Descrizione
Il Carnevale di Castiglione Messer Marino (CH) è stato studiato nell’ambito del progetto “Carnival King of Europe”, sostenuto dalla Comunità Europea e curato, per quel che riguarda l’ambito italiano, dal Museo degli Usi e Costumi di San Michele all’Adige: personaggio principale è "Lu Pulgenelle", maschera candidata alla lista UNESCO di beni immateriali, che ha anche la funzione di mantenere l'ordine pubblico dell'intero corteo e coordinare danze e movenze.
L’ultima domenica di Carnevale si organizza la mascra, il corteo di maschere carnevalesche guidato da coloratissimi pulcinella che corrono per le vie del paese indossando alti copricapi a forma conica.
Tali cappelli, localmente chiamati "cappìlle", hanno una misura che varia dai 70 ai 100 centimetri di altezza e sono costruiti artigianalmente incastrando sulla struttura centrale alti pennacchi, fiori di carta e zagarelle colorate (lunghi nastri di carta colorata).
Sulla strada avanza un gruppo di maschere costituito da sei bambini, un ragazzo e un adulto. Quest’ultimo precede e guida il gruppo nella corsa. Partecipano numerosi uomini mascherati da pulcinella (pulgénelle): indossano abiti bianchi decorati con pon-pon di diversi colori e portano sulla testa copricapi enormi, la cui struttura è formata da alti cimieri ornati con pennacchi, fiori di carta e "zagarèlle" colorate.
Sono dotati di fruste (scruijazze) e portano a tracolla e sui fianchi cinture di cuoio alle quali sono appesi alcuni campanelli. La corsa scampanellante dei pulgénelle anticipa il corteo delle altre maschere carnevalesche. Un #pulgénelle accoglie il corteo al suo ingresso nel paese con frasi spiritose che descrivono la situazione festosa e forniscono informazioni sui partecipanti.
Arrivati nella piazza centrale, i piccoli pulgénelle si esibiscono in un girotondo intorno al pulcinella adulto, che li guida nel ritmo e nella marcia. Poi, è la volta dei pulcinella adulti, i quali realizzano una coreografia girando in tondo a ritmo di #zumbarèlle e sollevando le scruijazze verso il centro del cerchio.
A Carnevale si consuma tradizionalmente il piatto tipico di Castiglione Messer Marino che va mangiato rigorosamente con le mani: le "sagne al cotturo".
Le sagne sono una delle paste più diffuse e apprezzate della regione, a base di semola di grano duro e farina di grano tenero, di colore avorio opaco esaltate da un condimento di estrema freschezza e semplicità, a base di sugo di pomodoro fresco a pezzetti, basilico, aglio e olio extravergine d’oliva, che preferibilmente deve restare abbastanza brodoso e insaporito con formaggio pecorino grattugiato. Altri condimenti adatti sono i legumi, generalmente fagioli, ceci o fave fresche con guanciale. Una derivazione, talvolta di pezzatura appena più grande, sono i papicci o pappicci teramani, da condire con un sugo di pomodoro, talvolta contenente guanciale o pancetta a tocchetti, e peperoncino. Nella zona dell’alto Sangro le sagne con fagioli, ma con l’aggiunta delle patate, sono chiamate ‘abbòtta pezzènte’, quasi a sottolineare il forte valore nutrizionale di questa minestra.
La ricetta delle sagne di Castiglione Messer Marino prevede un impasto con farina di solina, presidio slow food, sono condite con un corposo sugo reso gustoso da un soffritto di salsiccia, pancetta e peperone dolce in polvere. Il cotturo è il nome del caldaio di rame nel quale il piatto viene cucinato.
Se oggi è ancora possibile degustare questo piatto lo si deve alla trasmissione orale della ricetta da parte degli anziani della civiltà contadina che, secondo la leggenda, rimasti isolati durante una bufera di neve, riuscirono a sfamarsi creando una squisita pietanza con i pochi ingredienti a disposizione.