Descrizione
"Qui trovai la patria che non avevo. L'umanità, l'amicizia, l'affetto...; Ricordo le merende di quel periodo, il profumo del pane unto con l'olio e il pomodoro...(Gertrude Goetz)
"Per raggiungere Castilenti, uno dei tanti paesini isolati e appollaiati sui pendii del Gran Sasso..., bisognava attraversare un paesaggio di una bellezza naturale che toglie il respiro...In lontananza si vedevano la catena appenninica coperta di neve, maestosa, e miglia e miglia di campi coltivati, punteggiati qua e là da piccole fattorie e da contadini occupati a coltivare i campi..." (Gertrude Goetz, Memory of Kindness: Growing UP in War Torn Europe”)
Nel 1942 una bella bimba bionda arriva a Castilenti. Si chiama Gertrude Kopfstein, è nata a Vienna, è ebrea e fugge con la sua famiglia dal 1939 durante le persecuzioni razziali: sono confinati nel teramano, nel borgo antichissimo sulle appendici orientali del Gran Sasso d'Italia, nel versante sinistro della media valle del fiume Fino.
Qui trova un'accoglienza inaspettata. Dalle famiglie di contadini a quelle più agiate di qualsiasi colore politico e ideologia, Gertrude, detta "Gerti" riceverà solo una grande solidarietà, un fiume di gentilezza la circonderà e le spianerà la strada verso la sopravvivenza. Saranno in molti a tenderle la mano finanche il potestà che la proteggerà rischiando la sua vita.
Il suo racconto in età adulta, è un debito di riconoscenza verso quella gente d'Abruzzo in quei "giorni terribili di guerra", il suo intento è quello di testimoniare "la sensibilità umana e la gentilezza". Tornando a Castilenti dopo la guerra Gertrude incontra tutti coloro che l'avevano aiutata ed ascolta ancora da loro frasi che toccano il cuore e che riporterà nel suo libro: "A noi non importava che voi foste ebrei o stranieri, abbiamo cercato di aiutarvi come si fa con ogni altro essere umano bisognoso"... "Avevamo poco e volevamo condividere quel poco che avevamo" commentandole così "... "Queste risposte erano toccanti e rivelatrici allo stesso tempo, parole pronunciate con la coscienza pulita e prova di una fondamentale sensibilità umana. Sapevo che non molti paesi e persone avevano titolo di parlare con tale orgoglio con la coscienza pulita su come si erano comportati durante gli anni tragici della seconda guerra mondiale". Sono state affermazioni che mi hanno fatto capire che la mera espressione di gratitudine non rendeva giustizia alla sobrietà e alla gentilezza mostrate alla mia famiglia negli anni della guerra...".
Gertrude ricorda i colori dei pascoli, il suo contributo alla vita semplice della gente del luogo, l'aiuto negli studi ai piccoli di casa. Riesce a frequentare la scuola e impara con diligenza anche l'arte del ricamo e del cucito.
All'arrivo dei tedeschi, dopo l' armistizio di Badoglio dell'8 settembre 1943, la situazione della famiglia Kopfstein si fa davvero difficile e lo spettro della deportazione verso i campi di sterminio si fa sempre più concreto, ma a salvarli interviene il potestà che li protegge pianificando una lunga peregrinazione verso sud ed addirittura ospitandoli nella sua stessa casa di campagna. La lunga fuga si conclude nel Salento dove Gertrude conobbe quello che diventerà il suo futuro marito Samuel, ebreo polacco e nel 1949 lasciarono definitivamente l'Italia per dirigersi negli Stati Uniti.
Del racconto "Memory of Kindness: Growing UP in War Torn Europe" è stata realizzata un'edizione italiana dal titolo "In segno di gratitudine" (Besa Editrice).
Nel luglio del 2012 Gertrude Goetz ha ricevuto la cittadinanza onoraria dal Sindaco di Castilenti e una targa che reca incisa la frase "A Gertrude Goetz, con Castilenti nel cuore da 70 anni", dopo aver partecipato ad una visita ai luoghi della sua infanzia e all'incontro con quanti l'avevano conosciuta raccontati nelle commoventi pagine del suo libro.
Nel libro è riportata anche una foto in bianco e nero che mostra Gertrude con un candido colletto durante le lezioni di ricamo.