Panoramica
Anima antica, Vacri. Anzi antichissima. La potete ammirare al Museo archeologico nazionale di Chieti nella statuetta in bronzo del dio Ercole, venerato dall’Abruzzo Italico, specie dalla popolazione dei Sanniti.
Un meraviglioso reperto, insieme ad altre vestigia e strutture databili al II-III secolo a.C., affiorato nell’area dove sorgeva un tempio italico in contrada Porcareccia, nei pressi del borgo in provincia di Chieti: un sito che aveva il suo legame con il passaggio del tratturo Centurelle-Montesecco (una derivazione del Tratturo Magno L’Aquila-Foggia) dove altre “iscrizioni votive” recuperate e con la stessa data, testimoniano una frequentazione antica di greggi transumanti e di un monumento religioso.
Oggi, c’è solo terra smossa al posto di quel tempio di preghiera sannitico, dove tutto ebbe inizio, ma voi, dotati di passione per l’archeologia e di tanta fantasia, potete cominciare proprio da qui la vostra visita del territorio.
Siete in una bella posizione, a 300 metri d’altezza, tra i fiumi Foro, Dendalo e dolci colline, tappezzate da vigneti a perdita d’occhio.
Nel paese e nel suo territorio, che nel corso del Quattrocento fu dominato da famiglie nobili, come i Furlani e i Caracciolo, trovate numerose chiese, tutte da visitare perché raccontano, attraverso manufatti di arte sacra, la fede e la pietas della comunità abruzzese.
Cominciate dalla chiesa di San Biagio: in piazza Vittorio Emanuele, riedificata nel 1762 dopo la distruzione del precedente edificio, con la facciata suddivisa orizzontalmente in due parti e con l’interno a navata unica, decorato da paraste in finto marmo policromo, da capitelli corinzi, e da un altare monumentale in marmo con il dipinto del miracolo di San Biagio, di scuola napoletana.
Anche la chiesa di San Rocco, come potete vedere, presenta l’interno a navata unica custodendo la tela del Santo che guarisce un appestato.
La chiesa di Sant’Agata la trovate nella contrada omonima, con impianto rettangolare a capanna e mattoni a vista, tetto spiovente e un oculo centrale in facciata, mentre a Porcareccia, ecco la chiesa di San Giorgio, del XIX secolo, in contrada Maiuri la chiesa del Purgatorio, con la facciata a schermo tipica delle chiese abruzzesi, in contrada Salve la chiesa della Madonna delle Grazie, e infine la chiesa tratturale di San Vincenzo Ferrer, situata nell’omonima contrada.
Un pieno di natura, benessere e relax, nei pressi di Vacri, lo potete sperimentare nella zona turistica “Fiume Foro”, un percorso di circa 40 chilometri in cui si intersecano itinerari ed escursioni di arte, cultura e gastronomia, sulla scia del fiume che attraversa il territorio del Comune.
Assaporate la cucina tipica della provincia di Chieti come i maccheroni alla chitarra, conditi con ragù misto di carne di manzo, maiale o agnello, innaffiati dalle pregiate bottiglie locali, che parlano la lingua universale del Montepulciano d’Abruzzo e del Trebbiano d’Abruzzo.
E se siete appassionati di folclore, venite in luglio a Vacri, dove va in scena “Vacrum Sine Portis”, una colorata rievocazione medievale con costumi d’epoca, spettacoli, sfilate e degustazione di prodotti tipici del luogo.