Descrizione
Dopo un lungo e laborioso restauro durato quattro anni, torna a Teramo uno dei tesori della sua cattedrale: il polittico trecentesco di Jacobello da Fiore sull'altare barocco della cappella di San Berardo che accoglie le reliquie del Santo, nella Cattedrale di Santa Maria Assunta, in Piazza Orsini a Teramo.
Il polittico è formato da sedici tavole a fondo oro disposte su due file terminante con piccoli pinnacoli, archi rampanti e statuette di profeti ed Evangelisti e mostra nel suo centro l'incoronazione della Vergine. Ai lati della Madonna, S. Berardo, S. Pietro Celestino, S. Nicola da Tolentino e, a destra, S. Agostino, S. Girolamo ed un santo vescovo a sinistra.
La città di Teramo si mostra circondata dalle imponenti mura e costellata dalle sue torri, tra le quali spicca la cattedrale e, sullo sfondo le colline che connotano il paesaggio circostante. E' forse questa la più antica rappresentazione della città tra i due fiumi.
In preghiera, ferventi fedeli, a sinistra gli Agostiniani e a destra alcuni nobili si rivolgono devoti a Maria Vergine. Tra di essi spicca un personaggio di rosso vestito: è lo stesso Jacobello, autore del polittico, delicato artista della scuola veneta dei primi del quattrocento, nato verso il 1370 attivo oltre che nel Veneto, anche nelle Marche e a Teramo. In questo polittico la composizione, è delicata quasi come una miniatura. L'opera è probabilmente databile ai primi del quattrocento. Nel polittico sono presenti sei interessanti testi epigrafici.
La cattedrale di Teramo, edificata tra 1156 ed il 1158 e, dal 1933 dedicata a Santa Maria Assunta, appare con la sua monumentale facciata e il suo scenografico portale, in maniera quasi improvvisa, al termine di Corso Michetti, punto di convergenza delle principali arterie del centro storico cittadino tra i quattro antichi quartieri di San Giorgio, Santo Spirito, Santa Maria a Bitetto e San Leonardo.
Dominata dal maestoso campanile a pianta quadrata del XII secolo,mostra con orgoglio il suo portale, uno dei più importanti monumenti della regione abruzzese che si contraddistingue per la raffinatezza dei fregi e delle sculture. Al suo interno tesori come come il paliotto di Nicola da Guardiagrele e le tele seicentesche del polacco Sebastiano Majeswski.