Descrizione
"Bevi vino, ché non sai donde sei venuto: sii lieto, perché non sai dove anderai" (Omar Ḫayyām)
É del poeta iraniano Omar Ḫayyām (1048 – 1131) la frase riportata all'interno della "Fontana del vino" di Villa Caldari, raccontata da innumerevoli testate nazionali ed internazionali tra le quali la rivista Secret Media, con oltre sette milioni di follower che pubblica, dal 2016, coinvolgenti guide su borghi e città di tutto il mondo per rivelarne gli aspetti più i segreti e sconosciuti.
É del 2 luglio l'articolo, a firma di Katherine Notman, giornalista del nord-est dell'Inghilterra, esploratrice del mondo, innamorata della buona cucina, che ha pubblicato sul Secret Media della Città di New York (Secret NYC), il racconto della fontana di Villa Caldari, frazione di Ortona (CH), vero e proprio monumento al vino abruzzese che così titola " Questo borgo italiano ha una fontana di vino gratuita e non stai sognando!".. - "Vino gratis? Sì grazie! Caldari di Ortona, in Abruzzo, in Italia, ha aperto la sua fontana di vino alcuni anni fa, e da allora è stata incredibilmente popolare. Persone provenienti da tutto il mondo si sono fermate negli anni per bere un buon bicchiere di rosso da questa fantastica fontana e, a noi, sembra il paradiso. Tutto è iniziato quando la Vigna Dora Sarchese in Abruzzo ha deciso di costruire la prima fontana di vino in Italia. L'Abruzzo è una parte incredibile d'Italia, situata lungo la sponda orientale. Le sue splendide montagne e le sue spiagge sabbiose attraggono moltissimi turisti [...] La fontana del vino si trova all'interno del vigneto vero e proprio, e questo vigneto si trova lungo il percorso di un popolare pellegrinaggio da Roma a una chiesa di Ortona dove si dice che siano state sepolte le ossa di San Tommaso Apostolo. Il pellegrinaggio richiede in genere circa 16 giorni per essere completato, ed è bellissimo che questa gemma nascosta si trovi alla fine del suo percorso!"
L'idea della realizzazione della fontana nacque da Dina Cespa e Luigi Narcisi, ortonesi promotori del Cammino di San Tommaso, che percorrendo il cammino di Santiago trovarono, in Navarra, una Fontana del Vino. Tornati a casa proposero il progetto a Nicola D'Auria che lo affidò all'architetto Rocco Valentini che utilizzò un'antica e capiente botte, da cui spillare, gratuitamente, il Montepulciano d'Abruzzo, vanto della regione: un'attrazione turistica che attira ogni anno, migliaia di visitatori da tutto il mondo.

La Fontana è aperta e gratuita quando la cantina è aperta in orario di lavoro. Nel weekend è quasi sempre aperta viste le innumerevoli richieste di visita e degustazione ma nel caso sia chiusa, si può chiamare l'azienda anche last minute.
Lo storico greco-romano Polibio dà testimonianza di questo vino prelibato in una famosa leggenda secondo cui Annibale rinvigoriva il suo esercito con il vino prodotto negli Aprutzi e, lavava i suoi cavalli con esso facendoli guarire dalla scabbia... É prodotto con uno dei 5 biotipi del sangiovese e, in particolare, con quello che localmente viene chiamato “ Prugnolo gentile” Caratteristica inconfondibile del Montepulciano d’Abruzzo è il suo colore impenetrabile, quasi nero, dovuto alla presenza di antociani, i pigmenti del vino, rilasciati dalla spessa buccia durante la vinificazione che si svolge nella seconda metà di ottobre in virtù della maturazione tardiva delle uve. Diffuso oggi in tutta la regione e regolato da un preciso disciplinare è divenuto nel tempo il simbolo abruzzese nel mondo: rosso rubino intenso con riflessi violacei tendenti al granato con l’invecchiamento, libera sentori di ciliegia, marasca, frutti rossi e prugna. Da giovane è ottimo in abbinamento con filetti anche accompagnati da salse o confetture di mora o lamponi, con un arrosto di maiale servito con prugne e purè di mele. Cacciagione, brasati, preparazioni di funghi o tartufo, carni caratterizzate da aromi selvatici e speziati si amalgamano bene con un Montepulciano invecchiato dove la permanenza in botte veicola un armonico scambio tra il vino e l’esterno creando un’anima vanillata, speziata, con profumi di cioccolato, caffè, liquirizia, pepe nero, tabacco e cuoio quasi a riecheggiare l’arte degli antichi artigiani della nostra terra.
Robustezza, complessità, versatilità, anima “montanara”, ci permettono di evidenziare gli abbinamenti territoriali laddove, figlie di una ormai stanca transumanza, sulla rotta dei tratturi, le specialità eno-gastronomiche sono frutto di un tradizionale passato agro-alimentare. Carne bovina, ma soprattutto ovina, agnello, castrato e pecora da gustare alla brace, al forno, stufata con erbe aromatiche “alla callara”, sotto forma di arrosticini o di una salamella, famoso salame di pecora affumicato al ginepro, ciliegio selvatico e quercia. Sapori e profumi tipici che mostrano l’autenticità di una terra. Le innumerevoli caratteristiche del Montepulciano esaltano al meglio anche i primi piatti: tagliatelle al ragù, lasagne abruzzesi, chitarrine alla teramana con polpettine di carne, paste fresche in genere per cui l’Abruzzo è famoso.
Vino e offerta culturale, insieme alla magia dei territori sotto le stelle, attirano ad Ortona i winelovers anche per il brindisi più atteso dell’estate: l’evento regionale di Calici di Stelle in Abruzzo che anche quest’anno si svolgerà nel Castello Aragonese di Ortona la notte del 6 Agosto in una location spettacolare a strapiombo sul mare. Dalla città di Ortona, ha inizio la la suggestiva e peculiare “Costa dei Trabocchi” che si estende fino a Vasto, dalla sua splendida “Passeggiata Orientale” si gode un panorama straordinario.
Numerosi gli appuntamenti che le cantine abruzzesi coordinate dal Movimento Turismo del Vino, offrono per l'estate come "Cantine aperte", weekend all'insegna della tranquillità e della spensieratezza per godere della bellezza dei vigneti assaporando vini e sorrisi.