Descrizione
Pacentro (AQ), borgo medievale tra il monte Morrone ed il massiccio della Majella, si svolge nella prima domenica di settembre, la "corsa degli zingari", uno spettacolo emozionante fra passato e presente. Zingaro non indica il nomade, ma in dialetto arcaico pacentrano stava ad indicare colui che cammina a piedi nudi, ed anche, dunque, i più poveri.
Scalzi, i giovani del luogo, si lanciano in una corsa spettacolare lungo un piccolo e selvaggio sentiero della Maiella. Con piedi lacerati e feriti dalle pietre e dai rovi, gli zingari correranno dalla sommità di un costone roccioso fino al torrente Vella e sempre correndo, risaliranno le vie del paese e per raggiungere l'altare della Madonna.
Pacentro (AQ), uno dei Borghi più Belli d'Italia , sorge alle pendici delle montagne del Morrone, arroccato a guardia della Valle Peligna. Il suggestivo borgo è la porta naturale e al tempo stesso il cuore del Parco nazionale della Maiella. É una delle località più interessanti dell'Abruzzo con un tessuto urbano estremamente suggestivo e ricco di testimonianze medioevali e rinascimentali. Il momento migliore per arrivare a Pacentro è al tramonto, quando le luci del borgo iniziano ad accendersi e fanno a gara con le ultime luci del cielo, creando un'atmosfera incantata sul cui dominano le torri del Castello Caldora , che nella sua struttura originaria risale al X secolo, secolare baluardo nel sistema di controllo e di difesa della Valle Peligna: la Torre del Re di nord ovest, dietro il ponte levatoio, prende il nome dal feudatario che si affacciava sopra di essa in rito cerimoniale , dopo aver preso possesso del castello, la Torre Fantasma , a nord est, è chiamata così per la leggenda del barone Roberto De Luzinano che vi fece scolpire il ritratto della moglie Margherita, che si gettò dalla torre, disperata alla falsa notizia della morte del marito.
Ogni anno, la prima domenica di settembre, dalla sommità di un costone roccioso detto "Pietra spaccata" , il suono delle campane dà il via alla Corsa degli Zingari in onore della Madonna di Loreto, lungo sentieri non tracciati, attraversando anfratti, boschi e rovi. I partecipanti a piedi nudi scendono dalla montagna fino al torrente Vella e sempre correndo, con i piedi lacerati e feriti dalle pietre e dai rovi risalgono le vie del paese e raggiungono l'altare della Madonna, dove si accasciano stremati . il "Palio" che già dalle prime ore consegnato del mattino è esposto, sospeso ad una canna, dalle finestre che si aprono sulla facciata della chiesa: consiste in un taglio di stoffa di lana per confezionare un abito maschile, premio molto ambito nel Medioevo. Oggi il premio assume un valore del tutto simbolico. La soddisfazione più grande è la considerazione di cui è circondato il vincitore. La folla gioiosa lo porta a spalla in trionfo per le vie del paese. Il corteo, accompagnato dal suono della banda, raggiunge la casa del festeggiato dove parenti e amici offrendo vino e dolci in segno di prosperità.
La corsa, secondo alcune testimonianze, venne istituita nel XVIII secolo come forma di voto in sostituzione del pellegrinaggio al Santuario di Loreto. La tradizione orale afferma invece che questa corsa veniva utilizzata fino al XV secolo come mezzo di selezione e di arruolamento dei giovani pacentrani per le milizie della Famiglia Caldora, feudatari del tempo. Molto interessante è anche la corsa degli "zingari" fatta dai bambini che apprendono sin da piccoli le tradizioni e la cultura della comunità a cui appartengono. La corsa degli "zingarelli" si svolge nella stessa giornata, due ore prima della corsa dei grandi .
La corsa prevede un numero massimo di 30 partecipanti uomini. Al momento delle iscrizioni, avranno la precedenza i residenti, i familiari di compaesani e, se non si dovesse raggiungere il numero prestabilito di partecipanti, saranno ammessi altri concorrenti provenienti da fuori. Le regole della Corsa prevedono che i partecipanti non siano esclusivamente solo i residenti del Comune di Pacentro ed i familiari dei compaesani, ma è anche aperta a concorrenti provenienti da fuori. La gara non preclude inoltre in nessun modo la partecipazione di soli uomini, inclusiva anche per le donne. In ogni caso, i festeggiamenti per il vincitore devono rispettare la tradizionale usanza.
Nel 2021 è stato presentato il film documentario Carne Et Ossa, diretto da Roberto Zazzara. che indaga sull'evento che da secoli si tiene a Pacentro. Tra storie dei partecipanti e leggende, il film esplora le motivazioni profonde e il mistero di un rito che sembra fluttuare nel tempo, sempre uguale eppure diverso.
É avviato l'iter per la candidatura a Patrimonio Immateriale dell'Umanità della Corsa degli zingari che da oltre mezzo secolo si svolge a Pacentro, terra d'origine di Mike Pompeo, il segretario di Stato americano e della cantante Madonna, un rito coinvolgente che ha visto nel tempo accrescere la sua fama fuori regione ed è divenuto protagonista su testate nazionali ed internazionali.
In collaborazione con la Fondazione Univerde l'Associazione Corsa degli zingari e la Confraternita Madonna di Loreto, alla quale il rito è dedicato, lavorano per raggiungere l'obiettivo della candidatura dell'antica e famosa tradizione di Pacentro.