Descrizione
Pedaliamo insieme sulle strade d’Abruzzo interessate dal passaggio della carovana rosa del Giro d’Italia 2025, oltre 3400 chilometri spalmati su complessive 21 tappe, due delle quali – la settima da Castel di Sangro a Tagliacozzo (in programma venerdì 16 maggio, di 168 km) e l’ottava con partenza da Giulianova e arrivo a Castelraimondo, nelle Marche (sabato 17 maggio, 197 km) – saranno ospitate sul territorio regionale spaziando dalla provincia aquilana a quella teramana.

Dopo il prologo in terra albanese e la risalita dell’Italia da Sud toccando in sequenza Puglia, Basilicata e Campania, il giro arriverà in Abruzzo nella giornata di venerdì 16 maggio con il primo tappone appenninico comprensivo di ben quattro GPM (Gran Premi della Montagna). Dalla partenza di Castel di Sangro, borgo natio del pittore Teofilo Patini, uno dei principali interpreti del Realismo italiano di fine Ottocento del quale la Pinacoteca Patiniana – che proprio di recente si è arricchita di ulteriori sei tele – conserva circa una quarantina dei suoi capolavori come Bestie da soma (olio su tela, 1886), comincia l’ascesa verso gli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, superando i 1200 metri di quota.
Grazie al comprensorio sciistico dell’Alto Sangro – il più grande del Centro-Sud d’Italia, con gli impianti dell’Aremogna, del Monte Pratello e di Pizzalto – i centri turistici di Roccaraso, Rivisondoli e Pescocostanzo rappresentano mete imperdibili per gli amanti degli sport invernali, nonché autentici scrigni di tesori d’arte, riti popolari e tradizioni artigiane, dal più antico presepe vivente d'Italia messo in scena da oltre settant’anni a Rivisondoli nel periodo dell’Epifania, al merletto a tombolo celebrato nel museo allestito all’interno di Palazzo Fanzago a Pescocostanzo.

Attraversando i binari della Ferrovia dei Parchi, la ultracentenaria linea Sulmona-Carpinone-Isernia inaugurata nel 1897 e attualmente attiva solo per finalità turistiche ospitando nei weekend le corse del suggestivo treno storico dotato di carrozze originali del primo Novecento, si entra nel territorio del Parco nazionale della Maiella, riconosciuto dal 2021 Geoparco UNESCO. Superata la stazione di Palena al Valico della Forchetta si prosegue verso Campo di Giove, uno dei quarantasei Borghi Autentici d’Italia certificati in Abruzzo, e a seguire Cansano, dove imperdibile è una visita al vicino Parco archeologico di Ocriticum, anch’esso raggiunto da una fermata della ferrovia.
Siamo alle porte di Sulmona, patria del poeta Ovidio, distesa nel cuore della Valle Peligna ai piedi del Monte Morrone. Santuari italici, eremi celestiniani, acquedotti medievali, chiese barocche e altre meraviglie ne fanno in assoluto una delle città più belle d’Abruzzo, piccola capitale di tesori artistici e tradizioni plurisecolari come la celebrazione della Madonna che scappa, organizzata la mattina di Pasqua nella monumentale Piazza Garibaldi, e la Giostra Cavalleresca ospitata in estate nello stesso scenario urbano.

Abbandonate le ultime propaggini delle fertili terre peligne, superando prima la cittadina di Pratola Peligna e successivamente il piccolo centro di Raiano, tra vigneti, uliveti, alberi di ciliegie, piantagioni di carciofi e aglio rosso – tutte coltivazioni tipiche della zona –, si torna a spingere sui pedali per affrontare le alture del Monte Urano nell’areale del Parco regionale Sirente Velino. In un saliscendi di emozioni si attraversano i borghi autentici di Goriano Sicoli, con le sue tre porte medievali e l’imponente torre campanaria, e Castel di Ieri, caratterizzato dalla presenza di luoghi di culto di epoca italica.
Un tornante dopo l’altro si giunge ai piedi del poderoso castello che domina l’abitato di Gagliano Aterno, purtroppo non visitabile se non in determinate occasioni in quanto residenza privata, e poi Secinaro, conosciuto come il paese degli ombrellai d’Abruzzo, prima di toccare il punto più alto dell’intera tappa al Valico della Forcella, posto a quasi 1400 metri di quota tra i colori e i profumi dei prati del Sirente.

Ancora inebriati dalle naturali bellezze di questo Abruzzo insolito si arriva quindi a Rocca di Mezzo, centro principale insieme alla vicina Rocca di Cambio del comprensorio dell’Altopiano delle Rocche. Consigliamo di visitare questi luoghi soprattutto in primavera, nei giorni della Festa del Narciso (l'edizione 2025 si svolgerà dal 23 al 25 maggio prossimi), quando il fiore tipico che riempie le colline viene raccolto per decorare i carri che sfilano tra le vie del paese. Uscendo dall’abitato si pedala verso la frazione di Rovere, interessata da un progetto di recupero fondato sul concetto dell’albergo diffuso. Oltre ai suggestivi ruderi del castello è presente anche un Centro visita del Camoscio con annessa area faunistica, valido punto informativo per tutti coloro che vogliano saperne di più sullo splendido animale simbolo degli Appennini.
Un lungo rettilineo affiancato e incrociato dalla Ciclabile delle Rocche – incantevole tracciato di circa trentacinque chilometri composto da una serie di anelli che attraversano i centri e le principali attrazioni naturalistiche degli altopiani come la Valle d’Arano e i Piani di Pezza – ci introduce a Ovindoli. Attrezzata località di soggiorno estivo e centro sciistico invernale – con gli impianti di Monte Magnola tra i più apprezzati del Centro Italia –, non offre soltanto occasioni di vacanza attiva, nascondendo all’interno del suo nucleo storico alcune preziosità artistiche come la Chiesa della Vergine datata tra il XV e XVI secolo.

Oltrepassata la Torre di Santa Jona, costruita tra il XIII e il XIV secolo per rafforzare il sistema difensivo della Marsica, si entra nel territorio del comune di Massa D’Albe. Posto ai piedi del Monte Velino, il vicino sito archeologico di Alba Fucens rappresenta uno dei luoghi imperdibili di questo itinerario. Città fondata dai Romani nel 303 a.C., deve il nome alla posizione del suo abitato dal quale si poteva ammirare il sorgere del sole laddove un tempo era presente il lago del Fucino. Ancora perfettamente visibili e leggibili si presentano i resti dell’anfiteatro – sede in estate di eventi culturali – del foro, delle terme e dei templi mentre, sul colle adiacente, la chiesa di San Pietro in Albe stupisce per i suoi cromatici capolavori cosmateschi, dall’ambone all’iconostasi.
A pochi chilometri dall’arrivo di tappa, anche Scurcola Marsicana si caratterizza per la presenza di un possente castello. Inserito nel club dei Borghi più Belli d’Italia, Tagliacozzo è un centro segnato dalla storia – qui si svolse infatti la battaglia citata anche da Dante nel XXVIII Canto dell’Inferno, che nel 1268 segnò la fine della dominazione sveva – e testimonianze artistiche di assoluto valore, dalla iconica piazza con la fontana-obelisco che proprio quest’anno festeggia i duecento anni dalla sua realizzazione, al monumentale palazzo Ducale del XIV secolo, fino al teatro Talia di metà Ottocento. Superato l’abitato, il comprensorio di Marsia si staglia a circa 1200 metri di quota nel contesto della catena dei Monti Simbruini. Con le sue vallate, i vasti pianori, le creste e i panorami inaspettati costituisce uno dei paradisi d’Abruzzo per gli amanti delle ciaspolate e dello sci escursionismo, meta nella bella stagione per rilassanti e rinfrescanti passeggiate immersi nelle immense faggete appenniniche.

Archiviato l’arrivo in montagna, la carovana rosa si sposterà sabato 17 maggio in riva all’Adriatico teramano per la partenza dall’area portuale di Giulianova posta in prossimità del lungomare monumentale ristrutturato di recente. Impreziosita da oltre 1500 formelle in ceramica di Castelli, la banchina sud del contiguo approdo turistico ospita i caratteristici caliscendi, strutture in legno finalizzate alla piccola pesca e al convivio, luogo di ritrovo ed eventi estivi come Caliscendi, durante il quale si possono apprezzare piatti di mare e vini del territorio proposti da ristoranti e cantine locali, che vedrà un’edizione speciale proprio in occasione della notte rosa di sabato.
Premiata con la Bandiera Blu per la qualità delle acque e dei servizi offerti, insieme a quella Verde assegnata dall’associazione dei pediatri agli arenili con caratteristiche adatte ai bambini e alle famiglie, la cittadina balneare si propone anche come luogo d’arte ricco di tesori inaspettati sparsi tra i vicoli e le piazze del proprio nucleo storico adagiato nella parte collinare, a cominciare dal duomo di San Flaviano con la sua originale pianta ottagonale, custoditi in parte anche all’interno delle strutture culturali che danno vita al Polo Museale Civico.
Abbandonata la linea di costa, prima di salutare l’Abruzzo l’itinerario prosegue per una trentina di chilometri lungo la Valle del Salinello prima e del Vibrata poi, attraversando i borghi di Sant’Omero, capitale abruzzese del baccalà e sede in estate di una popolarissima sagra, e Sant’Egidio alla Vibrata, dove vigneti a perdita d’occhio ci ricordano che siamo nel territorio dei pregiati vini delle Colline Teramane, prima sottozona ad ottenere in regione il riconoscimento DOCG. Per un arrivederci all’edizione 2026 brindando, a sentimento, con un buon calice di Montepulciano, Cerasuolo o Trebbiano d’Abruzzo.