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La marcia del Creato: il Parco Sirente Velino celebra il suo patrono

Sulle orme del Santo di Assisi

Data:

01 ottobre 2024

Tempo di lettura:

6 min

Argomenti
  • Trekking
  • Eventi sportivi
Affreschi della Chiesa di San Francesco e annesso convento di Castelvecchio Subequo

Descrizione

Secondo la tradizione la prima presenza francescana nella Valle Subequana è legata al passaggio di S. Francesco in Abruzzo.

Il cammino del Creato ripercorre il passaggio di San Francesco d'Assisi partendo da Aielli, passando per Collarmele, Gagliano Aterno nella piana di Baullo, nel versante sud del Monte Sirente, luogo del miracolo dell'acqua, per arrivare infine a Castelvecchio Subequo, nel convento in cui si conserva il reliquiario con il sangue delle stimmate del Santo patrono d'Italia e del Parco Sirente Velino.

La marcia, giunta alla sua X edizione e in collaborazione con il Parco Regionale Sirente Velino, è un percorso di circa 22 km al cui termina verrà celebrata, nel Convento di San Francesco la funzione religiosa.

Si partirà da Aielli, mentre nelle passate edizioni la Marcia incominciava dal Convento di Santa Maria in Valleverde, a Celano. Per motivi tecnici e di sicurezza, quest'anno, si è deciso di rendere il percorso più breve e semplice. La Marcia del Creato rientra nelle azioni che il Parco regionale Sirente Velino sta portando avanti nell'ambito del percorso CETS, Carta Europea del Turismo Sostenibile.

 

 

 

 

 

Titolo del Paragrafo
Il miracolo dell'acqua
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Castello_di_Gagliano_Aterno_ph-Pietro, CC BY-SA 4 0.JPG (236.68 KB)
Credits Immagine Paragrafo
Castello di Gagliano Aterno, Pietro, CC BY-SA 4 0
Descrizione Paragrafo

A Gagliano Aterno si attraverserà la Piana di Baullo, utilizzata per la transumanza verticale che consentiva di raggiungere la Marsica in tempi brevi, dove San Francesco apparve in sogno a certa Maria da Gagliano facendo sorgere una fonte dalla semplice estrazione dal suolo di una felce che le restituì la  piena capacità di vedere, mentre a Castelvecchio Subequo sosta obbligata è la Chiesa di San Francesco e l’annesso convento esempio della tipologia detta "mendicante" che, secondo la tradizione, attesta la prima presenza francescana nella Valle Subequana e che lo stesso Francesco avrebbe indicato come luogo per l'edificazione.

La fondazione del castello di Gagliano Aterno (Aq), risale al 1328, quando la contessa Isabella D'Aquila lo fece costruire sui ruderi di una precedente costruzione innalzata dai Conti di Celano tra XII e XIII secolo. Questo preesistente edificio, come ricorda una lapide murata nella cappella interna, nel 1216 ebbe come ospite un personaggio straordinario: San Francesco d’Assisi. Sembra che proprio osservando dal Castello il territorio circostante, il Santo scelse il luogo dove sarebbe sorto il Convento di Castelvecchio Subequo.

"Gagliano è un paese popoloso e illustre in diocesi di Sulmona. In esso viveva una donna di nome Maria che, giunta alla conversione attraverso le difficili vie del mondo, si era dedicata totalmente al servizio di San Francesco. Era salita un giorno su un monte, riarso per la totale mancanza d’acqua, con l’intenzione di potare gli aceri verdeggianti; aveva dimenticato di portare con sé l’acqua e, per il calore eccessivo, cominciò a venir meno per l’arsura della sete. Non potendo ormai far nulla e giacendo per terra esaurita, cominciò a invocare il suo patrono san Francesco. Affaticata si assopì. Ed ecco sopraggiungere san Francesco, che la chiamò col suo nome: “Alzati e bevi l’acqua che a te e a molti altri viene offerta quale dono di Dio”.

Sbadigliò la donna a tale voce e vinta dal sonno tornò a riposare. Chiamata ancora una volta, ancor molto stanca, rimase a terra sdraiata. La terza volta però, confortata al comando del Santo si alzò. E afferrando una felce vicina la estrasse dal terreno. Avendo allora scorto che la sua radice era tutta intrisa d’acqua, con le dita e con un piccolo ramoscello cominciò a scavare tutt’attorno. Subito la fossa si riempì d’acqua e la piccola goccia crebbe fino a divenire fonte. Bevve la donna e dissetata, si lavò gli occhi che, gravemente indeboliti da una lunga malattia, non potevano vedere nulla con chiarezza.

Si illuminarono i suoi occhi e, sparita la rugosa vecchiezza si riempirono come di nuova luce. La donna si affrettò verso casa, per annunciare a tutti tale stupendo miracolo a gloria di san Francesco. Si diffuse la notizia del miracolo in altre regioni, giungendo alle orecchie di tutti.

Accorsero da ogni parte molti colpiti da varie malattie che, fatta anzitutto la confessione per la salvezza dell’anima, vennero qui liberati dalle loro infermità. Infatti i ciechi riacquistarono la vista, gli zoppi ripresero a camminare, anche gli obesi divennero più snelli, e ad ogni infermità viene offerto il giusto rimedio. Ancora oggi dalla fonte prodigiosa l’acqua continua a sgorgare ed stato qui costruito un oratorio in onore di san Francesco"

(TRATTATO DEI MIRACOLI DI SAN FRANCESCO DI TOMMASO DA CELANO Traduzione di TEODOSIO LOMBARDI e MAURIZIO MALAGUTI - Edizioni Messaggero Padova - © Movimento francescano Assisi -)

Titolo del Paragrafo
Un prezioso reliquiario
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reliquario di San Francesco
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Pietro, CC BY-SA 4.0
Descrizione Paragrafo

La Chiesa di San Francesco e l’annesso convento di Castelvecchio Subequo sono custodi solo di preziose testimonianze di arte sacra ma anche di una straordinaria reliquia francescana, contenente il sangue di San Francesco.

Alla formazione di un piccolo cenobio non seguì immediatamente l'edificazione di un complesso conventuale, per la costruzione del quale bisognerà attendere il 1267. Nel 1288 ci fu la solenne consacrazione. Nel coro sono visibili tracce di affreschi databili alla fine del Duecento tra i quali il sogno di Innocenzo III e probabilmente San Francesco che riceve le stimmate. 

La cappella dedicata a San Francesco è impreziosita da un ciclo di affreschi dedicato alle storie del Santo, databile agli anni Ottanta del Trecento. Sia nella volta della cappella che in quella del coro sono raffigurati i simboli dei quattro evangelisti. Un restauro degli anni '70 del secolo scorso ha messo in luce una galleria di santi ed angeli dipinta lungo la navata centrale. La chiesa di Castelvecchio è l'unico esempio in Abruzzo della tipologia detta "mendicante", a tre navate.

Tante le testimonianze del fitto pellegrinaggio che muoveva da tutta la Valle Subequana verso le importanti reliquie conservate nella chiesa. Nel convento è presente un Museo di Arte Sacra che ospita opere d'arte di notevole pregio, quali la Vergine col Bambino e due angeli, nota come Pasquarella e importanti reliquiari, tra cui quello del Sangue di San Francesco. 

Alla famiglia dei Conti di Celano fu donata una fialetta di sangue uscito dalle piaghe delle sacre stimmate del Santo di Assisi. Nel secolo XIV i Conti di Celano ne fecero dono al Convento di Castelvecchio.

L’ampolla è attualmente conservata in un reliquiario del trecento, formato da un tubo ottagonale di cristallo di rocca, poggiato ed allacciato sopra due piedistalli di argento e ornato lateralmente da finissimi smalti, raffiguranti angeli e gli stemmi dei Conti di Celano.

Nel 1591, Federico Cesi, duca di Acquasparta, chiese al Padre Francesco Bonfigli, Ministro dei Frati Minori Conventuali, parte della reliquia del Sangue di S. Francesco. La porzione di reliquia donata al duca Federico Cesi, fu sistemata in un’ampolla di cristallo e racchiusa in un vasetto d’argento. Nel 1624, in occasione del quarto centenario delle stimmate di San Francesco, il duca decise di affidare la preziosa reliquia all’ “Arciconfraternita e Chiesa delle Stimmate” di Roma.Il 1° Ottobre 2013 nella Chiesa di San Francesco e alla presenza di diversi testimoni tra cui tre frati francescani, il sangue della reliquia conservata a Castelvecchio Subequo si è liquefatto.

Storici antichi e moderni narrano di un’altra liquefazione testimoniata, verificatasi nel 1860. Lo stesso Antinori disse “particolarmente vi è il Sangue delle sacre stimmate di San Francesco il quale nel dì della festa delle medesime Sacre Stimmate diviene liquido restando nel resto dell’anno indurito ed agghiacciato”.

 

 

Titolo del Paragrafo
L'accensione della lampada votiva
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Accensione della lampada votiva a Castelvecchio Subequo
Descrizione Paragrafo

Per rivivere un momento di Cristianità Francescana, come in Assisi, anche quest’anno, il 3 ottobre si terrà nella chiesa di San Francesco d’Assisi in Castelvecchio Subequo, la cerimonia dell’accensione della lampada votiva in ricordo del “Transito” di San Francesco d’Assisi. La manifestazione, organizzata dall’Amministrazione Comunale e dai Frati Minori Conventuali, è molto sentita da tutta la cittadinanza di Castelvecchio Subequo nonché da tutti i fedeli del territorio.
E’ stata sempre una manifestazione particolarmente toccante con un lungo corteo con la partecipazione di ragazzi che indossano costumi tradizionali, delle associazioni, dei Sindaci in forma ufficiale con al seguito i gonfaloni dei propri Comuni, dei Frati Francescani del nostro
Convento nonché della popolazione dell’intera Valle Subequana. Il corteo partirà alle ore 16.00 dal piazzale antistante la Stazione dei Carabinieri, e terminerà nella chiesa di San Francesco.

Scheda evento 2024

Titolo del Paragrafo
La “Marcia del Creato”, sulle orme di San Francesco d'Assisi
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Etichetta

  • Celebrazioni legate ai santi
Ultimo aggiornamento

01/10/2024, 11:44

Pubblicato da Laura Toppeta