Descrizione
“To', il giornale. Non hanno dimenticato niente dei riti funerari, anche il conforto del mattino. Adesso saprò come sono morto.. Ecco, ci sono, la fotografia, la peggiore, naturalmente! (E. Flaiano, Il Caso Papaleo)
Il caso Papaleo andò in scena per la prima volta al Festival dei Due Mondi di Spoleto per la regia di Sandro Sequi il 9 giugno 1960. La commedia fu poi trasmessa in radio il 18 febbraio del 1963, interpretata da Gianrico Tedeschi.
Il caso Papaleo, atto unico e grottesco racconta della morte di Antonio Papaleo, scrittore di mezza età, svegliatosi dal sonno eterno nella cappella di famiglia che, grazie ad un telefono, lasciato lì dalla sua consorte, chiama per tornare a casa. Ma durante l'attesa è invaso dai ricordi, rammenta di aver sognato un suo antico amore mentre tornava dall'aldilà e prova disperatamente a chiamarla, ignorandone la scomparsa. Si assiste dunque ad un insolito e delirante dialogo tra vivi, quasi vivi e defunti, di grande intensità poetica che l'ironia di Flaiano permea fino alla fine.
Al Festival di Spoleto "Il caso Papaleo", che piaceva molto al pubblico, fu sottovalutato dalla stampa...L'unico critico che colse lucidamente la qualità di invenzione e di scrittura della nuova farsa fu, non a caso, Sandro De Feo, che con Flaiano aveva lunga consuetudine e una vecchia, fedele amicizia. De Feo, fermandosi sulle differenze fra la novella originale e la sua elaborazione scenica (il Papaleo della novella era un industriale, mentre qui è uno scrittore; nella prima, Papaleo sogna la sua amante in carica e si ricorda del primo amore; nell’atto unico «Angela e Manuela, le due donne, sono la stessa persona, invecchiata come Papaleo, morta come lui e che di lui quasi non si ricorda più quando egli le telefona dal loculo lì accanto"), sottolineava” il salto di qualità dalla pagina scritta alla trascrizione scenica: «Il primo racconto può apparire dunque più semplice, diretto e reale. Eppure il secondo è più di Flaiano. Perché l’epigramma a due facce di Flaiano, la sua ironia in controtempo, la sua arte del malinteso, nella quale oggi non teme rivali, trovano il pieno sfogo in certi salti e scarti di irrealtà come sono il sogno di Papaleo e il suo colloquio telefonico con la morta». Tuttavia, al di là della scrittura, ciò che più colpisce, in questa pièce, è il risentimento morale di Flaiano di fronte a una società che ha perso non solo ogni valore, ma che rischia perfino di cancellare il ricordo dei propri sentimenti. Naturalmente, egli esprime questa "perdita" con i mezzi che gli sono più congeniali: l’assurdo e insieme il "quotidiano" (Storia del teatro italiano del Novecento, Giovanni Antonucci, 1941)
Si è svolta oggi la conferenza stampa di presentazione degli eventi legati al 50° anniversario della morte di Ennio Flaiano. Il Florian Metateatro-Centro di Produzione Teatrale, in collaborazione con i Premi Internazionali Flaiano, dedicherà a questa poliedrica figura uno spettacolo sabato 19 novembre alle ore 18.00 al Florian Espace per la stagione di Teatro d’Autore: IL CASO PAPALEO in forma di recital, di Ennio Flaiano con Massimo Vellaccio, Giulia Basel, Anna Paola Vellaccio, Umberto Marchesani e Orietta Cipriani (pianoforte), per la regia di Giulia Basel
Lo spettacolo sarà seguito da un nuovo appuntamento di postPlay - storie di teatri, questa volta dedicato ad un approfondimento sul genio di Flaiano affidato alla storica della letteratura Lucilla Sergiacomo, con la partecipazione del pubblico e degli attori della compagnia. Il lavoro del Florian è stato presentato più volte negli anni a partire dal debutto al Teatro Dehon di Bologna nel 1987 e se ne ricorda con particolare emozione la serata conclusiva del Premio Flaiano del 1988 alle Naiadi e la tournée in Canada nel 1989.
Domani 18 novembre dalle ore 15, la straordinaria figura di Ennio Flaiano, nel 50° anniversario della morte avvenuta il 20 novembre 1972, sarà ricordata con un evento pubblico che si terrà presso la Sala consiliare del Comune alla presenza del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e di Anna Luciana Di Lello Finuoli che farà dono all'amministrazione delle lettere inedite che caratterizzarono la corrispondenza con Flaiano. Nella parte finale avrà luogo una lettura scenica a 3 voci del testo "Ennio Flaiano: un ritratto", di Marco Patricelli, con protagonisti Giulia Basel, Anna Paola e Massimo Vellaccio.
Ennio Flaiano, scrittore, sceneggiatore, giornalista, nacque a Pescara nel 1910 da Cetteo e Francesca, che definirà“ una donna angelica che le vicende familiari mi fecero conoscere troppo poco e tardi”.
La sua partecipazione alla guerra coloniale in Etiopia accentuò la sua attitudine all'introspezione attraverso uno sguardo disincantato sul mondo che lo avrebbero portato ad intraprendere l’attività di giornalista come critico cinematografico e teatrale per le riviste Oggi, Il Mondo e Quadrivio.
A Roma Flaiano strinse amicizia con Cardarelli, Brancati, Pannunzio, De Feo, Savinio e a trent’anni sposò Rosetta Rota, dalla quale ebbe l’unica figlia, Luisa, presto colpita da una grave forma di encefalopatia che la rese disabile: un dolore profondo che lascerà trapelare in alcune pagine de La valigia delle Indie, pubblicato postumo.
Nel dopoguerra Flaiano iniziò l’attività di scenografo cinematografico, contribuendo alla realizzazione di oltre sessanta film alcuni dei quali hanno segnato la storia del cinema italiano; ricordiamo in particolare la felice collaborazione con l’amico Federico Fellini, per Luci del varietà, Lo sceicco bianco, Otto e mezzo, I vitelloni, La strada, Le notti di Cabiria, La dolce vita, Giulietta degli spiriti e con Antonioni per La notte.
L’interesse per il teatro non venne mai meno per cui continuò a recensire le rappresentazioni su Oggi e su Europeo, mostrandosi particolarmente attratto dalle novità proposte dal teatro d’avanguardia, come il Living Theatre e le performances di Carmelo Bene. Nel 1946 esordì come autore di teatro con La guerra spiegata ai poveri, cui seguiranno La donna nell’armadio (1957), Il caso Papaleo (1960), Un marziano a Roma (1960); da quest’ultimo dramma prende il nome la raccolta di tutti i suoi lavori teatrali realizzata nel 1971. L’ultima opera teatrale, La conversazione continuamente interrotta, fu rappresentata a Roma nel 1972, poco prima della sua morte.
Flaiano come narratore sperimentò anche il genere del romanzo con la pubblicazione nel 1947 del Tempo di uccidere, che gli valse la vittoria a sorpresa del premio Strega. Per le opere successive preferì servirsi del racconto (Una e una notte del 1959 ed Il gioco e il massacro del 1970), o della notazione diaristica, come in Diario notturno, che raccoglie gli articoli apparsi sulla omonima rubrica de Il Mondo di Pannunzio, e La solitudine del satiro, un insieme di articoli già pubblicati su Il Mondo e sul Corriere della Sera.
Nel 1972, anno della sua morte avvenuta il 20 novembre a Roma, uscì Le ombre bianche, una raccolta di “storie brevi, divertimenti e dialoghi; infine occasioni, satire scritte negli ultimi quindici anni”.
Furono pubblicate postume Autobiografia del blu di Prussia (1974), Diario degli errori (1976), Un bel giorno di libertà (1979).
Nel 1973 è stato istituito a Pescara il Premio Flaiano, un concorso che tutt’oggi si propone di promuove la cultura letteraria, teatrale, cinematografica e televisiva in ricordo della poliedrica attività di Flaiano.
Delle opere letterarie ricordiamo
- La guerra spiegata ai poveri (1946)
- Tempo di uccidere (1947)
- Diario notturno (1956)
- La donna nell'armadio (1958)
- Una e una notte (1959)
- Il gioco e il massacro (1970)
- Un marziano a Roma (1971)
- Le ombre bianche (1972)
- La solitudine del satiro (postumo, 1973)
- Autobiografia del blu di Prussia (postumo, 1974)
- Diario degli errori (1977)
Della vasta produzione cinematografica ricordiamo la collaborazione per
- Roma città libera (1948)
- Luci del varietà(1950)
- Guardie e ladri (1951)
- Lo sceicco bianco(1952)
- I vitelloni (1953)
- La romana (1954)
- La strada (1954)
- Peccato che sia una canaglia (1955)
- Le notti di Cabiria (1957)
- La dolce vita (1960) •La notte (1961)
- Fantasmi a Roma
- 8 e ½ (1963)
- La decima vittima (1965)
- Giulietta degli spiriti(1965)
- La cagna (1972)