Punto di partenza di questo tour è la città di Ortona (Ch), centro marinaro di antichissime origini situato su un promontorio che domina il mare posto sulla costa teatina. La sua splendida posizione geografica ne ha sempre fatto una città privilegiata ma anche ambìta dai nemici e la sua storia è piena di battaglie, assedi incendi e distruzioni. Da vedere il castello Aragonese eretto nel XV secolo a difesa del porto da Ferdinando D'Aragona su una poderosa rupe che domina il mare, la cattedrale di San Tommaso con il suo portale gotico, il Palazzo Farnese (sec. XVI), la Pinacoteca Cascella, il Museo Musicale Tostiano, il Museo della Battaglia che ripercorre tutte le fasi dell’ultimo conflitto bellico del 1943.
Correndo lungo una strada che fiancheggia la costa con spiagge ora ghiaiose ora sabbiose con falesie a picco sul mare, si incontrano i trabocchi, antiche attrezzature fisse per la pesca di scogliera (reti quadrate sospese a un traliccio di legno). Poco prima di giungere a San Vito Chietino, non lontano dalla statale, sorge l'Eremo Dannunziano, una casa rustica in cui D'Annunzio soggiornò nell’estate del 1889 insieme a Barbara Leoni, la “bella romana” che fu sua musa e compagna per cinque anni. Ed è proprio qui che D’Annunzio ambientò l'ultima parte del romanzo del "Trionfo della Morte". Seguendo le indicazioni per Fossacesia, dopo pochi chilometri si incontra la monumentale abbazia di S. Giovanni in Venere, che sorge isolata su un'altura prospiciente il mare, con ampia veduta panoramica sul Golfo di Venere. L'abbazia, sorta non più tardi del sec. VII su ruderi di un tempio dedicato a Venere Conciliatrice, fu ricostruita nel 1165 e rimaneggiata in forme gotico-cistercensi.
Proseguendo per circa 14 Km. verso l'interno, si giunge a Lanciano, importante centro agricolo, commerciale e industriale della zona del Sangro. L'antica Anxanum dei Frentani fu ben nota già nel Medioevo per le attività artigianali e per le fiere e della sua lunga storia si conservano numerosi monumenti. Da visitare: la bella piazza del Plebiscito, su cui affaccia la chiesa S. Maria del Ponte dedicata alla patrona della città. Nel suo interno vi si conservano tele del XVIII e XIX sec. e arredi sacri del 1400 e 1500. Al lato della chiesa è la torre campanaria. La chiesa fu costruita su tre archi del ponte romano detto “di Diocleziano”. Nato come percorso per uomini, carrozze e animali, oggi il ponte è un bel sottopassaggio pedonale che attraversa l’area archeologica di Piazza del Plebiscito e conduce fino ai resti della Chiesa di San Legonziano. Da vedere anche chiesa di San Francesco, del 1258, conosciuta come Santuario del Miracolo Eucaristico. Le reliquie sono custodite in un tabernacolo posto sull'altare maggiore, accanto vi è una epigrafe in cui è narrato l'episodio.
Continuando il viaggio verso l’interno, dopo Casoli la strada comincia a salire , e tra i comune di Lama dei Peligni e Taranta Peligna troviamo il piazzale da cui, in estate, parte una cestovia che conduce all’ingresso delle Grotte del Cavallone. Le grotte sono situate sul versante orientale del Parco della Majella a 1.475 metri e sono considerate le grotte turistiche più alte d'Europa. Sia per il complesso di cavità naturali, che per la selvaggia maestosità dello scenario, D'Annunzio vi ambientò il secondo atto de "La Figlia di Jorio".
La Sala di Aligi, L'Angelo Muto, la Selva Incantata, la Sala delle Fate, il Laghetto di Ornella, l'eremo di Cosma così D'annunzio nella Figlia di Iorio descrive il cuore duro della Majella.