Panoramica
Nel borgo antico di Canistro Superiore (AQ) torna l'evento Sapori d’Autunno, la colorata manifestazione, che celebra la castagna roscetta e gli altri prodotti tipici della Valle Roveto.
La festa dà voce alle tradizioni del piccolo borgo, immerso nel verde della Valle Roveto e valorizza le risorse principali del posto: il bellissimo paesaggio, l’aria pura, le abbondanti acque incontaminate.
La Festa Sapori d’Autunno è un miscuglio di colori, di suoni, di rievocazione di antichi mestieri, piatti tipici tradizionali, usi e costumi che riportano alla luce antiche tradizioni.
La Sagra si apre la domenica mattina con l’apertura degli stand gastronomici e culturali, esposizioni di antiquariato e prosegue con il pranzo a base di castagne e prodotti tipici. Nel pomeriggio, allietato dalla musica di gruppi folkloristici, il visitatore avrà difficoltà a scegliere le tante prelibatezze locali.
Il visitatore potrà approfittare per visitare gli splendidi boschi di castagno adiacenti al borgo e la piccola e suggestiva chiesetta rurale della Fonticella, immersa in mezzo a secolari castagneti, dietro l’altare della chiesa un affresco del ‘500. Splendido il panorama sull’intera Valle Roveto dalla balconata realizzata sui resti della chiesa di San Giovanni.
Il paese viene addobbato a festa e le cantine aperte, ogni angolo propone la sua specialità, tra le quali spicca la "roscetta" della Valle Roveto, caratterizzata dalla particolare dolcezza del sapore, di colore bruno rossastro, liscia nella superficie e di volume rilevante. La sua raccolta, rimasta inalterata nel corso degli anni, comincia in settembre con le operazioni di pulitura del bosco e a metà ottobre si effettua a mano in maniera tradizionale, raccogliendo i frutti nei cesti.
Le castagne vengono conservate seguendo un trattamento particolare tramandato di generazione in generazione: dapprima tenute in acqua per circa 18 giorni, poi messe ad asciugare al sole, infine conservate in luogo rigorosamente asciutto. Possono anche essere abbrustolite (cosiddette “infornatelle”) e conservate per tutto l’inverno.
Sono utilizzate per dolci, marmellate e minestre, ma soprattutto come caldarroste, le “caciole” in dialetto, cotte sulla brace. Sono dette infornatelle, se cucinate nella stufa o remonne, se cotte in acqua, con un foglia di alloro e sbucciate fresche (da "remonnare" che in dialetto indica lo "sbucciare").ortanza nel passato dei castagneti è dimostrata anche dall’ampia legislazione comunale ad essi dedicata.