Descrizione
La tua risata, come il suono di uno scontro di stelle, come il fruscio di una scolaresca di bambini all’uscita di scuola (Fabrizio Caramagna)
Tutto pronto al cinema “Pacifico” di Sulmona per la prima del film “il bambino col fazzoletto bianco” il prossimo 29 gennaio alla presenza di Carlo Siano, del compositore Luigi Panico e Marco Formichetti.
Scritto da Ezio Forsano e diretto da Donato Tulliani e Ezio Forsano, artista che ha già mostrato nelle sue opere una particolare sensibilità per il delicato universo femminile e con il patrocinio di Regione Abruzzo Ass. alla Cultura, Comuni di Bussi Sul Tirino, Sulmona e Capestrano, Ass. Il Bosso, Ass. Anteas, Ag. Promozione Turismo Sulmona e Progetto dedicato alla memoria della Maestra Lola Di Stefano.
Nel cast Leonardo Di Carlo, Alessandra Carugno, Riccardo Negrini, Anna Maria Tortis, Carlo Siano, Linda Franceschelli, Catia Puglielli, Dora Di Rocco, i piccoli Alunni della scuola L Di Stefano di Bussi e il Gruppo teatrale Apab G Chucci di Bussi Sul Tirino. Una sinergia altrettanto importante per la riuscita del progetto è stata quella tra Riccardo Negrini, oggi settantenne, uno dei primi bambini ad essere salvati dall'eroica Maestra Lola con le due nipoti della stessa Lola e Amedea.
Le riprese sono state girate a Bussi sul Tirino, Capestrano e a Sulmona presso il complesso della SS Annunziata.
Il 19 gennaio 1954 Lola Di Stefano, di Amedeo e di Concetta Lagatta, nata a Bussi il primo giugno 1920, stava impartendo la quotidiana lezione ai bambini della scuola comunale di Bussi quando una sirena alle 9.30 circa annunciò un tragico incidente che aveva portato alla fuoriuscita di 4 tonnellate di cloro da una cisterna creando una nube tossica che aveva avvolto l’intera zona.
La maestra Lola coprì le bocche di tutti i suoi alunni con un fazzoletto bianco, li condusse all'esterno, li soccorse, proteggendoli con tutta la sua forza, li condusse sul pulmino tempestivamente inviato dall’azienda che li trasportò al sicuro a Capestrano, luogo più alto della Valle del Tirino.
Decine di volte rientrò nella scuola, incurante del pericolo al quale si sottoponeva, portando fuori i bambini a coppie finché terminato il suo compito svenne. Il prezzo della sua dedizione fu la sua stessa vita: le esalazioni di cloro compromisero i suoi polmoni.
Ricoverata all’ospedale della Santissima Annunziata di Sulmona, morì il 29 gennaio 1954 a soli 34 anni.
Il suo gesto eroico le valse la benemerenza di I^ classe del Ministero della Pubblica Istruzione e la medaglia d’Oro al Valor Civile. A lei fu dedicata la scuola elementare, oggi primaria, di Bussi e nel 1963 le fu intitolata la scuola di Sulmona in viale Roosevelt e una scuola nella capitale.
Dal 2018 una statua davanti alla scuola di Bussi ricorda a tutti il suo eroico gesto.
Lola aveva voluto fortemente terminare gli studi per realizzare il suo sogno di diventare maestra. Il nubilato e la mancanza di figli avevano reso ancora più forte il legame con i suoi ragazzi ai quali si dedicava ogni giorno.
Nel 2021 grande successo ebbe il libro "Sulle tracce di Lola" che racconta di un sacrificio che si è trasmutato in radice e motrice della rinascita di un territorio che oggi, anche grazie al sacrificio di Lola Di Stefano, ha fatto della salvaguardia ambientale la sua bandiera, dove scorre il fiume più bello e pulito d’Italia ed uno dei più puliti in Europa, completamente immerso nel verde, meta perfetta per chi ama l’avventura, l’escursionismo, ma soprattutto per chi desidera il contatto con la natura circostante incontaminata.
Il libro è una raccolta di testimonianze che dal 2014 Amedea e Lola Di Stefano, nipoti della maestra Lola, hanno cercato con passione e devozione tra quanti conobbero l'eroina di Bussi sul Tirino quando i suoni delle sirene scandivano la vita del paese, un libro "a più voci per ricordare una persona cara alla nostra famiglia, al nostro territorio, a chi ha conosciuto la sua storia. La memoria di Lola appartiene a tutti"