccolta di reperti archeologici rinvenuti nel territorio comunale a ridosso della zona di Juvanum, antica città frentana che ebbe importanza sin dalle guerre sannitiche tra cui, in una teca in vetro climatizzata, una mummia settecentesca venuta alla luce durante i lavori di restauro della chiesa parrocchiale.
Le vestigia che state osservando sono la prova che il territorio fu frequentato già nel periodo protostorico, e se ne volete sapere di più, organizzate una visita al Museo archeologico di Chieti a circa 20 chilometri, dove è esposta la sepoltura italica di un guerriero con relativo corredo, rinvenuto nei pressi del borgo.
Visitate il suo centro storico (di cui si hanno notizie a partire dal XII secolo) con la chiesa di San Giacomo Apostolo, che risale all’XI secolo. Al suo interno trovate un quadro raffigurante San Giacomo Apostolo, una statua della Madonna Del Rosario scolpita in legno dorato policromo, di scuola napoletana risalente al 700, calici e ostensori d’oro e d’argento, sempre settecenteschi.
Su un panorama che abbraccia la Maiella, il mare e le montagne del Molise, spicca il santuario della Madonna del Roseto, forse del 1552, molto semplice, ad unica navata con il presbiterio rialzato da tre gradini, che custodisce le statue di San Biagio, di San Domenico e, sull’altare, la statua della Madonna col Bambino, opera di una bottega locale.
Se avete più giorni a disposizione, potete dedicarvi alla scoperta del territorio del Parco Nazionale della Maiella e delle località degli Altipiani Maggiori, con escursioni appassionanti e preziose dal punto di vista paesaggistico e naturalistico.
E, dulcis in fundo, nutritevi con i buoni piatti della tradizione, come i “maccheroni alla chitarra” conditi con ragù misto di carne di manzo, maiale o agnello, in compagnia degli amici o di un libro del “vecchio” John Fante, intramontabile.
Cos’altro vedere:
- L’eremo di San Rinaldo
- Il Castello di Fallascoso
- Il Parco archeologico di Juvanum