Descrizione
Silenziosa e solitaria, la piccola superba ricamatrice di Cansano fu la prima artista che anticipò l'arte ormai diffusa dell'urban X sticht...
Yarn bombing, urban knitting, graffiti knitting sono forme di arte sempre più diffuse con l'obiettivo di rendere più colorate e accoglienti le città. Grandi ed affermati artisti rendono capolavori anche oggetti di uso comune, abbigliamento, complementi d'arredo attraverso un'arte antichissima come il ricamo. I graffiti a punto a croce o urban X (cross) sticht, sono la nuova frontiera della Street Art, nata a Lione nel 2014, che dà nuova vita ai quartieri abbandonati delle grandi città, realizzando schemi di punto a croce su cancelli, recinzioni o su reti metalliche poi installate nei vari punti della città come quelle dell'artista Raquel Rodrigo. Sul web e nelle mostre internazionali sono esposte con gran successo di pubblico opere realizzate con questa particolare tecnica di ricamo, molto utilizzata anche per la decorazione di interni.
Il punto a croce è una tecnica di ricamo su tela o canovaccio o lino a trama regolare e larga, realizzato su piccole zone quadrate su cui stendere il ricamo, utilizzato per realizzare quadri, biancheria per la casa, corredini, tende, tovaglie, coperte e ornare accessori personali o d'arredamento. Di origini antichissime, nel Medioevo rappresentava l'occupazione principale delle castellane e nel Rinascimento entrò a far parte integrante dell'educazione delle donne. Lettere, cifre e simboli religiosi erano utilizzati in gran parte per i paramenti ecclesiastici fino all'arrivo dei primi schemi stampati nel Cinquecento che diventano la base nell'Ottocento del corredo ricamato delle giovani spose fino ad arrivare ad essere un diffusissimo hobby con schemi di ogni tipo realizzati oggi da software dedicati.
Chiara Villani (1890 – 1958) abilissima ricamatrice e pittrice, nacque in una famiglia contadina di umili condizioni a Cansano (AQ), antico borgo fortificato, come testimonia il Parco Archeologico di Ocriticum, situato a qualche chilometro alle pendici del colle Mitra, raggiungibile agevolmente anche con il treno storico di Ferrovia dei Parchi. Ai confini del Parco nazionale della Maiella, tra Sulmona e Campo di Giove, il centro storico di Cansano conserva viuzze, crocicchi e scorci caratteristici, immerso in un aspro paesaggio circondato da estese faggete, luoghi ideali per le osservazioni faunistiche ed escursioni su tutto il versante occidentale della maestosa Majella.
Chiara occupava una modesta abitazione inglobata nel Castello medievale, il Castrum Cansani che sorse come torre d’avvistamento nell’Alto Medioevo e destinato dal '700, a residenza abitativa, dove insegnava alle giovani ragazze del paese l'allora indispensabile arte del ricamo della quale era ritenuta grande maestra perché con la tecnica del punto a croce era capace di decorare in modo impeccabile teli, lenzuola e tovaglie.
Gli abitanti del paese, mancando fonti scritte, la ricordano come una donna sui generis, particolare, anticonvenzionale, di carattere schivo e solitario, dalle strane abitudini, ai limiti della integrazione nella comunità.
“Piccola di statura, indossava il classico abbigliamento delle donne del paese: gonna a pieghe di panno pesante e bustino in velluto rigorosamente ricamato a mano, in testa una candida “tovaglia” dalla quale soleva far fuoriuscire due riccioli. Un vezzo che caratterizzava inequivocabilmente il suo estro artistico” (Giovanna Ruscitti, Culturabruzzo, 2004, n.0).
Una donna semplice ma di indole fiera, orgogliosa al punto da rifiutare ogni corteggiamento maschile; amante della sua indipendenza e della sua libertà decise di non sposarsi mai, sicuramente una scelta ardita considerati i tempi e i luoghi.
Tra il 1920 e il 1925, la Villani dette prova del suo innato estro artistico dipingendo le pareti di una stanza della sua abitazione, dove lavorava mangiava e dormiva, un vano di 16 metri quadri. Servendosi solamente di una matita, un pennello e di colori di origine naturale misti a olio, Chiara realizzò una serie di decorazioni parietali, seguendo l’originale tecnica del punto a croce. “I soggetti raffigurati (galletti, colombe, angeli…) spiccano nella loro struttura geometrica e stilizzata e nei colori smaglianti su uno sfondo bianchissimo, per cui la parete sembra un enorme lenzuolo di assai pregevole fattura” (P. Di Giannantonio, in “L’Eco della Valle”, n.3, 2003).
Da testimonianze raccolte in paese, Chiara Villani procedeva sulla parete con la tecnica del quadrettato. Realizzava sulla parete tanti quadretti, usando una riga ed una matita, poi provava il disegno e successivamente passava a dipingere. Resta comunque un mistero su come e dove ella abbia potuto imparare a dipingere in quel modo, in considerazione del fatto che non avesse mai frequentato scuole né si fosse mai allontanata dal paese se non per recarsi a volte al mercato nella vicina Sulmona. Dopo la sua morte avvenuta in Cansano nel 1958, la sua abitazione restò a lungo disabitata, fino al completo abbandono e di lei si perse ogni memoria.
Nel 2021 il Comune di Cansano (AQ) ha festeggiato la Giornata Internazionale della Donna con l'installazione di due pannelli fotografici e illustrativi che raccontano la storia affascinante di Chiara Villani, i cui affreschi potranno presto tornare a regalare emozioni ai visitatori, grazie ad un progetto di riqualificazione dell'immobile.