Descrizione
Ad Agosto un appuntamento che richiama moltissimi avventori per la sagra "di qualità" dei ceci e dello zafferano a Navelli, uno dei “Borghi più belli d’Italia”.
La due giorni dedicata alle famose eccellenze gastronomiche del centro capoluogo dell’omonima piana comprendono anche il suggestivo palio degli asini.
Il Cece di Navelli, piccolo e liscio, Presidio Slow Food è l'ingrediente principe di squisite preparazioni tradizionali. É utilizzato per preparare zuppe tradizionali, insieme alle castagne o in umido come contorno, nei deliziosi primi piatti locali in compagnia del profumatissimo zafferano e la pasta fatta in casa, arrostiti e utilizzati come antipasto. I ceci bolliti sono la base della ricetta tradizionale natalizia dei "cagionetti" e, ridotti in farina, componente della fracchiata, polenta a base dell'alimentazione contadina, oggi piatto gourmet.
Lo zafferano, tutelato dal Consorzio per la tutela dello Zafferano dell’Aquila DOP, secondo la leggenda, fu impiantato nell'altopiano di Navelli da un monaco dominicano, il quale, tornando presso la sua famiglia, portò con sé alcuni bulbi divenuti nel tempo coltivazione estesa che dà vita ad un'eccellenza della cucina gourmet.
Zafferano e ceci sono gli ingredienti base della cucina del territorio di Navelli, utilizzato in mille modi per tanti piatti della tradizione come gnocchetti e ceci, sagnette e ceci, risotto allo zafferano e, tra i secondi, le costatine d’agnello allo zafferano e per lo squisito liquore allo zafferano, rara e preziosissima spezia, che un tempo era usata in medicina e nella cosmesi. Il periodo della fioritura attira ogni anno tantissimi turisti: a ottobre i fiori vengono raccolti all’alba e lavorati ancora a mano con gesti che si ripetono immutati da sempre.
Il Palio degli asini che si tiene nell’ambito della Sagra dei Ceci e dello Zafferano richiama a Navelli diverse migliaia di persone. La gara nacque nel 1980 come imitazione irriverente del famoso Palio di Siena, attraverso la sostituzione di superbi destrieri con simpaticissimi somarelli che hanno il compito di condurre alla vittoria uno degli otto rioni.
Il palio ha inizio nel pomeriggio con il corteo in abiti medievali e tradizionali con i colori di Navelli, rosso e bianco, i musici e sbandieratori e soprattutto tantissimi bambini che attraversa il centro del paese. Ogni asino è accompagnato da una scudiera e da un asinaro.
I somarelli corrono per duecento metri, cambiando spesso direzione, oppure rifiutandosi di continuare tra le risa del pubblico. É proibito usare qualsiasi forma di violenza per incitare gli asinelli e dunque il compito di farli arrivare alla metà è ardito.
La corsa deve essere ripetuta per tre volte e, una volta incoronato il vincitore la serata prosegue festeggiando in piazza con spettacoli e piatti della tradizione.
Nel corso della sagra è organizzata la mostra "Artigianato e creatività" con laboratori di educazione ambientale.
Arrivare a Navelli vuol dire rimanere incantati dalla delicatezza graziosa del suo borgo antico. Qui le case sono ancora costruite in pietra grigia e si affacciano su stradine strette, tortuose, con gradini scavati direttamente nella roccia.
Verso ovest i rilievi del Gran Sasso digradano nella scenografica Piana di Navelli, una delle più suggestive vallate della montagna abruzzese, cuore medievale della regione, punteggiata da borghi in pietra, castelli e antiche chiese.
Si entra così in uno dei comprensori montani meno noti ma più interessanti della regione, una vera e propria terra di mezzo di cinematografica memoria, un comprensorio unico per via del territorio incontaminato e la ricchezza di antichi borghi custodi di preziose meraviglie artistiche.
Questa terra di mezzo abruzzese costituisce il tessuto di collegamento tra catena del Gran Sasso, ad est, e massiccio del Sirente-Velino, ad ovest. Poggio Picenze, Barisciano e San Pio delle Camere, coi loro castelli, Prata d’Ansidonia, Caporciano, Civitaretenga, Navelli capitale dello zafferano e Collepietro, sono i principali borghi della Piana di Navelli, percorsa per tutta la sua lunghezza da uno dei maggiori tratturi abruzzesi (gli antichi percorsi usati dalle greggi per la transumanza, lo spostamento stagionale tra i pascoli estivi d’alta quota e la Puglia, dove si andava a svernare).
I tracciati dei tratturi rappresentano un ottimo percorso da fare a piedi, in mountain bike o a cavallo, fermandosi ad ammirare le numerose antiche chiese poste lungo il percorso, come Santa Maria dei Cintorelli.