Descrizione
Protagonisti della XXIII Giornata Nazionale dei Castelli per l'Abruzzo il borgo fortificato di Ocre e il Castello di Preturo.
A quasi mille metri di altitudine, sulla cresta del Monte Circolo, il possente borgo fortificato di Ocre sorge come una sentinella sull'intera vallata dell'Aterno, "un vero e proprio “modello insediativo” esportato e applicato in uno dei nuovi territori conquistati dai cavalieri francesi. identico per morfologia e tipologia di insediamento alle motte-and-bailey della regione di Caen in Normandia, nello specifico la motte-and-bailey di Olivet a Grimbosq, nella regione di Calvados e le Château Ganne a la Pommeraye. La caratteristica preminente di questa particolarissima tipologia insediativa consiste in una larga motta, difesa da una palizzata e circondata da un profondo fossato ricavato dai lavori di scavo per il suo innalzamento e per la costruzione dell'argine lungo la circonferenza esterna. Ai piedi della motta, separata dal fossato, vi era una o più basse corti (bailey) difese, verso l'esterno, da una recinzione o palizzata, dai terrapieni e da un profondo fossato con controscarpa che confluiva in quello della motta in modo da disegnare un otto" (*)
La porta ogivale d'ingresso al castello di Ocre si trova ad ovest (XIII secolo) protetta da un sistema di difesa a tiro incrociato e dall' archibugiera ancora visibile sulla torre adiacente. Non si può parlare esattamente di castello-recinto ma piuttosto di "borgo fortificato" o "cerchia-urbana". All'interno del perimetro sono ancora visibili infatti le principali emergenze dell'abitato come le antiche abitazioni, le case-torri, i tracciati viari, le tre navate e l'abside della chiesa, posta nella punta meridionale del borgo. La chiesa, dedicata a San Salvatore "inter castrum Ocre" e di cui si ha notizia fino al 1581, seppure risulta completamente diruta, ha restituito i resti di un prezioso affresco, oggi al Museo Nazionale dell'Aquila, databile alla metà dell'XII secolo, raffigurante una Madonna in trono col Bambino tra due figure. La prima data certa dell'esistenza di un castello nel feudo di Ocre è quella del 1178, relativa ad una Bolla di Papa Alessandro III in cui il fortilizio è citato tra i possedimenti del vescovo di Forcona. Il declino del castello inizia nel XV secolo, quando la struttura subisce il grave attacco del capitano di ventura Fortebraccio da Montone (1423) e già all'inizio del XVI secolo il borgo non sarà più menzionato come "castrum" ma come "villa", circostanza significativa del fatto che la popolazione residente dentro il borgo fortificato andava sempre più scemando, fino al definitivo abbandono.
Grazie all'opera dell'’Istituto Italiano Castelli, Onlus a carattere scientifico e il patrocinio del MIC, saranno 62 i siti italiani coinvolti per la XXIII edizione delle Giornate Nazionali dei Castelli, dal 17 al 16 ottobre 2022, un volano culturale, storico, architettonico e turistico per tutti i territori del paese, soprattutto per quelli più impervi o ancora fuori da rotte di visita consolidate. I giorni clou sabato 24 e domenica 25 da nord a sud della penisola, isole comprese quando l’intero roster di eventi delle GNC farà parte delle Giornate Europee del Patrimonio promosse dal Consiglio D’Europa.
Per l'Abruzzo, protagonisti il castello di Ocre e il Castello di Preturo. Previste per sabato 24 settembre, le passeggiate archeologiche con escursioni guidate, visite e convegni al Castello di Ocre e al Castello di Preturo, a cura dell'Istituto Italiano dei Castelli - Sezione Abruzzo, del Comune di Ocre e dell'ADUC Preturo (Usi Civici).
Punti di ritrovo il Monastero Fortezza di Santo Spirito (Quarto di San Giorgio fuori le Mura) per la visita al Castello di Ocre il 24 settembre alle ore 9.30, presso la chiesa parrocchiale di San Pietro l'Apostolo (Quarto di San Pietro fuori le Mura) il 25 settembre alle 9.30 per il Castello di Preturo. (Info: Archeoclub L'Aquila). Nel corso delle giornata sono in programma interventi con il prof. A. Forgione, docente di archeologia medievale presso Univaq.
Nella giornata del 24 è prevista nel pomeriggio la visita all Chiesa di Santa Maria ad Cryptas, a Fossa (Aq), di recente restituita, dopo i restauri, alla sua secolare bellezza, in un luogo isolato, a circa un chilometro dal paese di Fossa e a qualche chilometro dall'abbazia di Santo Spirito ad Ocre, di cui fu dipendenza per un certo periodo che rappresenta uno dei più begli esempi di architettura duecentesca. Le sue origini però sono più antiche. La muratura esterna si compone di file di pietre quadrate, tra le quali sono presenti resti ed elementi provenienti dagli edifici della antica città romana di Aveja, sul cui sito sorge l'attuale Fossa. Il portale nasce da una sintesi tra il gotico e le forme tradizionali dell'arte abruzzese. E' costituito da due pilastri a fascio culminanti in capitelli decorati a piccolo rilievo con rosoncini, fiori e palme. Due leoni sono adagiati sui capitelli La chiesa è ad una sola navata di forma rettangolare Come uno scrigno di pietra, Santa Maria ad Cryptas custodisce all’interno un tripudio di affreschi che appartengono al filone di cicli pittorici del Duecento abruzzese (che comprende quello dell'oratorio di San Pellegrino a Bominaco, quello di San Tommaso a Caramanico e parte dei dipinti di Santa Maria di Ronzano a Castel Castagna.
Il Castello di Preturo che contribuì alla fondazione della Città dell'Aquila, apre ai visitatori che potranno ammirare i primi resti venuti alla luce del mastio dove risiedeva il feudatario, grazie ai lavori finanziati dall'Aduc di Preturo in convenzione con l'Università degli Studi dell'Aquila ed una concessione di scavo da parte della Soprintendenza. Sono stati restaurati i sentieri e i fontanili con l'obiettivo finale di riportare in superficie l'intero castello e riscoprire le vie che collegavano il castello al sito archeologico di Amiternum, nota città Sabina, seconda per importanza solo a Rieti che corrisponde all'odierna frazione di San Vittorino, a circa dieci km a nord-est dell'Aquila, nota per aver dato i natali al al celebre storico Sallustio nell'86 a.C.