Durante il sisma dell’aprile del 2009, Alessandra Caramanico, studentessa universitaria nella città nella città dell'Aquila, eludendo i consigli del padre Luciano, ingegnere, si rifugia in una vecchia casa del centro storico che resiste e le salva la vita. Molto devota di Padre Pio, esprime il desiderio di effettuare una visita a San Giovanni Rotondo insieme con tutta la famiglia. Da qui nasce l'ispirazione per il progetto del Cammino della Pace che dall'Aquila arriva in Puglia, a Monte Sant’Angelo seguendo le vie tratturali con 3 tappe per la variante montana sulla Majella di circa 40 km e 314 chilometri complessivi per l' Abruzzo.
Un Cammino interculturale ed interreligioso per la crescita integrata di un territorio, dei piccoli paesi, ricchi di arte, storia e tradizioni, ma ormai da decenni fuori dalle vie del turismo di massa, in particolare ldella tratta che dall’Aquila arriva a Villa Sant’Angelo, Prata d’Ansidonia, Caporciano, Navelli e la frazione di Civitaretenga che rappresenta uno dei punti tra i più suggestivi e carichi di storia del cammino.
Tappe abruzzesi:
- Tappa 1: Da L'Aquila a Villa Sant'Angelo - 18, 9 km. Difficoltà EE
La prima tappa del Cammino della Pace inizia dalla basilica di Collemaggio, a l’Aquila, uno dei luoghi simbolo dell’Abruzzo, dove sono custodite le spoglie di Papa Celestino V. Da qui, il tracciato si snoda lungo il corso del fiume Aterno, attraversando la frazione di Monticchio e sfiorando la necropoli di Fossa. Si prosegue poi, sempre lungo fiume, passando a valle del paese di Sant’Eusanio Forconese, per giungere nel borgo di Villa Sant’Angelo.
- Tappa 2: Da Villa Sant'Angelo a Prata d'Ansidonia - 13,7 km. Difficoltà EE
Da Villa Sant’Angelo, la tappa attraversa la valle dell’Aterno fino a San Demetrio ne’ Vestini e, dopo un tratto in salita, si innesta sul Tratturo Magno fino a giungere all’area archeologica di Peltuinum, antica città italico-romana. Da qui, si scende alla chiesa medievale di San Paolo di Peltuinum e si prosegue in direzione del borgo di Prata d’Ansidonia, conclusione della tappa.
- Tappa 3: Da Prata d'Ansidonia a Caporciano - 10,2 km. Difficoltà E
Da Prata d’Ansidonia si costeggia il borgo fortificato di Castel Camponeschi, si attraversa la piccola frazione di Tussio e si risale la gobba montuosa sulla quale si trovano la grotta di San Michele Arcangelo e il castello di Bominaco; dalla rocca si scende al complesso benedettino di Bominaco, formato dalla chiesa di Santa Maria Assunta e dall’oratorio di San Pellegrino e si procede, sempre in discesa, fino al paese di Caporciano.
- Tappa 4: Da Caporciano a Navelli - 10 km. Difficoltà E
Da Caporciano si scende alla sottostante piana fino alla chiesa di Santa Maria di Cintorelli, che segnava il punto dove il Tratturo Magno si biforcava dando origine al ramo Centurelle-Montesecco. Si prosegue verso oriente sulla piana e si sale alla frazione di Civitaretenga; da qui, si ridiscende l’altro versante, si fiancheggia la chiesa di Santa Maria in Cerulis e si giunge a Navelli, uno dei borghi più belli d’Italia.
- Tappa 5: Da Navelli a Bussi sul Tirino - 20 km. Difficoltà EE
Da Navelli si imbocca la vecchia strada per Capestrano, si scende subito a sinistra nel profondo vallone ricco di uliveti e si risale poi lungo una sterrata che con ampio giro conduce fino al centro storico di Capestrano. Da qui, si scende verso la piana, si passa alle sorgenti di Presciano e si attraversa il fiume Tirino al ponte San Martino. Si procede quindi percorrendo la sponda sinistra del fiume fino alla chiesa di San Pietro ad Oratorium e infine si giunge nel centro di Bussi sul Tirino.
- Tappa 6: Da Bussi sul Tirino a San Clemente a Casauria - 17, 9 Km. Difficoltà EE
Da Bussi sul Tirino si segue il Tratturo Centurelle-Montesecco che, in salita ripida arriva al valico di Rocca Tagliata, sulla catena del Gra Sasso; si scende quindi alla contrada Dogli e poi a Pescosansonesco, dove si trovano il santuario e la casa natale di san Nunzio Sulprizio. Da Pescosansonesco, sempre in discesa, si prosegue per Torre de’ Passeri e l’abbazia di San Clemente a Casauria, uno dei più importanti monumenti medievali della regione, fine della tappa.
- Tappa 7: Da San Clemente a Casauria a Salle. 15,9 km.. Difficoltà EE
Da San Clemente si attraversa l’abitato di Torre de’ Passeri e si inizia a salire verso Santa Maria del Monte di Bolognano (ingresso nel Parco Nazionale della Majella); da qui, si arriva al caratteristico borgo di Musellaro, si scende nella selvaggia valle del fiume Orta e si risale fino alla bella chiesa medievale di San Tommaso Becket. Dalla chiesa, si attraversa la frazione San Tommaso e si prosegue fino al centro abitato di Salle.
- Tappa 8: Da Salle a Caramanico Terme. 9,8 km. Difficoltà E
Da Salle, dove riposano le spoglie del beato Roberto da Salle, discepolo di Pietro del Morrone, si sale fino al borgo abbandonato di Salle Vecchio e al castello, quindi si risale il corso del fiume Orta fino ad attraversare tutto il centro abitato di Caramanico Terme, uno dei borghi più belli d’Italia.
- Tappa 9: Da Caramanico Terme a Roccamorice. 14, 4 km. Difficoltà EE
Dal Centro Visite del Parco della Majella si procede in discesa verso il fondo della Valle dell’Orfento e si risale il corso d’acqua fino a imboccare il sentiero che porta alla frazione Decontra. Da qui, si procede per l’altopiano di Valle Giumentina, lo si attraversa e, dopo l’Ecomuseo del Paleolitico, si discende nel vallone fino a giungere alla suggestiva chiesa rupestre di San Bartolomeo de Legio. Si prosegue poi su comoda strada fino al centro abitato di Roccamorice.
- Tappa 10: Da Roccamorice a Serramonacesca - 16,7 . Difficoltà EE
Da Roccamorice si percorre un primo tratto in salita e poi in discesa, nel fondo del vallone dell’Angelo, fino alla suggestiva Grotta Sant’Angelo, da dove si risale verso la SP 65; oltrepassata la Fonte Pirella ci si inoltra sui pascoli della Maiella, punteggiati da numerose capanne in pietra a secco. Si inizia la discesa del versante montano e ci si inoltra nel bosco, dove poco dopo si incontra l’eremo rupestre di Sant’Onofrio. Da qui si scende al paese di Serramonacesca.
- Tappa 11: Da Serramonacesca a Roccamontepiano - 11,2 km. Difficoltà EE
Da Serramonacesca si sale alla splendida chiesa monastica di San Liberatore a Maiella, si continua lungo la verdeggiante valle del fiume Alento e si sale fino ai ruderi della Torre di Polegro; da qui, sempre in salita, si arriva alla SS 14 della Maielletta e si devia per l’altopiano di Montepiano, da dove, con ultimo tratto in discesa si arriva nel centro abitato di Roccamontepiano, conclusione della tappa.
- Tappa 12: Da Roccamontepiano a Guardiagrele - 18 km. Difficoltà EE
Da Roccamontepiano si procede fino ai ruderi nel convento di Sam Pietro, quindi si risale fino alla contrada Sant’Angelo e da qui, in ambiente collinare e calanchifero, si passa a valle del borgo di Pretoro; si procede poi ai piedi della Maiella fino alla Grotta del Colle e al centro abitato di Rapino. Oltrepassato il santuario della Madonna di Carpineto si giunge alla contrada Santa Lucia, sul tratturo, e infine a Guardiagrele, uno dei borghi più belli d’Italia.
- Tappa 13: Da Guardiagrele a Orsogna - 14,1. Difficoltà EE
Da Guardiagrele, dove riposano le spoglie di san Nicola Greco, con ripida discesa si giunge alla località Piana San Bartolomeo e si risale a Piano Venna, da dove su comoda strada si arriva prima al santuario della Madonna della Libera di Filetto e poi al convento francescano dell’Annunziata, al Feuduccio. Dal convento si scende e poi si risale nel Parco dell’Annunziata e, passando per la contrada Faralonga, si arriva al centro di Orsogna.
- Tappa 14: Da Orsogna a Lanciano - 11,2 km. Difficoltà EE
Da Orsogna, paese attraversato dal Tratturo Centurelle Montesecco, si scende al torrente Moro e si prosegue nel fondovalle, su tratti sterrati e asfaltati, fino ad arrivare alla chiesetta di Santa Maria dei Mesi; da qui, si prosegue in direzione di Lanciano e si entra in città alle medievali Torri Montanare. Si costeggia la stupenda chiesa gotica di Santa Maria Maggiore e si giunge in centro al Santuario del Miracolo Eucaristico.
- Tappa 15: Da Lanciano a San Giovanni in Venere - 14,6. Difficoltà EE
Da Lanciano, oltrepassato l’ippodromo, si procede dapprima su pista ciclabile, poi a saliscendi in ambiente collinare si fiancheggia la chiesetta medievale di San Silvestro e si giunge nel cuore di Rocca San Giovanni, uno dei borghi più belli d’Italia. Dal paese, sempre in ambiente agricolo, si arriva nella cittadina di Fossacesia e la si oltrepassa, per concludere la tappa alla grandiosa abbazia benedettina di San Giovanni in Venere.
- Tappa 16: Da San Giovanni in Venere al Trabocco Le Morge - 13,1. Difficoltà EE
Da San Giovanni in Venere si scende rapidamente al litorale Adriatico e, percorrendone un lungo tratto, si oltrepassa il fiume Sangro e ci si addentra nella riserva della “Lecceta di Torino di Sangro”; sempre in salita, nel bosco, si sale sul promontorio fino al Sangro River War Cemetery, cimitero di guerra delle forze alleate. Tornati nella lecceta, la si percorre fino a tornare sul litorale, dove la tappa si conclude al Trabocco Le Morge.
- Tappa 17: Dal Trabocco Le Morge a Casalbordino - 13,7 km.Difficoltà EE
Dal Trabocco Le Morge si percorre un breve tratto di litorale, poi si inizia a risalire la collina di Casalbordino, ricca di vigneti, passando nei pressi dei ruderi dell’abbazia di Santo Stefano ad Rivo Maris; sempre in ambiente di collina litoranea, si giunge al famoso Santuario della Madonna dei Miracoli e da qui, in breve, al centro abitato di Casalbordino, conclusione della tappa.
- Tappa 18: Da Casalbordino a Monteodorisio - 15,1 km. Difficoltà EE
Dal paese di Casalbordino si procede verso oriente, si passa poco a valle del piccolo centro di Pollutri e si prosegue fino a oltrepassare il Sinello; dal fiume, la strada procede sempre in salita, non ripida ma costante, fiancheggiando la cappellina campestre di San Bernardino, fino a giungere su strada asfaltata nel centro di Monteodorisio, dove al santuario mariano della Madonna delle Grazie si conclude la tappa.
- Tappa 19: Da Monteodorisio a Lentella - 14,2 km - Difficoltà EE
Da Monteodorisio si marcia in direzione sud verso il piccolo centro di Cupello, oltrepassato il quale si procede in direzione del fiume Treste, con percorso continuamente a saliscendi in ambiente collinare, fino ad arrivare al caratteristico borgo di Lentella, dominato dalla parrocchiale di Santa Maria Assunta.
Da Lentella inizia la ventesima tappa in direzione di Montenero di Bisaccia.
Scopri tutte le tappe del sul sito web Il cammino della pace
Il percorso è indicato con segnaletica bianco/rossa tappa per tappa su rocce, alberi, muri e pali in cemento, oppure da etichette adesivi su paline metalliche, segnali stradali, guard-rail. La segnaletica ha al centro, i due pellegrini in marcia che sono nel logo ufficiale del Cammino e il loro senso di marcia è anche la direzione da seguire. All’interno del Parco Nazionale della Majella, la segnaletica è costituita da tabelle di diverso formato fornite dallo stesso Ente Parco, che presentano il logo del Parco o del Cammino. All'interno di altre aree protette si troveranno tabelle di piccolo formato, applicate sulla segnaletica in legno esistente, con il logo del Cammino e una freccia rossa che indica la direzione.
La credenziale del pellegrino viene rilasciata dall’associazione Il Cammino della Pace a tutti coloro che intendono percorrere a piedi il Cammino e che si impegnano a mantenere un comportamento rispettoso delle emergenze culturali ed antropologiche presenti, nonché delle comunità umane che vivono lungo di esso. La credenziale è predisposta esclusivamente per essere utilizzata per il Cammino della Pace, sebbene alcune delle tappe siano comuni anche ad altri cammini, vie e sentieri. La credenziale ha lo scopo di: garantire il riconoscimento di chi sta percorrendo il Cammino della Pace; identificare il pellegrino, mediante riscontro con il suo personale documento di identità; consentire l’accesso alle strutture convenzionate che offrono ospitalità e ristoro; consentire di ricevere, al termine del Cammino, la certificazione dell’avvenuta conclusione della propria fatica. La tessera di riconoscimento ha valore annuale.