Il rito, di origini longobarde, si svolge da secoli la notte precedente il primo maggio.
L'albero di maggio o del maggio è un albero tagliato dal bosco che s'innalza nei villaggi in molti paesi del mondo perché che lo spirito dell'albero, che è benevolo, elargisca doni e fortuna. Probabilmente è all'origine del più famoso rito del Palo della Cuccagna. In Abruzzo il rito si celebra anche nella Val Vibrata nei borghi di Sant'Omero e Nereto scegliendo di notte un pioppo maestoso che tagliano, trasportano e piantano nella piazza principale decorandolo con una gigantesca bandiera rossa. A Corropoli l'albero utilizzato è in ferro.
Durante le ore notturne gli uomini del paese, soprattutto i giovani, si recano furtivamente in un bosco.
Scelgono l’albero più alto ed imponente, lo tagliano e lo portarlo in paese. Una volta al suolo, l’albero viene privato di tutti i rami, gli viene lasciato solo un piccolo pennacchio sulla cima, poi gli uomini lo issano a spalla ed arrivati alla piazza principale, lo piantano a fianco al campanile della chiesa.
Tutto si conclude poco prima dell’alba. A quel punto si fanno suonare le campane a stormo per risvegliare gli abitanti che si riversano in piazza per "valutare" l’azione e complimentarsi per la scelta della pianta.
Il "calenne" rimane esposto fino al 30 maggio, quando verrà tagliato e messo all’asta per raccogliere i fondi necessari a festeggiare Sant’Antonio del 13 giugno.