Descrizione: posto in posizione dominante sulla piana del Fucino, alle pendici del monte Tino, Celano è il secondo centro della Marsica per numero di abitanti. È caratterizzato dall’imponente presenza del Castello Piccolomini, originariamente edificato alla fine del secolo XIV come fortezza militare e successivamente trasformato in palazzo residenziale da Antonio Todeschini Piccolomini, nipote di Papa Pio II. Attualmente ospita il Museo d’Arte sacra della Marsica, con opere databili tra il VI e il XVIII secolo, nonché una sezione archeologica dedicata alla Collezione Torlonia, composta da reperti rinvenuti alla fine del XIX secolo durante il prosciugamento del lago Fucino. Aggirando lo storico maniero, si esce dalla città pedalando in salita sulla SS 696, entrando così nel territorio protetto del Parco regionale del Sirente-Velino.
Svoltando a sinistra sulla SP 24 ci si immerge in un panorama naturale dominato da ampie e verdeggianti radure. Compreso nel comune di Massa d’Albe, al valico di Fonte Capo la Maina – dove è possibile fare il pieno d’acqua fresca – si superano i 1000 metri di altitudine. Dissetati e rilassati si attraversa la seguente frazione di Forme fino ad arrivare a lambire l’area archeologica di Alba Fucens, con deviazione obbligata per una visita al suggestivo anfiteatro ed alla vicina chiesa di San Pietro. Giunti ormai alle porte di Avezzano – capoluogo marsicano quasi interamente distrutto dal terremoto del 1915 – si superano in sequenza senza troppe emozioni le località di Macerino Vecchio, San Pelino, Paterno fino ad immettersi sulla Circonfucense e riconquistare così il centro di Celano, dove il breve tour ha termine.
Curiosità: a pochi chilometri dal centro di Celano, in condivisione con i territori dei comuni di Aielli e Ovindoli, le Gole di Celano rappresentano uno dei canyon più belli d’Italia. Il percorso inizialmente leggero conduce fino al tratto conosciuto come la “Fonte degli Innamorati”, uno dei più spettacolari, dove l’acqua scende giù seguendo il profilo della roccia. Qui ci si può fermare per una pausa prima di proseguire verso i ruderi dell’antico eremo celestiniano di San Marco alle Foci, uno dei più antichi d’Abruzzo. La traversata delle gole si conclude con l’arrivo nei pressi della Valle d’Arano fino al margine meridionale dell’altipiano di Ovindoli.