Descrizione
Da uno sperone roccioso Altino, antico borgo fortificato, fondato secondo la leggenda da profughi sfuggiti agli Unni di Attila, domina la valle dell'Aventino sino alla costa adriatica.
Il 6 luglio nell’Auditorium Parco della Musica a Roma, il Comune riceverà il primo premio del Concorso Nazionale “ Piccolo Comune Amico" per la categoria "artigianato" che premia i 5 Comuni nei quali trovano spazio aziende artigiane e piccoli punti di commercio artigianale. Alla cerimonia parteciperà anche il concittadino Michele Petitti, uno degli ultimi artigiani locali nella lavorazione del rame.

La lavorazione del ferro, del rame, del bronzo e dello stagno ebbe i suoi centri abruzzesi più famosi ad Agnone, (comune abruzzese fino al 1811), Pescocostanzo, Guardiagrele, Chieti, Lanciano. Ed è proprio originaria di Agnone la famiglia di Michele Petitti che incanta i passanti con le sue creazioni uniche, divenute icona e simbolo di un mondo antico e prezioso da salvaguardare, realizzate con il rame martellato a mano. "Michele è l’anello terminale di un lungo e ininterrotto susseguirsi di generazioni: suo padre era ramaio come suo nonno che lo era come suo padre che a sua volta lo era come suo padre e suo nonno, e il suo cognome è il simbolo di una storia secolare, di una presenza viva, anche se le vicende della vita, indussero i suoi predecessori ad abbandonare Agnone per trasferirsi ad Altino, dove la famiglia ha continuato a plasmare la docile resistenza del rame". Da sempre i ramai abruzzesi, oltre ad occuparsi della fabbricazione e riparazione di attrezzi agricoli, realizzano complementi d'arredo, batterie da cucina e utensili per la casa, orologi, bracieri, lumi, lampadari, ringhiere, cancelli, testate da letto, bracieri, scaldini, cuccume, piatti, tegami, caldaie per le conserve e conche, recipienti un tempo molto diffusi in Abruzzo che continuano a rappresentare un simbolo degli usi tradizionali e che nella scomparsa società agropastorale, rappresentavano motivo di orgoglio delle giovani spose che le recavano come parte della dote.
Il premio, promosso da Codacons in collaborazione con Coldiretti, Fondazione Symbola, Enac, Touring Club Italiano, Ferrovie dello Stato, Intesa San Paolo, Poste Italiane, con il patrocinio di Anci, Uncem e del ministero della Cultura, era riservato ai comuni italiani con meno di 5.000 mila abitanti con l'obiettivo di valorizzare le eccellenze enogastronomiche e artigianali del territorio e a diffondere in tutta Italia la conoscenza dei prodotti e della cultura locali. Cinque in totale erano le categorie nelle quali si poteva gareggiare: Agroalimentare, Artigianato, Innovazione sociale, Cultura, Arte, Economia Circolare e Storia. Attraverso il voto dei cittadini sono stati premiati i 25 Comuni che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze. I comuni vincitori – spiega ancora il Codacons – assieme ai prodotti locali e alla storia del territorio, saranno pubblicizzati sia attraverso la creazione di una Mmpa interattiva consultabile attraverso apposita App, con cui si potranno visionare aziende e punti vendita di prodotti d’ eccellenza, oltre ad eventi, sagre, e mercati locali, sia mediante campagne promozionali diffuse da tutti i canali comunicativi dei partner del progetto, nelle aree di servizio della rete autostradale, sui social e sulla stampa, che porterà alla conoscenza delle eccellenze vincitrici in tutto il mondo”.
Altino ha partecipato anche nella categoria Agroalimentare con la sua eccellenza: il peperone rosso d’Altino-Oasi di Serranella, Presidio Slow Food, chiamato, ‘a cocce capammonte’, nel dialetto locale per i suoi frutti rivolti verso l’alto che, una volta raccolti, vengono infilzati con ago e spago all’altezza del peduncolo formando una collana detta “crollo”, asciugati all'aria, tostati nel forno e, infine, macinati nei "piloni", mortai di antica manifattura o conservati interi o in piccoli pezzi. L’Associazione del Peperone Dolce di Altino-Oasi di Serranella segue un disciplinare rigoroso che tutela l'integrità dei semi utilizzati e promuove una coltivazione ecosostenibile. Viene solitamente utilizzato in polvere come aroma negli insaccati della zona (salsicce, ventricina, ecc.) o intero o piccoli pezzi anche come ingrediente di varie ricette tradizionali come con la pasta con aglio, olio e peperoncino, con la pizza e ‘ffójje’, con le sardelle salate, con le uova (peparuole e ove) con i legumi e come condimento per la pasta in una preparazione a base di peperone, lardo fresco e aglio appena soffritti. E' utilizzato anche per dar maggior sapere alla pasta e al pane di produzione casalinga o per condire baccalà, carni o verdure tipicamente invernali come rape, verze o cavolfiori. Ogni anno il peperone rosso di Altino è protagonista del Festival del Peperone Dolce, palio culinario delle contrade, che si tiene nel centro storico in agosto.