Descrizione
Il timballo di scrippelle è una ricetta tipica della tradizione culinaria teramana.
Questa gustosa pietanza, tipica della provincia di Teramo, potrebbe essere confusa con la lasagna ma in realtà è un prodotto totalmente differente, non è infatti composto da sfoglie di pasta bensì dalle scrippelle, dischi sottilissimi di acqua, farina e uova, preparati su una padella caldissima.
Il timballo è ricco di "pallottine" (polpettine di carne) come quelle dei maccheroni alla chitarra e i leggerissimi strati di scrippelle ospitano spinaci, uova, dadini di formaggio o mozzarella, carciofi o zucchine. Naturalmente ognuno ha la sua variante a seconda della “micro zona”, frazione o collina di provenienza.
In Agosto viene celebrato nella Sagra del timballo alla teramana dei prodotti tipici a Campli (contrada Floriano) e a Tossicia (Contrada aquilano). Il piatto è preparato dalle donne secondo un'antica ricetta tramandata da generazioni.
Le scrippelle, tipiche del teramano, si presentano come sottili frittatine preparate con farina, uova e acqua. Per la preparazione delle scrippelle (o screppelle), occorre amalgamare uova e farina, diluendole con mezzo bicchiere d’acqua per ogni uovo. Unta la padella con lardo (o con olio) e lasciata scolare per un po’, con un mestolo si versa l’impasto un poco alla volta e lasciando cuocere a fuoco basso, così da ottenere delle frittatine molto sottili.
Disporre le scrippelle su una teglia (che può essere o non essere unta), in modo che ne sia foderata e ne fuoriescano le estremità, formare uno strato del pasticcio da pezzetti di uova sode e da una manciata di parmigiano e gli ingredienti previsti per la versione in bianco con carciofi fritti (oppure spinaci o piselli) e scamorza, o al sugo realizzato con un trito di carne di manzo, agnello e maiale (200 g ciascuno per 6 persone), polpettine, pomodoro, cipolla, carota, parmigiano e uova sbattute con il latte.
Continuare così, con una serie di strati, sino ad esaurimento degli ingredienti. La cottura avviene mettendo la teglia in un forno già caldo a temperatura di 160°C per un tempo variabile (in genere un’ora), quando il calore abbia amalgamato bene il tutto e abbia creato una leggera crosta sull’ultimo strato.