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Lu "Majo" a San Giovanni Lipioni

Dal primo mattino gli abitanti del paese si recano ad una chiesetta rurale, il primo maggio

Data:

31 agosto 2023

Tempo di lettura:

2 min

Argomenti
  • Riti della tradizione

Descrizione

Dal primo mattino gli abitanti del paese si recano ad una chiesetta rurale, nel giorno del primo maggio, vicino al camposanto.

Dopo la messa escono per la processione verso il paese, più a valle. Apre la sfilata un uomo che sostiene il simbolo della festa, "lu maje": questo è un lungo palo che sulla cima iscrive una croce in un cerchio; il telaio è di legno interamente rivestito da mazzolini di fiori silvestri come violette e ciclamini; alla sommità, invece, sono sospese spighe di grano e lunghi baccelli di fave.

Seguono le statue dei due santi protettori: Santa Liberata e San Giovanni Evangelista (quest’ultimo è stato aggiunto di recente, in passato veniva festeggiato il 22 aprile), portate a turno dalle donne. Fino a qualche anno fa le statue restavano presso la cappellina tutta la stagione estiva per ritornare alla parrocchiale in occasione della loro festa, la terza domenica di ottobre.

Giunto al paese il corteo entra nella chiesa madre, i santi vengono riposti nelle teche e la pertica fiorita viene appoggiata contro una parete.
Appena pranzato un gruppo di uomini, giovani e anziani, riprende il "maje" dalla chiesa e, portandolo in trionfo, si reca per ogni casa a portare la cantilena del "maje" consistente in strofette, spesso improvvisate per l’occasione, tese ad augurare la buona e prosperosa annata per tutta la famiglia (persone, animali e campi) donando un mazzolino di fiori, della pertica; i compaesani ricambiano i cantori con un rapido ristoro e l’offerta di uova o di denaro.

Titolo del Paragrafo
Il contesto
Immagine Paragrafo
San Giovanni Lipioni
Credits Immagine Paragrafo
San Giovanni Lipioni, Ph. Bluholmes82, CC BY-SA 3.0
Descrizione Paragrafo

San Giovanni Lipioni è un piccolo borgo montano a nord del fiume Trigno, una piccola oasi di pace immersa in un meraviglioso panorama, tipico dell’entroterra abruzzese, ricco di scorci unici che spaziano verso le incontaminate valli.
Non si hanno notizie certe sulle origini del paese, ma alcuni reperti rinvenuti, tra cui spicca una testa di bronzo, esposta oggi nella Biblioteca  Nazionale di Parigi, risalente al III-II secolo a.C., lasciano ben intuire la presenza italica nei territori. Questo particolare reperto è, inoltre, considerato una delle più alte espressioni della scultura italica: un pezzo fondamentale di arte storica che testimonia lontane origini e capacità artistiche del borgo abruzzese. 

Etichetta

  • Celebrazioni legate ai santi
  • Maggio
  • Riti della tradizione
Ultimo aggiornamento

13/05/2024, 11:16

Pubblicato da Laura Toppeta